La congiura delle polveri

Essere o non essere, è questo il dilemma. Se sia più nobile resistere, nell’animo, a pietre e dardi scagliati dall’oltraggiosa fortuna, o imbracciare le armi contro un mare di difficoltà, e combattendo contro di esse farle finire.
W. Shakespeare, “Amleto

Quanto conoscete della “congiura delle polveri”? Forse che fu un complotto per far saltare in aria il Parlamento Inglese, nel 1605; e quasi certamente conoscete, almeno “di vista”, colui che fu accusato di esserne il principale responsabile, quel Guy Fawkes oggi famoso soprattutto per avere interpretato la parte della maschera di se stesso in un fumetto e in un film.

Quello che forse non conoscete sono le premesse di quell’atto; la persecuzione costante e cruenta dei cattolici prima con la regina Elisabetta e poi con il successore Giacomo. Un cattolico inglese non può accedere ai pubblici uffici, non può pregare pubblicamente, deve pagare tasse odiose. C’è una censura costante, un regime di polizia oppressivo, una propaganda martellante. E’ in questo clima, falliti tutti i tentativi pacifici di giungere ad una tolleranza, che matura la congiura. Parecchi storici sostengono che sia stata organizzata dallo stesso potere allo scopo di sradicare definitivamente il cattolicesimo e i suoi simpatizzanti tra la nobiltà e il popolo. Ci sono forti indizi che fanno propendere per questa ipotesi. Non sarebbe certo un unicum storico: da sempre i regimi che vogliono eliminare oppositori scomodi organizzano qualche tipo di complotto, ci tirano dentro qualche sempliciotto e poi calano la scure. Senza stare a scomodare nazismo o stalinismo, l’abbiamo visto di recente in Turchia e in Cina.
La leggenda della congiura delle polveri fu perpetuata dalla propaganda, tramite i falò sui quali si bruciava l’effige di Fawkes. Oggi sarebbe un meme su Internet, uno sventramento virtuale, la corale indignazione social dei servi e degli ingenui.

Qualcuno sostiene, in modo convincente, che anche William Shakespeare fosse cattolico, e abbia nascosto la sua fede nelle sue opere. I suoi anni sono gli anni di quella congiura; sicuramente conosceva parecchi di quelli che saranno giustiziati. Forse è quello il motivo per cui dovette lasciare il palcoscenico: l’inasprirsi della persecuzione, la censura sempre più rigida, il ricercare, imprigionare, uccidere ogni possibile oppositore al potere. Nell’Amleto si chiedeva se sia meglio subire e vivere tranquillo oppure ribellarsi all’ingiustizia, cercare la vendetta. Amleto scelse la seconda possibilità, e perse tutto: la promessa sposa, il regno, la vita.

L’oppressione spesso si ammanta di indignazione per mimetizzare la sua spietata sete di potere, per mascherare i suoi crimini. Maschera trasparente a chi voglia davvero guardare cosa si nasconde al di sotto. Attenti alle belle parole con cui si celano le brutte azioni.

Informazioni su Berlicche

Ufficialmente, un diavolo che dà consigli ai giovani demonietti. Avrai letto anche tu "Le Lettere di Berlicche" di C.S. Lewis, vero? Attenzione, però: i diavoli CREDONO in Dio. E questo in particolare svolazza, un po' su un po' giù, ma complessivamente diretto verso l'alto, verso quel cielo di cui ha nostalgia.

Pubblicato il 8 gennaio 2021 su meditabondazioni. Aggiungi ai preferiti il collegamento . 7 commenti.

  1. Ruggero Romani

    la carriera teatrale di Shakespeare continuò per altri cinque anni dopo il Gunpowder Plot…

  2. Romani, non ho voglia qui di riproporre le tesi documentate in centinaia di pagine nel libro descritto nel link del post. Se lo compri e se lo legga.

  3. Ruggero Romani

    è duro per qualsiasi libro competere con i fatti…

  4. Ma a lei i fatti non interessano, se no li approfondirebbe e cercherebbe di capire.

    Ah, dimenticavo: ancora non mi ha detto da che parte sta.

  5. effigie, donald

    l’ortografia…..

  6. Comunicazione di servizio: dalla Treccani
    effìgie (o effige) s. f. [dal lat. effigies, der. di effingĕre «rappresentare, riprodurre in rilievo», comp. di ex- e fingĕre «foggiare, plasmare»] (pl. effìgie o effigi).

  7. Berlicche, anch’io ho pensato subito alla congiura delle polveri, in relazione ai fatti di Washington.
    Non tutto è come appare, come dice il titolo di in giallo, molto è polvere negli occhi.
    Evidentemente nel mondo anglosassone certi modus operandi sono ricorrenti.
    Credo che occorra una maggiore formazione e meditazione anche storica e la consapevolezza che certi elites non si fermeranno davanti a niente.

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.