Là nel regno fatato
La fantasia è un bimbo che si stupisce, che inventa storie più grandi di lui; è sbirciare dentro Faerie, il regno fatato, che non è un posto da bambini, una favoletta innocua, ma un luogo pericoloso, pieno di bellezza affilata come una lama e di mistero.
Se non ci fosse meraviglia, se non ci fosse quel mistero, non ci sarebbe neanche la speranza, la bellezza e certamente la gioia. Siamo attirati verso ciò che non sappiamo: non possiamo conoscere ogni cosa, quindi il nostro viaggio non può finire.
L’opposto di ciò è quello che hanno chiamato intelligenza artificiale: che non è che spremere ciò che si conosce fino a stritolarne le ossa, senza potere apprendere niente di nuovo. E’ l’inverso di Faerie, il suo inferno di cristallo immobile, un luogo freddo dal quale non si può ricavare niente; certo non stupore.
Solo chi accetta che esiste quel regno fatato oltre la terra e il cielo che si conoscono può arrivarvi, e trovare praterie d’erba smeraldina bagnata da una pioggia d’argento, tempeste di diamante e creature alle quali non è stato dato ancora un nome. Mi auguro di incontrare lì anche voi.
Pubblicato il 30 aprile 2024 su meditabondazioni. Aggiungi ai preferiti il collegamento . Lascia un commento.
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