Un foglio bianco
Prendi un foglio di carta bianco, mettitelo davanti.
E’ l’idea stessa di libertà.
Carta bianca, fai quello che vuoi.
Prendi il foglio, appallottolalo, buttalo via.
Dagli fuoco. Riducilo a cenere.
Lo puoi fare. Ma dopo, cosa ti resta? Niente.
La tua libertà è finita.
Se invece cominci a disegnare, a dipingere, a scrivere, puoi trasformare quel foglio in qualcosa di più grande. La tua libertà cresce perché quel foglio non è più solo un foglio bianco, ma acquista valore e possibilità grazie a quello che ci aggiungi.
Lo puoi appendere, donare, cancellarlo e riscriverlo ancora.
La verità del foglio è poter ospitare qualcosa di meraviglioso. E questa è anche la nostra libertà.
Pubblicato il 28 ottobre 2014 su meditabondazioni. Aggiungi ai preferiti il collegamento . 1 Commento.
La metafora del foglio bianco ha anche una implicazione più sottile: la libertà non può essere le “libertà radicale” di Sartre, cioè non può essere tutto e il contrario di tutto allo stesso tempo, sarebbe un’assurdità. La libertà (nella metafora, il foglio bianco) è un “qualcosa” di determinato, una base sulla quale costruire, una roccia solida. Che poi possiamo anche svellere, fare a pezzi, ma compiendo simili atti non siamo più liberi: usiamo quella “libertà radicale” sartriana, ma neghiamo completamente la libertà vera, la quale è in definitiva, adesione a Qualcosa che ci supera e su cui siamo innestati.