Un foglio bianco

Prendi un foglio di carta bianco, mettitelo davanti.
E’ l’idea stessa di libertà.
Carta bianca, fai quello che vuoi.
Prendi il foglio, appallottolalo, buttalo via.
Dagli fuoco. Riducilo a cenere.
Lo puoi fare. Ma dopo, cosa ti resta? Niente.
La tua libertà è finita.
Se invece cominci a disegnare, a dipingere, a scrivere, puoi trasformare quel foglio in qualcosa di più grande. La tua libertà cresce perché quel foglio non è più solo un foglio bianco, ma acquista valore e possibilità grazie a quello che ci aggiungi.
Lo puoi appendere, donare, cancellarlo e riscriverlo ancora.
La verità del foglio è poter ospitare qualcosa di meraviglioso. E questa è anche la nostra libertà.

Screen-Shot-2013-04-06-at-11.07.15-PM

Informazioni su Berlicche

Ufficialmente, un diavolo che dà consigli ai giovani demonietti. Avrai letto anche tu "Le Lettere di Berlicche" di C.S. Lewis, vero? Attenzione, però: i diavoli CREDONO in Dio. E questo in particolare svolazza, un po' su un po' giù, ma complessivamente diretto verso l'alto, verso quel cielo di cui ha nostalgia.

Pubblicato il 28 ottobre 2014 su meditabondazioni. Aggiungi ai preferiti il collegamento . 1 Commento.

  1. La metafora del foglio bianco ha anche una implicazione più sottile: la libertà non può essere le “libertà radicale” di Sartre, cioè non può essere tutto e il contrario di tutto allo stesso tempo, sarebbe un’assurdità. La libertà (nella metafora, il foglio bianco) è un “qualcosa” di determinato, una base sulla quale costruire, una roccia solida. Che poi possiamo anche svellere, fare a pezzi, ma compiendo simili atti non siamo più liberi: usiamo quella “libertà radicale” sartriana, ma neghiamo completamente la libertà vera, la quale è in definitiva, adesione a Qualcosa che ci supera e su cui siamo innestati.

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.