La folla

E’ tardissimo quando finalmente riesco a sedermi sul divano. Accendo la TV, c’è il telegiornale della notte. Una manifestazione “spontanea" viene commentata da un giornalista evidentemente simpatetico. Alcune donne sfilano, urlano, issano cartelli. Gridano di avere diritti, minacciano, protestano. Alcune spingono dei poliziotti a loro volta spinti da dietro da un nugolo di fotografi.

Ad un tratto, però, succede qualcosa di strano. La folla comincia a correre via, prima le donne, poi dietro la polizia e quindi i fotografi che continuano a scattare come ossessi.

La strada rimane vuota, completamente vuota. Non si vede più nessuno.

Poi, un movimento. La telecamera inquadra.

E’ una folla che s’avanza, molto ma molto più grande di quella di prima. Strabocca dalle vie laterali, riempie il viale alberato fino dove l’occhio giunge. Si muove silenziosamente, lenta, senza un suono. Sono bambini.

Bambini piccolissimi. Non potrebbero camminare con quelle gambette sottili, eppure lo fanno. I più grandi sono alti forse venti centimetri, tutti gli altri meno. Portano in braccio manciate di quelli che sembrano pescetti, bottoncini rossi. Tutti sono coperti di sangue.

Avanzano, avanzano. Sotto i miei occhi cominciano a cambiare. Si allungano, crescono. Lasciano cadere in terra i bottoncini che diventano pescetti e poi assumono anch’essi forma umana, alzandosi su esili arti. Adesso sono come neonati, e nel giro di qualche istante sembrano avere un anno, poi cinque, sono già ragazzi. Parecchi hanno gli occhi allungati e un sorriso dolcissimo. Alcuni si appoggiano gli uni agli altri, storti, continuando a sfilare come un fiume che non finisce mai. Ma in maggioranza sembrano solo infinitamente tristi mentre camminano senza voce.

La ripresa si avvicina, e una figura tra quella folla si ferma. Viene inquadrata in primo piano.

Compare un microfono, si ode la voce dell’intervistatore: “Diteci cosa volete. Volete aiuto?”

La ragazza è pallida, con i capelli lunghi e gli occhi scuri, e parla rivolta alla telecamera.

“Un aiuto sarebbe servito, ma non ci è stato dato.”

“Volete vendetta?”

“E che vendetta potremmo volere dalle nostre madri? Di loro abbiamo pietà: noi ormai siamo oltre la sofferenza, ma loro no.”

“Volete giustizia?”

“E che giustizia umana potrebbe mai esserci per noi? E chi potrebbe giudicare?”

“E allora, diteci, cosa volete? Cosa volete?”

Mi sveglio di colpo. La schiena mi fa un po’ male, e il telegiornale è finito da un pezzo. Mi sono addormentato. E’ proprio ora di andare a letto.

Mentre spengo la TV mi echeggia ancora in testa l’ultima frase del mio sogno, la risposta alla domanda finale.

“Volevamo solo crescere amati. Ma per questo ormai è tardi.”

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Informazioni su Berlicche

Ufficialmente, un diavolo che dà consigli ai giovani demonietti. Avrai letto anche tu "Le Lettere di Berlicche" di C.S. Lewis, vero? Attenzione, però: i diavoli CREDONO in Dio. E questo in particolare svolazza, un po' su un po' giù, ma complessivamente diretto verso l'alto, verso quel cielo di cui ha nostalgia.

Pubblicato il 15 febbraio 2008 su fiaboidi, Maggiori, meditabondazioni. Aggiungi ai preferiti il collegamento . 121 commenti.

  1. Grazie per il buon Week-End, credo che non mi addormenterò più sul divano, brrr

  2. Una visione triste, ma che smaschera tante ipocrisie…
    ciao

  3. MIO DIO.
    Questa tuo incubo dovrebbe andare in onda a reti unificate.
    la realtà del campo di stermino, senza fasulli discorsi sul abortire per salvaguardare la qualità della loro vita…
    caposkaw

  4. Li mortacci che incubi .. ma che hai magnato? La peperonata della Emma Bonino ;-P?

    Icaro

  5. sul sito del Corriere hanno appena pubblicato il testo della telefonata che fece intervenire la polizia all’ospedale di Napoli. A differenza di quanto hanno detto tutti, ministro compreso (“caccia alle streghe!”) l’infermiere avrebbe chiamato solo per le condizioni disastrose in cui sarebbe stato fatto l’aborto, cioè la persona avrebbe abortito in bagno, vicino c’erano delle partorienti scioccate dagli aborti che si fanno in clima promiscuo etc

    cioè una (sacrosanta) telefonata di una persona che denuncia non tanto l’aborto quanto il modo infame come vengono praticati, degli autentici macelli. questo è il modo disgustoso in cui viene praticata la 194 (“non ce la faccio più a vedere quello che fanno” dice l’infermiere al telefono) ma questo il ministro non lo dice, in un modo o nell’altro la 194 è sempre disattesa, senza alcuna traccia dii umanità nei confronti delle persone (non parliamo dei non nati…). questo è quello che il ministro vuole difendere.

    grazie ancora a giuliano ferrara per la battaglia che ci sta costringendo a intraprendere.

  6. dalle parole del primario mi era parso di capire che l’espulsione naturale del feto e’ possibile, la donna si e’ recata in bagno e il feto (gia’ morto) e’ stato espulso.

    sulla telefonata vorrei soprassedere, visto che e’ anonima e che se faceva parte del personale dell’ospedale mi aspetterei piu’ professionalita’ (e anche un italiano migliore nevvero).

    sette carabinieri che si materializzano all’ospedale venti minuti dopo che la donna ha sperimentato una esperienza come quella dell’aborto? e che la interrogano senza un minimo di rispetto e tatto? fossi stata in lei li avrei presi a schiaffi con la forza della disperazione. e’ questa l’umanita’ nei confronti delle persone di cui parla littleboylost?

    ma quando qualche anno fa si parlava dei referendum, chi proclamava che non era un principio di attacco verso la 194? hanno fatto benissimo quelle donne a scendere in piazza a protestare contro chi vuol fare del loro corpo un terreno di battaglia e chi non gli riconosce nemmeno la capacita’ di fare delle scelte (dolorose) che riguardano il loro corpo.

    sinceramente sono notizie come questa che non mi fanno rimpiangere il paese dove sono nato

    saluti f.

  7. ciao Berlicche questo tuo intervento lo copio pari pari sul mio blog e lo mando via mail a tutti gli amici…mettendo la fonte ovviamente ;)
    grazie mille!
    ciao!
    Franceskina

  8. Giusto, f, soprassediamo. Era preciso dovere dei Carabinieri ignorare una telefonata sgrammaticata. Ignorare ogni possibile reato connesso all’aborto, che è sempre sacro diritto. Come tu hai diritto a ignorare il post.
    E non dubito che in Cina ti trovi meglio. No, proprio no.

  9. In realtà questo clima è il risultato che i cattolici stanno creando. Ma non la spunteranno!

    Berlic i morti non risorgono, possono solo venire nelle fantasie. Chi muore muore è finito per sempre. Quei bambini abortiti non potranno mai più recriminare diritti perchè semplicemente non ci sono più.

  10. Non è stato garbato per la mamma, in compenso per il bambino…
    Certo, era morto: come suprema forma di rispetto lo si butta nel cesso e guarda il casino che ne viene fuori! Ma pensa te…

    Ma per favore

  11. la polizia è venuta a vedere che la 194 fosse rispettata, esattamente come chiedevano le signore in piazza l’altro giorno (come ha notato Emma Bonino c’erano ben poche ragazze… solo reduci degli anni 70… e questo già la dice lunga…)

    abortire davanti a donne in attesa di partorire non è esattamente il modo di applicare la 194, ma solo segno del disprezzo nel confronto della vita che ha certa classe medica.. abbastanza da vergognarsi

  12. I morti non ci dovrebbero essere…

  13. I morti risorgeranno. Ma, nel frattempo, qualcuno deve pur parlare per loro.

  14. Anche i gatti risorgeranno? Ma per favore berlic!!!

    E i microscopici embrioni risorgeranno? Se è così dovremmo stare attenti a non schiacciarli.

    Berlic, la morte non piace a nessun essere umano, ma consolarsi con la speranza della risurrezione mi sembra alquanto improvvisato.

    Pensa invece di vivere al meglio questa vita, che a quanto mi risulta è l’unica che abbiamo a disposizione.

    Ciao

  15. Circa un anno fa sentii un esponente dei radicali definire ‘abominio’ fare un funerale ad un feto.
    Paura che risorgano?

  16. erano necessari sette carabinieri? era necessario interrogare la donna e minacciare la vicina a meno di mezz’ora dopo l’aborto? e’ difficile capire che un feto (gia’ morto) possa essere espulso naturalmente mentre la donna si trova in bagno?
    vi pare un clima da paese civile questo?
    sara’ che sono lontano da troppo tempo, ma cose del genere solo pochi anni fa sarebbero state impensabili… solo 5 anni fa una scena del genere non sarebbe stata possibile. e dovrei apprezzare un contesto del genere?

    saluti f.

  17. Hai ragione, la morte non piace a nessuno!

    Pensa però che di fronte a un evento tranchante come la morte ci sono due atteggiamenti possibili, ed entrambi legittimi e degni di rispetto: la negazione totale (morte: fine di tutto), e l’apertura a una possibilità di vita oltre la vita, in un altro “stato” chiamato genericamente “aldilà”. E’questione di fede… o non-fede, a ognuno la sua scelta.

    Icaro

  18. f., legiti il corriere e la repubblica di oggi, è stata tutta una montatura della stampa pro-aborto; i poliziotti si sono presentati in borghese senza sgommature e senza sirene spiegate; una donna poliziotto (in borghese) ha bussato gentilmente alla porta della stanza della signora in questione, che stava tranquillamente guardando il televisore, chiedendo se poteva rivolgere qualche domanda; sono stati obbligati a presentarsi in ospedale perché la legge lo prevede dopo una chiamata (non anomina, altra montatura); l’infermiere (che parla male in italiano, ma lui non è un primario da 30mila euro al mese, poverino) ha chiamato la polizia perché spaventato dal sangue che vedeva in giro, e sicome i dottori erano a giocare a carte – probabilmente – si è sentito in dovere di chiamare gli “sbirri”

    quacuno lo spieghi a livia turco e a emma bonino, subito pronte a cavalcare le montature per la loro propaganda politica e non per la difesa della legge 194

  19. unapersonaintorno

    Qualcuno mi spiega che malattia cromosomica aveva il bambino?

    PS. E se la vita è solo questa, abbiamo un motivo in più per difenderla, mi pare.

  20. http://www.repubblica.it/2008/02/sezioni/cronaca/napoli-aborto/parla-donna/parla-donna.html

    Ho trovato a questo link l’intervista alla signora che ha abortito.

    Non ho mai letto una cosa così triste…. trasuda una visione così… nichilista. Mi ha depresso.

    Icaro

  21. x unapersonaintorno: la malattia del bambino è la sindrome di Klinefelter.
    Questa malattia colpisce 1 maschio su 500 ed è dovuta alla presenza di più di un cromosoma X nella 23esima coppia di cromosomi (quella che nella specie umana determina il sesso: XX per il femminile e XY nel maschile) dovuto ad errori nella meiosi dei gameti (cioè al processo di formazione di spermatozoi e ovuli).

    Un maschio che abbia XXY o XXXY o XXYY è affetto da questa sindrome e generalmente presenta problemi di diverso tipo per quanto riguarda la fertilità, lo sviluppo mentale e fisico. Generalmente si hanno: testicoli piccoli, abnorme sviluppo delle mammelle, altezza superiore alla media, intelligenza inferiore alla media nel 50% degli individui affetti – di grado lieve – associato ad un certo grado di disadattamento sociale dovuto anche all’inestetismo della malattia, virilizzazione insufficiente e infertilità… Vi possono essere anche problemi tiroidei e diabete, e a questa sindrome è associato un aumento del rischio del carcinoma mammario.
    Tuttavia la sindrome in sè stessa non comporta handicap enormi in tutti i casi e una persona affetta può avere una vita relativamente normale. Questo dato è confermato dal fatto che la diagnosi risulta particolarmente difficile dopo la nascita (le persone affette hanno generalmente un comportamento psicosessuale di tipo maschile e una funzione sessuale che è quasi normale, inoltre il ritardo mentale è lieve e la ginecomastia – cioè lo sviluppo mammario abnorme nel sesso maschile – è di grado variabile).
    La sindrome è in effetti una situazione non ottimale… Tuttavia non è proprio una di quelle situazioni in cui si “ottiene” una persona affetta da handicap gravissimi e inabilitanti!
    Le più gravi conseguenze, se si vuole, sono la sterilità e i problemi psicologici associati allo sviluppo anomalo!

    Non fornisco il link perchè ho semplicemente aperto i miei libri di testo!

    Vi saluto.

    Il_grande_FraTollo

  22. @Grande_fratollo: “Un maschio che abbia XXY o XXXY o XXYY è affetto da questa sindrome e generalmente presenta problemi di diverso tipo per quanto riguarda la fertilità, lo sviluppo mentale e fisico. Generalmente si hanno: testicoli piccoli, abnorme sviluppo delle mammelle, altezza superiore alla media, intelligenza inferiore alla media nel 50% degli individui affetti – di grado lieve – associato ad un certo grado di disadattamento sociale dovuto anche all’inestetismo della malattia, virilizzazione insufficiente e infertilità… Vi possono essere anche problemi tiroidei e diabete, e a questa sindrome è associato un aumento del rischio del carcinoma mammario.
    Tuttavia la sindrome in sè stessa non comporta handicap enormi in tutti i casi e una persona affetta può avere una vita relativamente normale. Questo dato è confermato dal fatto che la diagnosi risulta particolarmente difficile dopo la nascita (le persone affette hanno generalmente un comportamento psicosessuale di tipo maschile e una funzione sessuale che è quasi normale, inoltre il ritardo mentale è lieve e la ginecomastia – cioè lo sviluppo mammario abnorme nel sesso maschile – è di grado variabile).
    La sindrome è in effetti una situazione non ottimale… Tuttavia non è proprio una di quelle situazioni in cui si “ottiene” una persona affetta da handicap gravissimi e inabilitanti!
    Le più gravi conseguenze, se si vuole, sono la sterilità e i problemi psicologici associati allo sviluppo anomalo!”

    Benissimo grande fratollo liberissimo di tenerti un eventuale figlio affetto da questa patologia, ma per cortesia non rompere i maroni agli altri.

  23. george washington aveva quella patologia…. se non sbaglio ha messo in piedi una cosa che si chiama Stati Uniti d’America… mica male per una patologia così

  24. La signora ammette di avere agito d’istinto. E chi al posto suo non avrebbe avuto un moto di scoraggiamento profondo?
    Peccato che nessuno l’ha informata di questa storia di Washington..

    E’ ovvio: se la gente non è accompagnata a riflettere sul valore della vita,… ma chi cavolo lo vuole un figlio malato? Io no! Forse però… la sua vita avrebbe avuto valore lo stesso… Se quella donna avesse avuto più compagnia umana (a partire da un marito fedele, che non guasta, ricordiamocelo), forse non avrebbe fatto la cazzata.

    Ci vuole più tutela per la vita, è necessario rompere i maroni all’opinione pubblica, perché si svegli dal sonno dell’illusione della vita senza malattie, schiava della perfezione fisica (ma non spirituale)!

    Ferrara fa bene ad agitare le acque. I cattolici avevano bisogno di un ateo che prendesse posizione sputtanandosi…ah!

    Icaro

  25. Vorrei ricordare di non dare da mangiare agli anonimi che trollano, la cui unica gioia della solitaria vita è provocare.

  26. In pratica il contenuto di molti interventi sostiene la concezione nazista: un ‘malato’ è inutile (e costoso, non facciamo gli ipocriti) e la sua vita sarà sicuramente un inferno, tanto vale che la finisca quanto prima di esistere! Si abbia almeno il coraggio di dirlo con chiarezza…
    Credo che Upi abbia detto la cosa più importante: proprio in virtù del fatto che la vita è una, occorre difenderla ad ogni costo! Chi siamo noi per dire se una vita è degna oppure no?

  27. nessuno ha il coraggio di ripristinare l’unica istituzione capace di salvare capra e cavoli, cioè la Ruota degli Innocenti?
    Certo si può, già ora rifiutare di riconoscere il bambino e lasciarlo in adozione, ma quanti lo sanno?
    evidentemente pochi, altrimenti non si spiegano i bambini nei cassonetti!
    quanti nei consultori consigliano questa strada?
    ho il sospetto che togliere il bambino alla madre dopo nove mesi di gestazione sia considerato più crudele che eliminare il bambino stesso dopo qualche settimana!
    le femministe e certa “cultura” sinistrorsa sono come un pugile suonato che che a un segnale che ricorda quello di un gong incominciano a muoversi scompostamente e a sbavare in cerca dell’avversario.
    non si preoccupano minimamente di accertare la realtà dei fatti.
    saluti
    Francesco

  28. Resto senza parole per certi interventi.
    Francesco… ma da quando l’aborto ha un colore e un partito??

    E un’altra cosa che mi sconvolge è che invece di cercare di insegnare, educare e aiutare le persone che hanno bisogno, si voglia impedire o vietare.
    Che poi lo sappiamo tutti che nei paesi in cui l’aborto è vietato, l’aborto stesso è una delle più alte cause di morte sia per le madri sia per i figli a cui comunque viene negato di vivere.
    Pochi cercano davvero di mettersi nei panni di una donna che prende una decisione così tremenda.

    Invece di parlare della Bonino e delle sue battaglie come se fosse una strega da condannare al rogo… a me sembra che certa gente tiri fuori questa legge più per ottenere voti che per salvare vite…

    Luce

  29. fatto sta che certe reazioni hanno avuto quasi un solo colore nel fatto in questione.
    in che modo ho dato l’impressione di voler vietare l’aborto per legge ?
    proprio perchè quest’atto è devastante per la donna si dovrebbero cercare alternative.
    non puoi mantere tuo figlio? non te la senti di allevarne uno malato? dallo in adozione!
    sono brutale,forse, ma il sentimentalismo sdolcinato non porta a niente di buono.

  30. Caro Francesco,
    io credo che ci sia chi sceglie di schierarsi e chi invece preferisce non farlo, ma non per questo credo sia giusto dare un colore o un partito all’aborto.

    Per il resto il mio discorso non era assolutamente una critica a te ma ai molti, troppi, che pensano che vietandolo si possa risolvere il problema.
    Secondo me vietare l’aborto è un po’ come fingere di non vedere e infilare la testa sotto alla sabbia come fanno gli struzzi.

    No che non sei brutale.
    Condivido che ci siano mille strade, quello che manca è proprio l’informazione e di conseguenza l’educazione.
    Ciao

    Luce

  31. Ma ti sei ispirato a qualche fonte o è tutta farina del tuo sacco? Devo dire che è uno dei racconti più belli che hai pubblicato.

  32. FantasiaFinale2

    Angosciante e ben fatto, mancano solo i bambini storpi, decorticati e decerebrati la cui assistenza è lasciata dalla moralità antiabortista alla cura delle povere famiglie che li hanno presi in sorte. Ma per altri frangenti, l’aborto è una piaga sociale da combattere con educazione e non penalizzazione…

  33. unapersonaintorno

    Ho letto che Ferrara ha la sindrome di Klinefelter.
    Mi sa che conviene augurarsela di questo passo.

    Mia sorella invece è down, malattia cromosomica che non permette pensieri complessi come Ferrara, ma che pure per alcuni sintomi fondamentali augurerei a molti di noi.
    Che dire? Mi fa sempre molto piacere leggere che se pure mia madre non l’ha abortita, nessuno deve rompere i maroni se qualcun altro decide che è senz’altro meglio che una come lei non nasca.
    Meglio ovviamente per lei, ci mancherebbe..
    A questo mondo devono essere tutti intelligenti e impauriti di vivere la vita che si trovano davanti, esattamente come noi.

  34. FantasiaFinale, se leggi bene ci sono. Quelli uccisi prima di nascere. Gli altri sono in una famiglia che li ama per quello che sono, pur nella difficoltà del vivere. Se pensi che non siano degni di vivere, dovresti assumerti le tue responsabilità e andare a sopprimerli. Per il loro bene, è chiaro. Guardali negli occhi mentre lo fai.

    No, Ago, nessuna copiatura…anche se, a ben pensare, forse la folla di morti silenziosi potrebbe arrivare da un romanzo di LeGuin.

    Luce, dici bene che non si può dare un partito all’aborto; ma erano e sono certi partiti stessi che si pongono come tali, esplicitamente. E non è che ciò si può ignorare.

    Upi, sai: “Non abbiate paura”…

  35. FantasiaFinale2

    Io non ho mai detto che non siano degni di vivere, ma se la loro vita porta sofferenza, non spetta forse a chi soffre decidere della loro vita? Poi il giudizio del gesto starà a chi di dovere, di sicuro non dell’uomo, di sicuro non di chi non ha affrontato quel calvario. L’aborto non è morale, e sbaglia chi perde tempo a dimostrare il contrario invece di trovare il modo d’evitarlo, ma si può imporre il sacrificio della propria vita a favore di una vita che non si vuole?

  36. Ho letto diavoli migliori.

    Al Niguarda di Milano mettevano un cartello con la scritta “interruzione di gravidanza” sui letti delle rispettive degenti. Ad Ancona si superano i 90 giorni a colpi di obiettori mascherati di burocrazia. A Napoli interviene la Polizia.

    Sospetto ci si debba accontentare delle balle, al posto dei sogni.

    skunk
    skunk@evols.it

  37. @littleboylost: si specula se george washington soffrisse o meno di questa sintome, non c’e’ la prova scientifica di quanto affermi.

    per l’infermiere… devo ancora capacitarmi come un infermiere sia spaventato dal sangue e perche’ non sappia parlare italiano, capacita’ che dovrebbe appartenere a tutti senza discriminante di stipendio.

    per quanto riguarda il trattamento verso la donna, basta leggere la sua intervista su repubblica dove non c’e’ traccia di nessun “gentilmente” e dove deve ancora essere spiegata questa repentinita’ nell’apparizione degli agenti.

    e’ interessante [url=http://www.corriere.it/cronache/08_febbraio_16/aborto_la_fuga_delle_donne_c3015578-dc67-11dc-8a42-0003ba99c667.shtml]l’articolo [/url]del corriere su come la 194 venga disattesa e su come in generale ci sia un clima ostile verso l’IVG in Italia. o l’articolo della stampa sull’odissea di una donna per trovare la pillola del giorno dopo, farmaco su cui non vale l’obiezione di coscienza.

    come sempre, siamo contro la liberta’ di scelta a favore della liberta’ solo per chi se la puo’ permettere (andando all’estero quando serve, come nel caso dell’infertilita’).

    @unapersonaintorno: ferrara non soffre AFFATTO di quella sindrome, e’ stata solo un battuta di pessimo gusto e irrispettosa nei confronti di quella donna

    @gaddhura: nessuno sostiene che un malato e’ inutile, si lascia solo ai genitori la scelta se farsi carico di questo fardello o meno. non e’ lo stato che sceglie per te, ma e’ la donna che decide in piena liberta’. converrai che sono prospettive diametralmente diverse.
    e sulla frase la vita va difesa ad ogni costo, permettimi di contraddirti. non esiste ‘ad ogni costo’ in questi frangenti. se io avessi bisogno di un rene per sopravvivere, il tuo concetto di difendere la vita ‘ad ogni costo’ mi autorizzerebbe a forzarti a donarmi un rene per non farmi morire?

    i semplicismi non portano a nulla, soprattutto in casi come questi, no?

    saluti f.

  38. si può usare il ragionamento come una arma contro le altre persone?
    certo f.
    ce lo dimostri ad ogni tuo intervento,
    quest’ultimo poi, lo avremmo potuto leggere in brasile o in argentina negli anni 50, scritto da qualche nazista là riparato; lo leggiamo oggi da dove sei.
    il ragionamento va usato per ciò per cui esiste.
    se ti sembra che sia meglio usarlo come una clava per ammazzare quelli che non ti piacciono, quelli che soffrono, quelli che fanno il loro dovere, quelli che, semplicemente, non si impegnano ad usare il ragionamente per negare la realtà di un omicidio, oppure quelli che, a diffrenza di te, parlano di realtà invece che di vuote teorie di convenienza politica, fai pure.
    ammazza pure.
    è una tua scelta.
    è un tuo diritto.
    ma non frignare se ti si chiama assassino.
    ma almeno anche tu, invece che sbandierare folli teorie buone solo per intellettuali annoiati, guarda in faccia una donna e dille “ammazza tuo figlio” (invece di “lasciare vigliaccamente la scelta a lei”) oppure ammazzaglielo tu direttamente.
    almeno renderesti il tuo intricato ragionamento un po’ più credibile…

  39. I tuoi ragionamenti fanno acqua f, come quella volta che mi dicesti che il sudore e i capeli hanno dignità perché dentro c’è del DNA.. ma l’hai letta bene l’intervista a quella (è il caso di dirlo) disgraziata? Era il primo figlio e lo voleva ad ogni costo! Ad ogni costo PURCHE’…. sta donna non sa quello che dice. Lei non lo vole ad ogni costo. Lo voleva come diceva lei. E si è comportata come quando a Natale ti regalano un regalo che non ti piace….lo butti via!

    Ha deciso d’istinto! Come fai a decidere d’istinto, Cristo santo, su cose così? E come fai a dire che la tua scelta non è stata egoistica?

    Alla faccia dell’ingerenza dei cattolici nei consultori…. fossero anche buddhisti, evangelici, taoisti, ma nei consultori ci vuole più gente capace di dire SI’alla vita che nasce, comunque sia perché comunque sia è un valore INTRINSECO, e meno gente capace solo di dire solo “ecco il tuo certificato di rischio di trauma psicologico, abortisci tranquilla”.

    Quella donna a Napoli il trauma psicologico ce lo aveva ancora prima di concepire il bambino. Infatti arriva a 39 anni, resta incinta e non si sa di chi, infatti non è sposata, scopre che il pupo ha una malattia e quindi cosa fa? Non ha marito, ha solo sua madre anziana.

    Lo getta, ma è perché nessuno la aiuta, non c’è una rete sociale ad aiutarla! Magari si poteva mettere al Cottolengo. Magari sarebbe stato un novello Washington. Magari sarebbe stato solo una persona con delle menomazioni.

    Ma prima di chiamarlo infelice, moralisti benpensanti, benpensateci due volte. Sofferente di sicuro, ma noi che siamo ultrasani non soffriamo forse? Ci definiamo infelici?

    Icaro

    PS: Comunque è la tua ottica che è fatta così, lo chiami fardello… anche tu sei stato un fardello per i tuoi genitori,ricordatelo. Siamo tutti qui per il sì di una donna. Peccato che quei “fardelli”, prima di essere fardelli, siano esseri umani. Bentornati a Sparta.

  40. Cosa c’è di stonato nella cosidetta “manifestazione spontanea”, leggete cosa ne pensa “una donna di sinistra”.

  41. Un piccolo appunto a f.
    Da una parte dici che ni si puà dire che washington non soffriva di questa sindrome perhè non ci sono analisi. dall’altra dici che ferrara non soffre AFFATTO però non i sono analisi, due pesi due misure?

    In effetti l’infermiere era uno del personale, detto nella sua telefonata.

    Forse è qui il punto però che si lasciano soli i genitori a farsi carico del problema, mentre dovrebbe essere una cosa che interessa tutta la società civile ergo anche lo stato.

  42. FantasiaFinale2

    Infatti factum, è una responsabilità sociale, ma è sempre più facile indignarsi contro le persone che contro le istituzioni per le persone con la morale facile, almeno così ci si può sentire migliori degli altri, in base all’ipotetica superiorità morale, ipotetica fino a quando non ci si trova in quelle tristi situazioni….

  43. io invece di preoccuparmi di chi non è nato per motivi “complessi” che non possono, secondo la mia opinione, essere “rappresentati” in modo così semplicistico e accusatorio, rivolgerei l’attenzione a quei MILIONI DI BAMBINI che muoiono ogni hanno di fame, di sete e di malattie. Quelli si che “gridano” ..vendetta !!

  44. comincia dal fondo

    @factum: ferrara non ne soffre affatto, la sua dichiarazione e’ stata una boutade priva di senso. inoltre, come ci ricorda fratollo, chi e’ colpito da questa sindrome e’ sterile, mentre mi risulta che ferrara e’ stato protagonista di tre aborti con le sua relative compagne del tempo (e adesso fa pure la verginella che ripudia il preservativo…)

    mi risulta strano che un infermiere abbia paura del sangue, sarebbe come un benzinaio che sviene per la puzza di benzina, no?

    se mi dici che lo stato dovrebbe offrire piu’ aiuto alle coppie che hanno dei figli, oppure dare alle donne sole sostegno economico e psicologico durante la gravidanza, sono d’accordissimo con te. nel nord europa e’ cosi’, piu’ figli hai e piu’ lo stato ti sostiene. cosa diversa invece e’ dare dell’assassina alla donna e colpevolizzarla perche’ non vuole continuare la gravidanza.

    @icaro: quella volta del sudore e del DNA era una provocazione per palesare come la presenza di DNA non costituisca ragione sufficiente per avere protezione legale.

    posso inoltre capire il tuo sdegno per la scelta della donna (in fondo in questa piazza sei uno di quelli che ha piu’ sentimento) ma non puoi nemmeno colpevolizzarla perche’ era 39enne o perche’ il padre si e’ defilato da tempo. prendercela anche con gli uomini che fuggono invece che calunniare una donna no?

    se tu non condividi la sua scelta, lo comprendo. ma era diritto della donna farlo e l’irruzione della polizia e’ stata inopportuna e ha contribuito ad inasprire un clima di scontro. se tu non faresti mai una scelta del genere, liberissimo. ma non giudicare la donna per la sua istintivita’.

    qui si pensa sempre che chi abortisca lo faccia a cuor leggero come se andasse a una festa, mentre invece e’ un dramma profondo. la donna ha scelto di non far nascere un figlio malato sia per risparmiargli delle sofferenze, sia perche’ non ce l’avrebbe fatta a sostenere una prova del genere. vogliamo sputargli addosso degli insulti per questo?

    saluti f.

  45. @f: non esiste ‘la vita ad ogni costo’, perchè non possiamo pretendere da una persona che ci doni un rene che per noi è vitale. Vero, ma hai dimenticato un piccolo particolare: una persona può rifiutarti il dono di un rene, come sua scelta personale. Nel caso di un bambino non c’è una sua scelta personale, ma c’è qualcuno che decide al posto suo senza averglielo chiesto…mi pare un tantino differente…

  46. caro f.
    il tuo odio è folle e inconsulto.
    c’è una legge che, come spesso dici anhe tu, va rissettata.
    poi dici che “l’irruzione della polizia è stata inopportuna”.
    e chi lo dice che è inopportuno applicare la legge?
    lo dici tu?
    lo dice francesco merlo su repubblica?
    è questa la tua libertà e la tua capacità di giudizio?
    copiare pedissequamente le argomentazioni folli e ideologiche di un giornalista che già in passato si è distinto per spudorate e vigliacche calunnie rettificate solo con grande imbrazzo persino dal suo direttore?
    è questa la libertà che vanti?
    complimenti.
    sei schiavo di un pregiudizio più grande della distanza che ti separa da noi.
    scendi dal pero, caro f.

  47. Senza entrare in polemica per la legge, per la polizia . . . vorrei dire all’anonimo “f dalla Cina” e a quelli che la pensano come lui che, da quello che ho capito io, il problema di quell’infermiere, non è stata tanto la paura del sangue, ma com’è avvenuta “l’espulsione del feto” . . . Ecco, non ho detto aborto così non ti butti solo su quello!
    Se tu, (sei un maschio, non so quanti anni hai e quanta esperienza di reparti ostretico ginecologii hai ). . . se tu dicevo, avessi dimestichezza con questi posti, capiresti che il personale, non può aiutare le pazienti se le condizioni non sono ideali . . . lui (da come ho capito io nella telefonata) ha telefonato per denunciare il degrado dei due reparti, le pazienti che non sono seguite adeguatamente, ma tu sai lo choc che prova una donna al termine dei 9 mesi, quando le si “rompono le acque”? . . . Tu sai come sta una donna quando ha le contrazione e sa che non è il momento giusto?. . . Tu sai quando in reparto capita che una di queste donne che vorrebbero un bambino e sono lì, con le minacce, 2,3 a volte anche più mesi . . . e lo perde? Lo sai che nessuno ha più il coraggio di parlare? e si zittiscono i bambini per rispetto? E tutte quelle che sono lì anche loro con le “minacce”(di solito le mettono in camera insieme) sentono aumentare l’ansia. . . .Tu lo sai che se una ha le “minacce” ha il terrore di andare in bagno per paura di far la fine di quella donna di Napoli?
    Ecco io, sapendo tutte queste cose, mi posso immaginare come sia stata male questa donna, posso avere compassione, posso anche pensare che la polizia, in un momento così, forse aveva altri mezzi per fare i controlli, ma lasciami dire, che a me le persone così, mi fanno anche rabbia . . . come fai, a 39 anni, dire di volere queto figlio e butarlo via così facilemente, non dargli neanche una possibilità . . . pensa, caro “f dalla Cina” che la legge permette di lasciarlo questo bambino, qualcuno lo avrebbe aiutato a crescere e magari, faceva anche una vita felice . . . se era alla 21 esima settimana, il pegio era passato, c’era solo il problema del pancione!
    Questa, mi scuserai, mi pare proprio, come ha detto qualcuno . . . voglio questa cosa, ma quando non mi piace, non è come la volevo . . . non mi soddisfa più, la butto!
    Si fa con le cose . . . e poi e poi . . . non con i bambini!
    Ciao, scusa la veemenza, ma sono una “mamma italiana” R

  48. Grazie per il complimento f: voglio sottolineare che la signora ha deciso D’ISTINTO. Contesto questo! Chi l’ha aiutata a ponderare, valutare, soppesare? Nessuno probabilmente, mi vien da dire. Complice il padre assente (ma l’avevo già detto), le strutture che essendo a Napoli son pronto a scommettere carenti, di persone e luoghi opportuni… e la società civile stessa, che di fronte a questi drammi lascia le persone SOLE; ovviamente, una persona cristiana o appartenente a qualunque credo avrebbe poi avuto il beneficio di tanti fratelli nella fede pronti a sostenerla nella dura prova.

    La donna NON VA LASCIATA SOLA! Se no, che deve decidere..? Non la posso riempire di sputi, mi fa solo tanta pena.

    Icaro

  49. Scusate, rileggo adesso il commento, è pieno di errori grammaticali . . . avevo fretta!
    Per i termini tecnici, io ho usato quello che si usa noi: “casalinghe di Voghera”, c’è il Grande Fra tollo, che ve li può tradurre in termini medici!
    Mi preme dire ancora, che nessun uomo ha mai subito quello che io chiamo “terrorismo psicologico” da parte di un medico che esordisce dicendoti : “Quanti anni ha lei? 39? . . . allora, figli ne ha già 3, ha un fibroma, avrei pensato di toglierle tutto, così, ci togliamo il pensiero di un possibile tumore all’utero!”
    Io gli ho chiesto di pensarci, e mentre ci pensavo (mi spiace per lui e la famiglia) lui è morto!
    Sapete cos’è il problema, che si fa presto a parlare della libertà di decisione della donna . . . quando in pratica non c’è quasi mai . . .
    Uomini che ti danno l’out out ” se vuoi il bambino, scordati di me!”
    Uomini e qualche donna che ti spaventano, facendoti vedere il lati negativi gonfiati a 1000!
    Uomini, che dicono di volerti aiutare e ti dicono, subdolamente “Lei è proprio sicura, tra qualche anno, di sopportare i disagi, provi a pensare a cosa va incontro!”
    Quanti sono quegli uomini “faccia affilata” . . .
    Perchè in questo modo, questa legge, sta facendo la fine di quella (non ricordo il numero) che riguarda la chiusura dei manicomi . . ., dove nella sua parte ” aiuti e sostegno alle famiglie” è rimasta lettera morta!
    Io non metto in dubbio il diritto di questa donna di Napoli, io metto in dubbio che ci sia stata poca dignità nell’atto, e poco aiuto prima!
    Mi scuso ancora per il disturbo . . ., non vogliatemene, ma settimana scorsa ho avuto una chiacchierata con una giovane donna, che trovandosi incinta e non riuscendo a decidere se rimanere col marito (col quale non c’è più rapporto né di sentimenti né fisico!) per convenienza o decidere di andare col suo innamorato . . ha pensato che il problema non fosse la sua scarsa maturità, ma il bebè che si era presentato in un momento inopportuno! Com’è finita? Mentre aspettava di andare ad abortire, il bambino è abortito spontaneamente . . . Adesso lei è dispiaciuta e preoccupata . . . la prossima gravidanza (quando farà comodo a tutti gli interesati) come sarà?
    Io, se avessi potuto, quel bambino me lo sarei trasferito da me, che benchè abbia 50 anni, l’utero ce l’ho ancora, col suo fibroma lì, tranquillo!
    Adesso chiudo davvero, per almeno cinque post, vi prometto non commento più!
    Ciao, R

  50. eh! una premessa dovuta per calmare i toni: non sono mosso da odio o da chissa’ quale desiderio di primeggiare (in cosa poi?) se lascio commenti qui e’ solo per discutere con persone che sovente la pensano in maniera radicalmente diversa da me. apprezzo molto i sentimenti di compassione di icaro e fiordicactus, e mi brucia leggere accuse a una donna lasciata sola con una gravidanza e un uomo che ha preferito scappare piuttosto che affrontare le sue responsabilita’.

    quello che non sopporto e’ l’arroganza di chi giudica una persona o pretende di sapere cosa sarebbe la cosa giusta da fare senza sapersi calare nel contesto del suo dramma.

    sul punto in questione, alla fine si riduce tutto a una divergenza di fondo. chi e’ convinto che un embrione (e poi feto) abbia diritto alla vita nonostante tutto, e chi (come me) riconosce alla donna che lo porta in grembo il potere di decidere del suo corpo e dalla vita che sta crescendo, entro ovviamente certi limiti.

    credo che dovrebbe essere lasciata alla donna la capacita’ di scegliere del suo corpo (perche’ il feto fa ancora parte del suo corpo e non ha autonomia indipendente), credo poi che una proibizione dell’aborto porterebbe -di nuovo- a una colpevolizzazione della donna e a una discriminazione in base delle possibilita’ economiche. chi ha i mezzi puo’ permettersi di abortire, mentre chi non li ha deve subire una gravidanza che puo’ non essere affatto voluta.

    l’embrione deve essere protetto a ogni costo? no, perche’ e’ parte del corpo della donna e lei deve essere un grado di poter decidere di se’ stessa. da qui a permettere poi una barbarita’ come il partial birth abortion, ce ne passa.

    poi e’ ovvio che ci dovrebbero essere delle agevolazioni per chi accetta la maternita’, ma questo non comprende sette poliziotti che vengono a interrogare una donna che ha espulso un feto morto da 20 minuti. aspettare un paio d’ore parlando con il primario e con gli infermieri era cosi’ difficile?

    spero sia palese che fra non lasciare una donna sola e proibire per legge una libera scelta ci sia una grande differenza. si puo’ dibattere cosa avremmo fatto noi al suo posto (almeno, si puo’ immaginare per me, essendo naturalmente sprovvisto di utero) ma condannare una persona cosi’ gratuitamente e’ sempre sbagliato.

    e una nota per fiordicactus: se mi firmo con f. e’ solo per amor brevitas, mi chiamo fabrizio e vivo in cina per lavoro (gia’ tre anni, come passa il tempo!). non ho esperienza di reparti ginecologici, ma credi che il clima che si instaurando in Italia giochi davvero a favore delle donne? ognuno fa le sue scelte e ne paga le conseguenze, quella donna ha deciso di non far nascere un figlio che avrebbe avuto grandi probabilita’ di sperimentare grandi sofferenze nella sua vita. lo ha fatto anche perche’ probabilmente non sarebbe stata in grado lei stessa di vincere una sfida cosi’ difficile. magari ce l’avrebbe fatta, ma non se l’e’ sentita, con un uomo in fuga e senza aiuti dallo stato. vogliamo condannarla per questo?
    – e fa sempre piacere leggere i tuo commenti, perche’ limitarsi :) –

    saluti f.

    -al #46, firmarsi no eh?-

  51. f, a quanto pare i troll sono bipartisan ;-PPPP.

    Ti lancio una provocazione: se il corpo, anzichè essere SOLO della donna, fosse di tutti e due? Donna+feto? Il feto non è mica un tumore… è un’altra cosa( o persona?).

    Io credo che la 194 dovrebbe essere una legge che aiuti la donna nel caso in cui l’aborto si prospetti come unica soluzione (sempre di omicidio si tratta, ma sorvoliamo per ora); per il resto, la donna dovrebbe poter avere tutti i mezzi di dissuasione possibili a portata di mano: ruota degli esposti, assistenza sociale, aiuti economici e finanziari di qualsivoglia genere.

    Potrebbe esser quindi interessante concepire la donna incinta non SOLO come una donna, ma come la donna nel più alto esercizio delle sue facoltà di DONNA appunto. Come tale invece viene disattesa, e ci sono i datori di lavoro che ti tagliano lo stipendio, se non ti licenziano; lo Stato non passa una fava alle famiglie numerose; se il bambino ha delle malattie, àugurati che le medicine non costino troppo, ecc.

    Risultato? Se il bambino è malato e lo scopri prima che nasca->aborto; se ne hai già due o tre e non sei stato così furba (!) da farti chiudere le tube-> aborto; se non è esattamente il momento giusto perché sei da sola e non te la senti->aborto.

    Non ci sono aiuti concreti, questa è la tragedia! Se la donna nel suo stato interessante fosse vista come la risorsa più grande (quale è) del nostro Paese, le cose cambierebbero e molto. Il problema è che non è così! Non c’è RISPETTO e VALORIZZAZIONE della maternità. Per questo l’Italia ha un tasso di decremento demografico preoccupante.

    Finché le aziende non smetteranno di adorare il dio Profitto per preocuparsi del loro personale, finché lo Stato non si curerà di più del tessuto sociale; finché la Chiesa verrà vista sempre e solo come un ente oscurantista e non come una possibilità di aiuto concreto attraverso le sue opere caritative, continueremo ad abitare a Sparta.

    Icaro

    PS: Scusa il pistolotto, ma quando ce vo’….

  52. FantasiaFinale2

    bene icaro, e fino a quando le tue utopiche quanto giuste condizioni si verificheranno lasciamo l’onere di un figlio non voluto alla famiglia combattendo la legge 194? Non sarebbe meglio, è più dignitoso, sia per cattolici che atei, combattere per le condizioni che hai proposto invece di combattere una legge che in questo momento evita molto più squallore di quanto ne provoca?
    Io su questo vorrei far riflettere chi si muove contro l’aborto, è facile scagliare pietre contro una legge, più difficile cercare di comprendere cosa la rende necessaria, e cosa è necessario fare per eliminarla.
    E a berlicche, che fa il sentimentale, e mi chiede di guardare negli occhi un bambino che muore, sprono a guardare negli occhi lo sconforto di una madre che cresce un figlio che non era pronta a crescere.

  53. “La 194 non voglio cambiarla, ma applicarla. Siccome mi candido a fare il ministro della Salute voglio dire che emanerò delle linee guida sulla sindrome di Klinefelter”. Lo ha detto a ‘In mezz’orà il direttore del ‘Foglio’, Giuliano Ferrara sottolineando di voler togliere dalla lista delle malattie per le quali avviene l’aborto terapeutico, quella malattia, che è quella che aveva il feto abortito a Napoli. Ferrara ha aggiunto: “mi sono confrontato con dei medici e con quella malattia si può vivere, pur in condizioni difficili, ci sono delle cure”. “Non si può selezionare la razza – ha concluso – questo si faceva nel Terzo Reich”.

    Donne preparatevi…la caccia alle sterghe sta per ricomciare. Altro che dittatura del relativismo…qui se non facciamo qualcosa sarà dittatura vaticana.

  54. Scusa, ma secondo te parlo per dare aria alla bocca? E’ chiaro che la penso così e agisco di conseguenza; la legge c’è gia tutta, almeno mi pare, e necessiterebbe solo di alcuni necessari ritocchi dettati dall’età. Ringrazio di non dovere fare io la scelta se tenere un figlio o no, ma vorrei con tutto il cuore che la Chiesa e le istituzioni statali fossero lì a soccorrere i deboli e gli indifesi, anziché lasciarli nella merda, pardon. Perché sono cattolico, ma non cieco. Spero solo che le cose migliorino, e non vadano peggiorando. Se mi sarà data l’occasione, combatterò per questo, ma bada: per costruire, non per distruggere ciò che c’è.

    Icaro

  55. Io non capisco una cosa:

    Oggi: Una donna con figlio affetto da sindome di Klinefelter se vuole può abortire.

    Domani: Vince Ferrara e i cattolici. Una donna con lo stesso figlio sarà libera di scegliere?

    Ecco di questo bisogna parlare il resto è aria fritta. Cosa vorrebbero cambiare in concreto i cattolici?

  56. beh, caro f.
    hai voluto spostare il problema addirittura sulla definizione di feto.
    abbastanza glaciale e perfida, come scelta, perchè è ovvio che hai capito che sulla legittimità dell’intervento dei carabinieri non c’è alcuna argomentazione valida che puoi portare.
    i cattolici, basti avere visto il recente intervento di Ruini in tv (ma tu sei in cina, se ne leggi solo i resoconti di repubblica non ci si può stupire se hai una visione distorta della realtà) per capire che la Chiesa non ha nessun problema a parlare di 194, anzi chiede esplicitamente che sia applicata, come dovrebbe esserlo ogni legge.
    poi, quando viene applicata, qualche terrorista grida allo scandalo, pretende che i consultori siano gestiti da assassini incalliti e che le donne siano lasciate ignoranti sulla totalità diun aborto, ignoranti, cioè schiave.
    così può essere descritto il tuo concetto di libertà: una schiavitù.
    perfettamente coincidente con i concetti espressi da repubblica.
    se tu sei libero io mi chiamo alfonso.
    u. (ubaldo)

  57. Una persona con handicap vuol dire solitudine, emarginazione, depressione, isolamento in una parola obrobrio…..e sti cattolici del cavolo che vogliono perpretare ad ogni costo le malattie.

    Siete indegni, senza cuore, impassibili voi e il vostro Dio

  58. Ultimi due commentatori, oltre a mettere le firme contenete i toni. Rispetto per le reciproche posizioni!

    Icaro

  59. Mi rimangio la parola, e non è nel mio carattere, ma lo faccio perchè non vorrei essere mal interpreta!
    Ho letto l’intervento di “F dalla Cina” e vado a rileggermi i miei commenti . . .!
    Allora, io non lancio accuse alla donna, a nessuna donna, le donne che arrivano a fare una scelta così, le compiango, mi fanno pena, mi fanno tenerezza, proprio perchè, essendo donna e mamma, e avendone conosciute tante, so che hanno già una croce addosso, vuoi il senso di colpa, vuoi il senso di fallimento, vuoi il senso di abbandono! Però, mi spiace, ma non condivido la loro scelta! Questo no, se me lo permetti, ho le mie idee, non voglio che tutti la pensino come me (anche se i miei figli ti direbbero che non è vero!)
    Per cui, come si dice, distinguo il peccato dal peccatore!
    Non sono neanche tanto d’accordo sul fatto che il bambino (perdona una signora in età, ma “feto”, non mi piace! In fondo io, la prima figlia, in un’eco di allora, le prime qui in Italia, non ero ancora nel terzo mese, l’ho vista bene, come una bambolina, anche se allora non sapevo che fosse femmina, e stava muovendo le braccia come un pugile), dicevo non sono d’accordo sul fatto che il bambino sia solo della mamma, c’è sempre un papà . . . sposato o no, non mi interessa . . . si deve prendere la sua responsabilità, foss’anche solo quella di stare vicino alla sua donna, specialmente in certi momenti e deve poter dire la sua . . .! Solo le bestie, e neanche tutte, lasciano che le madri pensino ai cuccioli da sole! Siamo forse in fase di regressione? (dall’uomo alla scimmia?)
    La mamma, è quella che porta avanti la gravidanza (ancora non abbiamo uteri artificiali . . .) io non sono medico, ma so che se la mamma e il papà non hanno lo stesso Rh il bambino si fa sentire, e come! Ma il bambino, nella pancia della mamma non è una verruca, una voglia o una cicatrice, che c’è, finchè non da fastidio si lascia, qualora desse fastidio, si elimina! Il bambino, è un’altro da me, solo che lui per crescere ha bisogno di me . . . non sono una gallina (anche se mio fratello ti direbbe che forse . . .) non posso fare le uova . . . e poi qualche altra chioccia le cova!
    Tu a un certo punto dici “certi limiti”. . . è quello che ci hanno fatto credere allora, l’aborto solo in casi gravi, l’aborto per toglierlo dalla clandestinità . . . che non è vero che l’aborto è una questione di soldi . . . lo facevano clandestino, a vari livelli, c’era anche chi faceva l’aborto da sola, si intossicava con rimedi casalinghi, usava ferri da calza . . ., quelle che andavano dalla “mammana”, quelle che andavano in cliniche compiacenti . . .
    Tutte le donne che arrivano a questo sono donne disperate,oggi come allora! Devono essere aiutate, ma come c’è stata la legge, è sembrato che l’aiuto più semplice, sia diventato “sbarazziamoci del bambino” e basta!
    E portare avanti la gravidanza, ci sono e ci sono sempre stati sia istituti, sia organizzazioni (cattolici sia gli uni che gli altri) dove le future mamme, all’inizio sopprattutto ragazze madri scacciate da casa, vengono aiutate, psicologicamente, sia finanziariamente, sia a finire gli studi, sia a trovare un lavoro
    E uno stile di vita più responsabile? C’è qualcuno che vuole responsabilità al giorno d’oggi? E’ tutto un ragiionare di “quello che fa comodo a me!” gli altri? Si arrangino!
    E smetterla di pensare solo al proprio piacere, ma pensare anche ai doveri?
    Troppo comodo dire “2 stipendi niente bebè” o fare i single a vita, tra feste, settimane bianche, aperitivi e viaggi . . . poi, quando si invecchia, ci si ricorda che avere un bimbo è bello, ci gratifica e così abbiamo genitori che hanno l’età per fare i nonni! Normale che aumentando l’età, aumentano i rischi . . .! Però, a quel punto, il bambino lo vogliono “a tutti i costi”! Ridicolo!
    Sai come si dice? “Zucche e meloni alla loro stagione”
    Scusa, volevo dimostrarti che so scrivere poche parole, molto pregnanti . . . e invece, sono una chiacchierona e mi perdo nei miei ricordi! Abbi pazienza . . . sono una modesta “casalinga part time, mamma italiana”
    Per ultimo, lascio la spiegazione che non volevo essere offensiva scrivendo: anonimo “f, dalla Cina”
    mi sei persino simpatico, ti immagino lì, così lontano da casa, con una lingua che, mi dicono non è facile, a scrivere con noi a orari strani . . . è che tra me e me, quando scorro i commenti da Berliche, non guardo le parole (sono un po’ cecata) ma le “fotine” e riconosco chi scrive . . . per te, se guardi, non c’è la fotina, ma “utente anonimo”, ma ti firmi f (Fabrizio è un bel nome), anch’io firmo R, non è un problema. Poi, per me, non sei un “f” qualunque, ma l’ “f dalla Cina”, che trovo di solito da Berlicche, sai quante volte vorrei chiederti qualcosa su questo grande strano paese dove stai?
    Adesso smetto davvero! saluti a tutti . . . per una settimana, leggo e basta! R (che sta per Rosangela)

  60. Ma quanta umanità.

  61. xFantasiaFinale2: Sentimentale? Qui si sta parlando di morte, che è l’avvenimento meno sentimentale che esista. Lo dico perchè l’ho vista, e ho visto gli occhi di cui parlo. Le madri che hanno difficoltà – e ti assicuro che ne conosco parecchie, e ti potrei raccontare storie da accapponar la pelle – non mi limito a guardarle negli occhi: le aiuto.

    xGrandaniele: se tu “rivolgeresti”, allora fallo. E’ meritevole, ma non basta fare propositi in conto altrui. In ogni caso non è che una cosa prescinde dal’altra.

    xf.: la nostra divergenza è più profonda del chi abbia diritto a decidere. Comunque, ti ho già fatto notare che se hai ragione tu, allora nessuno ci rimette; se ho ragione io, tu legittimi un assassinio.
    Ho notato però che continui a prescindere dal post. Forse perchè ti fa paura pensare che quelli che per te sono oggetti avrebbero potuto crescere, camminare, parlare?

    Dirò anche un’altra cosa. “la madre sola a decidere, la madre sola dopo”… dietro c’è una gran solitudine, la solitudine di chi non riesce più a concepire una comunità, una famiglia, una società di uomini che si aiutano e sostengono reciprocamente perchè sono fratelli. Di quel genere di fraternità che può dare solo l’appartenenza, e che tanti oggi non riescono non solo a riconoscre ma neanche ad immaginare. Pensate che qui si abbia una gran voglia di giudicare? Ciechi e meschini. Qui si vuole aiutare.

  62. Aiutare.
    Una curiosità. Cosa ti fa credere di essere in grado di aiutare qualcuno, l’intenzione (e non te la concedo) di volerlo? A me non sembra che le idee che esprimi siano d’aiuto, a me pare che tu esprima un giudizio, e senza poterne (in quanto genere differente) potertelo permettere. Proibire non significa aiutare, è solo un modo come tanti di orientare altrove il proprio disprezzo. Perchè “non si riesce più a concepire una comunità”? Perchè ti punta contro il dito indice, perché ti manda la polizia, perché ti appende un cartello al collo, dopo averti umiliato in mille modi differenti. Sei tu il cieco Berlicche, perchè nella tua meschinità, credi di essere l’unico a vedere. La strada per il tuo inferno è lastricata dalle migliori intenzioni. ;)

    skunk

  63. E chi sta parlando di parole, skunk? Forse non te ne rendi conto, ma qui si sta parlando di persone vere e vive. Io sto parlando di persone vere e di gente che conosco: tu, non so. Tu non sei in grado di concedermi niente. E, a parte questo, mi pare che tu non abbia capito un accidente della discussione.

  64. Mi domando quale oscura forza maligna ha fatto sì che la donna si convincesse che la gravidanza è una malattia, un qualcosa di estraneo da sé, qualcosa di cattivo. Il corpo femminile è tutto congegnato in modo mirabile proprio per avere figli, la gravidanza è la funzione principale e più importante del corpo femminile. Malato, anormale, è quel corpo di donna che non può averli i figli.
    Il diritto di scelta di cui tanto si riempiono la bocca certe donne e certi politici, non è centrato sull’avere o non avere un figlio, visto che il figlio si può non riconoscere, ma sull’avere o non avere una gravidanza. Uccidere un figlio per evitare che il proprio corpo svolga le sue normali funzioni è un abominio. E per favore non tirate fuori i soliti due o tre casi limite.
    ‘notte, Cri

  65. FantasiaFinale2

    Berlic nel momento in cui mi dici di guardare negli occhi un bambino mentre lo uccidi, forse la parola sentimentale non è la più adatta, ma di sicuro stravolgi la discussione… Comunque un saluto, effettivamente su questi tempi parlare si dimostra inutile, c’è troppo in gioco..

  66. Complimenti.
    I tuoi fiaboidi dovresti pubblicarli anche su http://www.scrivi.com
    C’è tanto bisogno di cose vere, anche se si trattano di incubi.

    Cecco

  67. Un suggerimento[..] Per tutti gli amici che non l’avessero già letto suggerisco l’ultimo post di Berlicche: è di una bellezza struggente! [..]

  68. In quanto a casi limiti siete dei maestri da entrambi le parti.

    Come ha detto anche Berlusconi l’aborto è una questione che deve restare fuori dal dibattito politico.

    Si vanno a “toccare” cose troppo intime e personali, impossibili da sottoporre a dibattito politico. Entra no in gioco le credenze e le convizioni personali – che come questo blog dimostra sono agli antipodi. Dunque lasciate le cose come sono, senza pretendere di imporre la propria visione all’altro.
    La 194 è una buona legge, in quanto consente libertà di scelta. Libertà di portare o non portare avanti una gravidanza.

    Cosimo

  69. il problema è che la 194 venga applicata, cosa che oggi non avviene. consiglio a tutti la visione del film “Juno”

  70. Cosa intendi esattamente per applicazione della 194?

    E dove oggi sarebbe disattesa?

    Cosimo

  71. Giuliano Ferrara intervistato ha sostenuto che nessuna donna sarà obbligata a partorire, quindi qualcuno di voi è in grado di dirmi che cosa si aspetta? non ho capito bene, la sola cosa che ho capito è che c’è una forte spinta a tornare agli aborti clandestini, si sa, proprio perché clandestini rendono (Economicamente) molto di più di quelli fatti nel Servizio Sanitario Nazionale, e soprattutto, essendo clandestini tutto l’utile sarebbe esentasse, non è che in fondo è a questo che State mirando?

    Mara nada.

  72. Cosimo, il grande inganno che è passato (per svariati motivi) è che la 194 è la legge “a favore dell’aborto”; in realtà è una legge per “la prevenzione dell’aborto”, proprio perché prima si andavano a fare gli aborti clandestini; certo, la 194 dà la libertà a chi lo voglia di abortire, ma prima di fare ciò la legge prevede percorsi e informazioni tali in modo da cercare – se possibile – di non abortire; oggi e da sempre invece, la donna che si rivolge a chi di dovere- istituzioni sanitarie – si sente dire: “suo figlio “potrebbe” essere down, per cui farebbe meglio ad abortire” etc etc – viene escluso qualunque percorso che informa ad esempio che se il figlio proprio non lo vuoi, puoi darlo in adozione etc

    la 194 dovrebbe aiutare a prevenire gli aborti, non a favorirli

  73. “La 194 dovrebbe aiutare a prevenire gli aborti non a favorirli”.

    Come volevasi dimostrare, gli aborti quelli veri devono essere un affare PRIVATO!!!

    Mara nada.

  74. Notare che la Chiesa da come penitenza a chi confessa di aver abortito di lavorare da allora in poi contro l’aborto.Ferrara è un genio, Ha già gli attivisti e l’elettorato pronto, gentilmente fornito da S. Madre Chiesa!
    Chissà se sarà sufficiente a portarlo in parlamento.

    Mara nada.

  75. E poi in tutti i tuoi scritti sull’aborto dimentichi sempre la figura dei padri di quei feti, che ne sono responsabili almeno al 50%, ne fai sempre solamente una questione di Madri assassine, dimentichi sempre i Padri assassini Berlicche, Perché?

    Mara nada.

  76. dal testo della legge 194:

    Il prologo della legge (art. 1), recita:
    Lo Stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio.
    L’interruzione volontaria della gravidanza, di cui alla presente legge, non è mezzo per il controllo delle nascite.
    Lo Stato, le regioni e gli enti locali, nell’ambito delle proprie funzioni e competenze, promuovono e sviluppano i servizi socio-sanitari, nonché altre iniziative necessarie per evitare che l’aborto sia usato ai fini della limitazione delle nascite.

    L’art. 2 tratta dei consultori e della loro funzione in relazione alla materia della legge, indicando il dovere che hanno della donna in stato di gravidanza:
    informarla sui diritti garantitigli dalla legge e sui servizi di cui può usufruire;
    informarla sui diritti delle gestanti in materia laborale;
    suggerire agli enti locali soluzioni a maternità che creino problemi;
    contribuire a far superare le cause che possono portare all’interruzione della gravidanza.

  77. Continua ad essere vero quello che ho detto, per evitare tutti questi problemi l’aborto è meglio che sia clandestino e PRIVATO!

    Mara nada.

  78. Mi sembra che i consultori siano già attivi o sbaglio?

    Comunque scendiamo nel concreto, altrimenti parliamo di cose frivole.

    Una donna per svariati motivi non vuole una gravidanza. Dopo esser passata per i consultori (a proposito sono obbligatori?) decide ugualmente di abortire. Può farlo?

    Cosimo

  79. “f dalla cina” 50
    “l’embrione deve essere protetto a ogni costo? no, perche’ e’ parte del corpo della donna e lei deve essere un grado di poter decidere di se’ stessa. da qui a permettere poi una barbarita’ come il partial birth abortion, ce ne passa.”

    Icarro 51
    “Ti lancio una provocazione: se il corpo, anzichè essere SOLO della donna, fosse di tutti e due? Donna+feto? Il feto non è mica un tumore… è un’altra cosa( o persona?).”

    Ciao, sento spesso ripetere questa cosa del feto-embrione come parte del corpo della donna.
    Occhio che da prima che l’embrione sia accolto nell’utero trasmette e riceve già una serie di “messaggi” ormonali con il corpo della madre e nel momento in cui si sviluppa la placenta, essa oltre ad avere la funzione di nutrire il nuovo essere ha anche la funzione che non venga aggredito dagli anticorpi presenti nel corpo della madre.
    È già ad un livello puramente organico che il nuovo essere viene riconosciuto come corpo estraneo dal corpo della madre. (chiedo a fratollo di mettere i puntini sulle i del linguaggio medico e di correggermi se sbaglio).
    Che poi questo estraneo dipende in tutto e per tutto dalla madre è un altro discorso. Il criterio per capire se qualcuno ha diritto a non essere soppresso cos’è: l’autosufficienza? (non è una domanda retorica, mi interessa veramente)
    E qual è il criterio per dire che il partial birth abortion è una barbarità e la soppressione in un’età inferiore no?
    Il motivo per cui non puoi farne quello che vuoi è che la tua condotta non si riflette su di te ma a che fare con un altro.
    Che poi, poiché molto dell’onere dell’accoglienza di questo altro gravi sulla donna e allora sia stata fatta una legge che permetta di rifiutare questo onere scaricandolo sul più debole, è un altro discorso.
    Però che “lui” sia una parte del corpo della donna è semplicemente un’idea delirante, per inzuccherare la pillola. Su questo bisogna intendersi.

    Poi… la responsabilità dei padri, l’eugenetica via libero mercato piuttosto che statalista ecc. ecc.

    Per adesso cerchiamo di correggere almeno questo delirio.

    Ciao,
    diavoletto di Maxwell.

  80. http://natan[..] LA FOLLA l’ultimo struggente post dell’amico Berlicche non te lo perdere e leggilo immediatamente [..]

  81. Cosimo, per capire dove la 194 sia disattesa basta vedere le statistiche. Dove ci sono consultori che fanno il loro dovere, dove la madre in difficoltà è sostenuta anche praticamente gli aborti calano moltissimo. Dove questo non c’è – e accade nella maggioranza delle volte – e la donna è lasciata sola, accadono fatti come queli documentati: si abortisce per un labbro leporino, o per il sospetto di una possibile malformazione. Il che dovrebbe essere vietato dalla 194; ma c’è la scappatoia della “psicologia”, che diventa l’escamotage in barba alla volontà dei legislatori, almeno di alcuni. Non confondiamo la libertà di decidere con il “decidere da sola”, perchè raramente si è buoni consiglieri di se stessi. In ogni campo, figurarsi in questo.
    Non è un caso che l’80% per cento delle donne che abortiscono poi abbiano problemi di salute e psicologici anche gravi, mentre, come diceva una persona con molta esperienza al riguardo, “non ho mai incontrato una donna che si fosse pentita di avere lasciato vivere il suo bambino”.

  82. Berlic ti confesso la mia ignoranza in materia di 194.
    Comunque se il problema è aumentare il numero di consultori non dovrebbe essere poi così difficile.

    Quanto alle possibili malformazioni del feto non sono al corrente se la legge permetta l’aborto.
    In presenza di una malformazione grave ed accertata la donna che vuole può abortire secondo la 194?

    Cosimo

  83. Confermo: il corpo della madre riconoscerebbe il bambino come corpo estraneo e monterebbe una difesa immunitaria contro il figlio se non venissero attuati dei processi specifici volti ad evitare questo, la placenta per esempio (se ricordo bene, si tratta di studi del primo anno) espone molecole HLA – G (le molecole HLA sono responsabili del riconoscimento di ciò che appartiene all’organismo rispetto a ciò che è estraneo e sono il motivo per cui gli organi di un donatore possono subire un rigetto) che hanno lo scopo di “ingannare” il sistema immunitario materno.

    Inoltre come faceva notare fiordicactus esistono complicazioni anche derivanti dall’incontro (al momento del parto… Prima non avviene) tra sangue materno e sangue fetale (incompatibilità Rh)!

    Inoltre (e qui basta aprire un libro di embriologia) a partire dal concepimento, per i primi 5 – 6 giorni, l’embrione è separato dalla parete uterina ed è semplicemente “contenuto” a livello della tuba (nella primissima fase) e della cavità uterina (verso il 5° giorno).
    Al sesto giorno avviene l’impianto, cioè si ha l’ingresso della “blastocisti” (nome che ha il bambino a questo stadio) nell’endometrio (il tessuto delle parti più superficiali dell’utero).
    Mi scuso, sono un pò prolisso, ma è evidente anche dai termini in cui si descrivono i processi iniziali (fecondazione, migrazione, impianto) che si ha “qualcosa – di – altro” dalla madre.

    Peraltro volevo (dopo un bel pò di tempo dedicato ai miei studi) fare un intervento analogo a quello di fiordicactus (evidenziando come si tenda a mettere la donna DA SOLA davanti ad una situazione che richiede scelte estremamente difficili. E in questo, se il personale sanitario e il padre – non dico il marito perchè attualmente non è presumibile che il padre sia anche marito di lei – non sono disposti almeno a sostenere la “paziente” (tra virgolette ovviamente: la gravidanza non è una malattia) è ovvio che trovandosi da sola di fronte al rifiuto (di suo figlio, e di lei se sceglie di farlo vivere) la si costringa ad una sofferenza che è scandalosa! Ed è veramente osceno che si sfrutti una situazione del genere per fini ideologici!
    Io non sono una donna, quindi non mi sono mai trovato davanti a situazioni del genere (oltre a questo ginecologia è prevista per il prossimo semestre) ma di fronte a situazioni simili si, e la prima e più essenziale cosa di cui una persona ha bisogno è quella di non essere da sola, di qualcuno che la aiuti a gestire la situazione… O che stia accanto, anche solo ad ascoltare!

    Di fronte a questo sostegno anche pazienti malati terminali scelgono di non “morire dolcemente”, semplicemente perchè si sentono amati!
    A questo proposito metto un link ad un’intervista fatta a Mario Melazzini (un medico oncologo malato di sclerosi laterale amiotrofica che, peraltro, ho avuto il piacere di sentir parlare a dicembre dell’anno scorso nell’aula magna della mia facoltà).

    http://www.lucacoscioni.it/node/6666

    So che non c’entra con il discorso dei bambini abortiti, ma quella folla di persone che voleva “crescere amata” è parte di una folla più grande, c’è chi voleva crescere e chi voleva vivere o anche morire… Ma tutti volevano essere amati! E dopo tutto chi di noi non lo vuole?

    Buona giornata,

    Il_grande_FraTollo

  84. Qualcuno è in grado di riferirmi di manifestazioni antiabortiste davanti a una qualsiasi clinica privata?
    O sono manifestazione riservate agli Ospedali Pubblici?

    Mara Nada.

  85. @78 Cosimo:
    Basta che si rivolga al privato, li non c’è 194 che tenga!!!

    Mara nada.

  86. http://natan[..] VOTO, concedendo un surplus di fiducia al concetto di amicizia Riflessioni sulle prossime elezioni Fabio Cavallari a Radioformigoni L’ho detto e ripetuto a più riprese: la politica odierna non mi convince. Fatico a intravedere spinte [..]

  87. Parole? Quali parole Berlic? Non ho parlato di parole, al massimo di idee, le tue.
    Mi piacerebbe, preferirei non rendermi conto e purtroppo non è così. Nessuno dei due deve dimostrare all’altro la propria esperienza per discutere, no? In fondo è pure pericoloso, entrambi potremmo rimanerne delusi… Basta ascoltare. Ascoltare, che qui significa leggere. Io non ti devo concedere nulla, nei tuoi confronti sei già abbastanza generoso da farmi capire che ogni santa volta, le tue verità sono solo la tua versione della realtà. Questo ti concedo, di essere in buona fede. Eppure da come scrivi, il dubbio deve abitare anche te, oh, tu potessi ascoltarlo, invece di scacciarlo ogni volta con i tuoi sermoni.
    Tornando a noi, ti concedo un fatto. ;) E’ vero, non ho capito un accidente, e temo che non riuscirò mai a capire come tu possa parlare di partecipazione dall’altro del tuo giudizio assolutista. E questa, non è un’altra storia.

    skunk

  88. @skunk “le tue verità sono solo la tua versione della realtà.”

    Sbagliato skunk!!! la verità di Berlic come le altre dei frequenrtatori del forum, non sono le loro verità. Sono verità rivelate che loro accettano come LA VERITA’ senza minimamente interrogarsi.

    E’ questo che mi fa paura. Essere manipolati in questa maniera!!!

  89. Skunk, io parto da una esperienza. Non parto da una ideologia, non parto da cose che mi sono immaginato o da mie costruzioni mentali. Io parto e parlo di fatti concreti, verificabili. Io non ci sguazzo, nei miei dubbi, non li adoro, i miei dubbi: li affronto e li risolvo. So che posso sbagliare, e senza dubbio ho sbagliato molte volte: ma non certo per omissione.
    Tu, da dove parti? E dove arrivi?

  90. solo un veloce commento perché sono di corsa, e mi preparo a rispondere punto per punto al test del nuovo post.

    rispondo alla domanda di berlic “Ho notato però che continui a prescindere dal post. Forse perchè ti fa paura pensare che quelli che per te sono oggetti avrebbero potuto crescere, camminare, parlare? ” mi ha fatto venire in mente una vignetta del NYT di qualche tempo fa. un generale posava vicino a un grafico che recitava i numeri delle fatalità in iraq: civili, … migliaia. militari … migliaia. giornalisti ….
    il suo commento: “…but not stem cell were hurt”. più che pensare ai non nati, mi concentrerei su quelli già nati e che versano in cattive condizioni, no?

    e sulla donna che decide da sola, non significa che deve decidere in solitudine, ma che nessuno deve decidere PER LEI, come succederebbe con un divieto. può ascoltare chi vuole, ma alla fine è lei a dover compiere la scelta e a subirne le conseguenze in primis e più di tutti.

    saluti f.

  91. la questione è la solita, caro f.
    “non nati” o uccisi?
    altrimenti dovremmo dire dei morti in Irak “non vivi” (tanto sono solo opinioni, no?) e sarebbe allora meglio pensare ai vivi che versano in cattive condizioni.

  92. chissà perchè quando si dice che i nazisti facevano lo stesso, i difensori dell’aborto si arrabbiano…
    a me è capitato di incontrare un pazzo che esaltava l’aborto come atto d’amore…
    caposkaw

  93. Parli per esperienza Berlicche?
    Come ho già ripetutamente chiesto, a te ed agli altri lettori di questo blog dovresti allora avere l’esperienza di qualcosa che esista di per se stesso, che non ha bisogno di una mente che gli attribuisca nome e significato, qualcosa che esista di per se, qualcosa di non relativo, sono ancora in attesa di questo esempio, fino ad allora, “le tue verità sono solo la tua versione della realtà!”, e nient’altro!

    Mara nada.

  94. 91:giorgetto2rock:
    Non nati o uccisi?
    E’ per convenzione, perchè ci siamo messi d’accordo fra di noi e nient’altro che si è deciso di dichiarare ‘nato’ chi è uscito dal corpo della madre, è per convenzione che prima si chiama ‘Feto’, cambiare queste convenzioni significa cambiare il significato delle parole, è questo che volete?

    Mara nada.

  95. Dissento berlic, dissento. Premetto che non credo particolarmente al valore dell’esperienza, mutate le condizioni serve a poco, pericolosamente induce spesso a ripetere lo stesso errore. Detto questo, tu puoi affermare che parti dalla tua esperienza, e permettimi di sospettare che la filtri pesantemente con il vaglio della tua confessione. Dopo averti letto, credi che una ragazza tormentata dal dubbio di una gravidanza da interrompere si rivolgerebbe a te per farsi aiutare? Il fatto concreto è questo; responsabilità. La proibizione non educa alla responsabilità, senza contare che oggi proibire è tecnicamente difficile, praticamente impossibile. Se i cattolici intendono seguire una crociata contro la 194, dovranno farlo ciecamente, sacrificando la carità e la comprensione in nome dell’ideologia (chiamala come preferisci). Io parto da me, e se arrivo anche solo ad un mio simile, ho già abbondamente superato i miei molti limiti. Forse per questo i dubbi mi accompagnano sempre, risolti questi, non farei più parte di questo mondo.

    skunk

  96. Scusatemi se faccio la saccente,ma è il mio lavoro. Ho l’impressione che la 194 sia mitizzata, ma non letta, nè applicata.
    Ai sensi dell’art. 6, dopo i primi 90 giorni l’aborto può essere praticato quando la gravidanza o il parto comportino un grave pericolo per la vita della madre o siano accertati processi patologici tra cui quelli relativi a rilevanti anomalie o malformazioni del nascituro che comportino un grave pericolo per la salute fisica o psichica della madre. Da sottilineare grave e rilevanti.
    La 194 non ha linee guida e Dubito che la sindrome di Klineferter vi rienti. Ai sensi del successivo art.7, quando sussiste la possibilità i vita autonoma del feto ( qui siamo al limite almeno 21 settimane ed occorre tener presente che si può facilmente sbagliare nello stabilire l’età gestazionale ed una differenza di pochi giorni significa aumentare le possibilità di vita), l’aborto può essere praticato solo nel primo caso ed il il medico deve adottare ogni misura idonea a salvaguardare la vita del feto.
    Aggiiungo alcune cosiderazioni da donna quale sono.
    Affermare che la donna ha ì diritto di scelta ed esercita il conseguente potere vuol dire che si afferma titolare dello ius vitae ac necis del paterfamilias romano. Le prime femministe erano contrarie all’aborto perchè lo ritenecvano espressione di una mentalità proprietaria e maschillista che rimproveravano alla loro siocietà. Se le donne hanno una libertà assoluta, la maternità è una decisione privata , quindi non ha senso chiedere legislazioni a tutela , nè parlare di uomini che mollano le donne, dato che non possono influire in una nulla.-
    Penso che tutti abbaimo bisogno di partire da evidenze e dovremo guardare dento il microscopio e le immagini delle ecografie.
    Si dice chi soffre deve scegliere. non è vero Anche il mio datore di lavoro mi fa soffrire: qualsiasi figlio fa soffrire i genitori,io l’ho fatto. Niente può garantire he tutto andrà bene, basta un solo minuto di anossia dopo il parto perchè molte sindromi appaiano benedizioni. Luthien

  97. xskunk: se non parti dall’esperienza, da dove parti? Dai tuoi ragionamenti? Questa si chiama ideologia: la realtà non importa perchè “io” ho ragione. Infatti stai rispondendo alla tua idea di cosa sono io, non a me. Non hai letto bene il post: vai a rivederti le ultime dieci righe.

    Grazie Luthien, chiarissimo.

  98. Se parti dall’esperienza, viaggi con il pregiudizio e arrivi facilmente solo alle tue ragioni. Per gli esseri umani devi restare aperto, ogni mondo ha il suo sistema. Allargare il cerchio delle risposte non serve a distrarmi dal punto… Ho letto, ho letto, e sto cercando di andare oltre, dove ovviamente non mi permetti.

    skunk

  99. Skunk, sei logicamente scorretto: l’esperienza SMONTA O CONFERMA il pregiudizio, perché l’esperienza altro non è che un fatto GIUDICATO, il PRE-giudizio non è più possibile.

    Ancora: nessuno vuol fare una crociata contro la 194, è stato detto a mari e monti. Ma forse tu eri al lago….

    E da ultimo: nessuno vuole proibire un tubo! Rileggi tutti i commenti, che secondo me non lo hai fatto. Nonono, rileggili ancora. Potresti sparare meno a zero, dopo.

    Buonanotte…

    Icaro

  100. skunk, credo che tu non abbia ben capito cosa si intende per esperienza, giudizio e pregiudizio. Ne ho scritto altre volte. Se ti interessa risentirlo, fammi un fischio; altrimenti, continua pure ad andare dove stai andando, “oltre”, dovunque sia. Non sono certo io a poterti trattenere. Ma fa attenzione a non cascare di sotto quando ci arrivi.

  101. Icaro, l’esperienza, o il fatto vissuto se preferisci, concorre a formare il pre-giudizio nei confronti di esperienze simili ma ineluttabilmente differenti, conseguenza è assumere decisioni basate su elementi mnemonici, parziali, probabilmente errati, indubbiamente non contestuali. Se poi l’esperienza fosse, come sostieni tu, un fatto giudicato sarebbe ancora peggio, il giudizio (a parte il vostro illuminato) è uno strumento soggettivo. Chi sei tu per giudicare un servo che non è tuo?. La crociata è già in atto, che ve ne farete poi di tutti questi atei devoti? Mari e monti non hanno occhi e orecchie e i laghi li evito, mi mettono malinconia. Notte anche a te.

    Grazie berlicche sicuramente non ho capito, e perdonami se salto la lezione, quando non mi annoiano, certi e certezze mi spaventano. ;)
    Ti auguro identica fortuna.

    skunk

  102. Vedi skunk..nella mia esperienza (soggettiva, è vero), ciò che ti ho detto sopra è effettivamente ciò che riscontro; ma sicuramente è vero anche che l’aborto non può MAI essere generalizzato, è un fatto da valutare caso per caso, sono perfettamente d’accordo con te; spiegami allora perché vieni qua dentro a giudicare il giudizio altrui.

    Sei in contraddizione con quello che affermi…. Parti da un tuo giudizio per giudicare il servo altrui; hai molta prosopopea ma non hai logica. Io ti rigetto addosso le tue frasi, valgono anche per te.

    Ragiona. La donna è fatta strutturalmente per dare la vita, abortire è il non-senso della donna, per questo per ogni donna l’aborto è un trauma. Questa è esperienza, è giudicata, non è soggettiva. E’ patrimonio comune della nostra cultura e del buon senso, a destra come a sinistra.

    Se non ti è chiaro adesso…

    Icaro

  103. Icaro, vengo qua dentro perché è un posto pubblico dove si discute, non dirmi che non dovrei che ci rimango male.
    Non giudico, mi sono limitato ad osservare e a dibattere perché discordo con gli assunti che ho letto, altrimenti i commenti ai post a che servono?
    Non giudico, sono terrorizzato dalle certezze che vedo circolare, dalla violenza con la quale si tenta d’imporre la propria visione della vita, specia quella altrui, in nome delle proprie convinzioni, fedi, credenze, etcetera.
    Da come vengono strumentalizzate queste tematiche, dal gioco perverso condotto in nome di chi, non potendo scegliere senza costrizioni, si sveglia un giorno e decide che nessuno debba più scegliere.
    Sai, nel caso per caso ci siamo dentro tutti.

    Non mi preoccupano le contraddizioni, scienza e coscienza progrediscono così, smentendo ogni giorno le certezze errate del passato.
    Il servo altrui è una citazione a memoria di San Paolo, in una sua lettera a qualcuno. Berlicche completerà i miei vuoti. Si, anche lui ne aveva di prosopopea (San Paolo non Berlicche), ma a differenza tua era meno indisponente…

    Ragiono. Se fossi una donna m’incazzerei di brutto. Se fossi donna sarei veramente stufa di sentirmi definire da qualcuno che parla di esperienze che oggettivamente, proprio non può avere. Patrimonio comune della nostra cultura??? E che sono statue?
    Sai che ti dico, m’incazzo lo stesso, anche se non son donna. Ne ho amate tante e con due ci ho messo al mondo dei figli, e uno no, non ce la siamo sentita, m’incazzo per loro, m’incazzo per me che devo vivere con certi tritumi che non finirebbero nemmeno nella bancarella del mercato dell’usato tre volte.
    Smetto di ragionare, non ne vale la pena e va a finire che m’incazzo.

    Non mi è chiara solo una cosa; che diavolo vuoi dire? Se devi mandarmi in quel posto puoi fare di meglio, da come scrivi si capisce solo un digrignar di denti.
    Realisti più reali del re, ah che fatica i fans, Berlicche. ;)

    skunk

    In questo posto scritto così bene, dove quasi nessuna frase mi trova d’accordo, chiedo venia per i ripetuti m’incazzo. Del resto, schiavi, orrendi padroni.

  104. Skunk, qui dentro c’è gente libera. Libero tu d’incazzarti, liberi gli altri di trovarti confuso e supponente. Detto questo, preferirei che fossero messi da parte i giudizi ad personam perchè, troppo spesso, mascherano il vuoto d’idee sui contenuti. I commenti servono a questo: non a discutere del vuoto, ma a comprendersi meglio.
    La regola d’oro del comprendersi è sì, magari essere anche certi di quello che si pensa (perchè, se non si è certi, se non si ha un punto di vista, su cosa discuto?); ma concedere agli altri di essere intelligenti, di ragionare, e forse di avere anche delle ragioni. Così io cerco di comprendere quello che stai dicendo perchè penso a cosa direi se fossi al tuo posto; e qualcosa si può costruire.

    Questo lungo concione per dirti che se vuoi portare delle ragioni, fallo. Ma se ti limiti a condannare giudicando con assoluta certezza “noi” perchè non possiamo giudicare non esistendo certezze, allora sei solamente un padrone che vuole “noi” quali servi muti.

  105. Fino ad ora, mi pare sul personale ci siate andati voi. So leggere sotto alle righe, e sotto ai tappeti. Libero anche tu di chiudere una non-discussione sovvertendo l’evidenza. Io non condanno nessuno, ci pensate da soli. E uso l’odioso plurale perché la tecnica è vetusta; alzare il volume del coro sino a coprire la voce stonata.
    Questo non è discutere, farlo significherebbe mettersi in discussione e non mi pare sia l’esercizio di questi luoghi.
    By the way, un tentativo vale sempre la pena di farlo, in fondo siamo tutti condannati a convivere sotto lo stesso cielo. Avere un punto di vista significa essere certi o essere sicuri di qualcosa equivale ad avere il proprio punto di vista?
    Di certo, ogni volta che la certezza ha preso il posto dell’opinione, i più deboli ci hanno rimesso le penne, e il resto di noi ha perso qualcosa che vale solo se la percepisci sotto alla carne.
    Ma questa, è davvero un’altra storia.
    Lascio volentieri l’ultima parola.

    skunk

  106. Skunk,
    Un paio di precisazioni storiche:
    #1:“Fino ad ora, mi pare sul personale ci siate andati voi.”. tuo commento #62: “Sei tu il cieco Berlicche, perchè nella tua meschinità…” Non è difficile vedere chi ha cominciato, basta leggere.
    #2: Buon per te che hai già capito tutto di “noi”, chi siamo, cosa vogliamo, dove andiamo, e leggendo tra le righe e sotto i tappeti hai capito tutto (o forse no, pechè hai opinioni e non certezze, anche se le affermi con una certezza granitica).
    Buon per te perchè “noi” non sappiamo chi siamo e cosa faremo, e con fatica stiamo cercando di capirlo a nostra volta.
    #3: La discussione la stai chiudendo tu: io ti ho chiesto ragioni. Ma se non hai ragioni, non porti una esperienza e neanche una certezza (cioè non sei convinto neanche tu di quello che dici) e non vuoi metterti in discussione, allora mi domando perchè scrivi. Sei solo riuscito a perdere un po’ di tempo tu e farlo perdere a noi.

  107. Integro alle mie risposte, noioso ma necessario, pare.
    La storia necessita sempre del contesto.

    #61
    Pensate che qui si abbia una gran voglia di giudicare? Ciechi e meschini. Qui si vuole aiutare.

    #63
    E, a parte questo, mi pare che tu non abbia capito un accidente della discussione.

    #97

    Non hai letto bene il post: vai a rivederti le ultime dieci righe.

    #99

    nessuno vuol fare una crociata contro la 194, è stato detto a mari e monti. Ma forse tu eri al lago….

    #100

    continua pure ad andare dove stai andando, “oltre”, dovunque sia. Non sono certo io a poterti trattenere. Ma fa attenzione a non cascare di sotto quando ci arrivi

    #102

    Se non ti è chiaro adesso…

    Berlic, è proprio la discussione il punto.
    Sei tu a non farlo, ed io a lamentarlo

    #105 (che palle)

    Questo non è discutere, farlo significherebbe mettersi in discussione e non mi pare sia l’esercizio di questi luoghi.

    Se non puoi uccidere l’idea, uccidi l’uomo… vecchia storia anche questa.
    Vi perdono, anche per il tempo perso, mi userete la stessa cortesia?
    ;)

    skunk

  108. shunk
    hai scassato ogni ben di Dio.
    per cosa?
    per farti dire che sei bello?
    sei bello e anche giusto.
    adesso però togliti di torno oppure aggiungi qualcosa di inerente alla discussione.
    del tuo orgoglio qui non sappiamo che farcene.

  109. arrivando a corto di argomenti gioca la carta dell’offeso.

    tipico.

  110. Chiedo scusa se ti ho fatto incazzare, skunk, ma i toni sono andati inacidendosi mano a mano cha passavano i post. Detto questo (era doveroso) a me non interessa sapere se hai cominciato tu o ho cominciato io. Però vorrei che fossi più chiaro nell’esprimerti, per favore, perché quando ti ho chiesto cosa ne pensavi sulla questione dell’atrocità dell’aborto in quanto tale, facendo un discorso che a me pareva avere una logica (sbaglio?), tu hai risposto una sproloquiata di cui non capisco lo scopo.

    E’ vero, digrignavo i denti. Non ho però mai avuto nessuna intenzione di “sbatterti fuori” (e chi sono per farlo?) e cercavo di capire perché trinciassi giudizi tanto pesanti sul mio modo di vedere la realtà, con un tono che mi pare molto saccente.

    Fine della querelle, per quanto mi riguarda. Spero che mi userai la cortesia di rispondermi senza incazzarti stavolta, se non te ne sei andato definitivamente; e se no, mi spiace perché abbiamo persa un’occasione per esercitare quel bello sport chiamato dialogo, ed è anche colpa mia.

    Icaro

  111. Tranquillo icaro, il termine incazzare è relativo al contenuto della discussione, nessun riferimento ai presenti. Non sono affatto offeso, solo temo sia inutile continuare, ho solo voluto (noiosamente) ribadire che non ho iniziato io a digrignare… ;)
    Di sproloqui se ne fanno parecchi e indubbiamente io non ne sono immune, espongo le mie opinioni, che non sono giudizi.
    Però ne ho abbastanza di uomini che parlano di cosa è o di cosa dovrebbe o non dovrebbe fare una donna.
    Iniziamo con il rispettarla, anche senza comprenderla, questa donna.
    Concordo con te che si perde continuamente l’occasione del dialogo, forse perché lo sport nazionale di questo paese è il calcio, e la matrice formativa è quella, due squadre, spalti infrequentabili. Sull’atrocità dell’aborto credo nessuno discordi. Il punto di partenza è un altro. Attualmente nel nostro paese si è ricominiciato a parlarne agitando lo spettro di una revisione della legge. Ecco tutto. Visto com’è andata per la legge 40, francamente temo il peggio. Si procede orientadosi verso proibizioni, senza tenere conto che prima della legge l’aborto veniva praticato in modalità ben più atroci e disumane, con il benestare ipocrita di tutti. Oggi stiamo tornando a quei tempi? Non saprei, certo se in un reparto mettono il cartello “interruzione di gravidanza” sul letto della donna che lo pratica, se la obbligano ad un’estenuante corsa ad ostacoli per consultori aperti un ora un giorno a settimana, se oltre al suo dolore e fallimento deve affrontare i buoni consigli di qualche (concedimelo) beghina assolutista, se in alcune strutture gli obiettori sono la maggioranza e costringono qualche ginecologo alla sola pratica abortiva, se non si può parlare di RU486 perché l’intervento operatorio è un deterrente migliore, insomma se siamo a questo, vuol dire che le proprie convinzioni, rispettabilissime in una discussione, hanno varcato la soglia della comprensione, della civiltà e della legge. Che fino a prova contraria, può essere discussa all’infinito, ma se in vigore, dev’essere applicata.
    Poi possiamo sperticarci a disquisire su quando la vita inizia e di come deve finire, ma se una ragazza ha deciso di non avere il suo bambino, il fatto di rendergli ancora più orribili le sue giornate a cosa servirà? A salvaguardare l’integrità morale dei presenti? Oggi molte donne, quelle che possono permetterselo e quelle che pur non potendo trovano il modo, vanno in svizzera per interrompere la gravidanza. Questo paese assomiglia sempre più ad una vecchia incattivita dalla vita. Non riesco a vederci umanità, civiltà, figurarsi carità. Il sole scalda tutti, l’acqua disseta giusti e assassini, chi sono io per giudicare? Siamo sempre fermi al io non lo farei, quindi tu non devi. Così non si va da nessuna parte, o meglio, si finisce dove nessuno in realtà vorrebbe andare.

    skunk

  112. skunk,
    dici che l’aborto è una cosa atroce, e poi sostieni che comunque una donna donna deve farlo senza che nessuno osi disturbarla, neanche per cercare di vedere se sia possibile aiutarla in qualche maniera. Non ti sembra stridente come atteggiamento?
    Quante di quelle che tu chiami “beghine assolutiste” conosci, con quante hai parlato? E se quella che si spegne è una vita umana, chi è che non si muove per salvarla? Come si chiama chi non interviene, per quanto può, per salvare chi sta morendo?
    E ti faccio presente che quelle “beghine”, le obiezioni di coscienza, il fatto di operare dentro una struttura ospedaliera, i termini di legge sono appunto parti della legge 194. Che spesso vengono disattesi, in peggio.
    Sei tu che ti stai lamentando della legge; noi vorremmo vederla finalmente applicata.

  113. Balle. E’ il solito di modo di girare intorno alla cosa.
    Sull’aiuto, specie se per motivi economici, sono perfettamente d’accordo. Non è certo con un bonus di 1000 euro che si risolvono le cose. Ma mi devi spiegare cosa c’entri aiutare, con qualcuno che ti spiega, convinto, che andrai all’inferno, o ti chiama puttana, o ancora che mentre ti aiuta ti racconta un film dell’orrore per dissuaderti. E tralasciamo le ostetriche che ti redarguiscono con un hai goduto? ora non ti lamentare mentre ti ripuliscono. Questa è più o meno (meno) la situazione, altrimenti parliamo di favole. Esperienze dirette, si Berlic, ti potresti stupire delle mie, che non sbandiero come scudo per discussioni difficili. Ti rigiro la domanda Berlic, tu con quante di queste anime pie hai parlato? M’invento tutto? I volontari dei vari movimenti della vita sono tutti aperti, con opportuna formazione, assolutamente non ideologicizzati… Favole, Berlic, Favole. C’è gentaglia che ci gode a guardarle dall’alto verso il basso, le ragazze nei guai, c’è di tutto nelle tue corsie. Anche persone eccezionali, certo, eccezionalmente appunto. E lo sai benissimo. Il sangue attira vampiri e santi, con una certa propensione per il primo genere.
    Ho incontrato persone (catecumenato vabbè), che andavano ricoverati d’urgenza, altro che stare in corsia.
    L’obiezione è regolata dalla legge, verissimo, ma secondo la legge, le strutture sono comunque tenute a dar corso alle richieste nei tempi e nei modi prescritti, “anche attraverso la mobilità del personale” e non mi risulta che ci siano mai stati trasferimenti in tal senso.
    In molte strutture, il gioco è quello di palleggiare e rendere impossibile il tutto, allungando i tempi oltre il 90simo giorno, dove l’interruzione volontaria non è più praticabile. E’ intollerabile. L’obiezione non può essere invocata quando la vita della donna è in pericolo, e nemmeno questa parte della legge viene sempre rispettata.
    Per quello che mi riguarda, in un paese civile, vorrei avere la possibilità di scegliere se entrare in sala operatoria, prendere una pillola, o parlare con qualcuno. Scegliere, non trovarmi tra le scatole gente che mi spiega le sue ragioni non richieste, in un momento nel quale sto già abbastanza di merda. Ci sono molti modi di aggirare una legge, chi ne fa le spese, sempre gli stessi.
    Vogliamo parlare della proposta di Ferrara? Demutualizzamo l’aborto, non è giusto che chi non è d’accordo concorra alle spese con le sue tasse.
    Ecco il modo di pensare assoluto. Questo paese non è fatto solo di cattolici. Le tue regole non sono necessariamente applicabili a tutti, e per legge oltretutto. Anche io concorro al sostentamento del clero con le mie tasse, e anche mio fratello musulmano, taoista, ateo.
    Se l’obiettivo politico fosse veramente quello di migliorare un dispositivo di legge, nessuno solleverebbe obiezioni. Il guaio è che solo un pazzo oggi può fidarsi della chiesa cattolica, figurarsi dei politici che se la leccano tutti i dì per ingrossare i collegi elettorali.
    Diciamo le cose come stanno, o come dovrebbero essere.
    L’aborto è un’esperienza atroce, per chi lo pratica, per chi lo sceglie, per chi lo subisce.
    Le motivazioni per evitarlo sono molte, molte quante i motivi per praticarlo.
    Aprezzerai di non aver minimamente toccato la posizione ufficiale del vaticano sulla contraccezzione, non secondaria all’argomento, sono già abbastanza prolisso così.
    Ma tanto questo post lo leggiamo in tre o quattro, no?, ci si può anche rifugiare senza rompere troppo i santissimi… ;)

    skunk

  114. skunk,
    che ce ne siano di tutti i tipi è certamente vero. In qualsiasi momento della vita, in qualsiasi luogo si incontrano persone splendide e altre che butteresti dalla finestra. E’ un valido motivo per smettere di incontrare persone e chiudersi in casa? Certo, magari non dappertutto incontri persone che ti dicono in faccia che stai sbagliando. Ecco, questo è difficile da sopportare. Che cercano di farti cambiare idea. Ecco, questo può essere sgradevole. Non è semplice ammettere di avere torto nemmeno quando lo sai, figurarsi in altre circostanze.
    Ti si parla dell’inferno? C’è gente che ci crede. C’è gente che l’ha visto. Che ha visto anche l’orrore. La frase dell’ostetrica che riporti può essere “senza tatto” finchè si vuole, ma riporta a quella che è una verità: le azioni portano una responsabilità. Può non far piacere che lo si ricordi, ma la realtà è questa, e non solo non può essere ignorata, ma occorre che qualcuno ce la richiami continuamente: altrimenti saremmo bestie.
    La responsabilità di un aborto è sopprimere una vita umana, il proprio figlio.
    Io penso che in un paese civile una donna dovrebbe essere aiutata in tutte le maniere per tenerlo, quel figlio. In un paese civile quel figlio (sì, proprio lui, quell’ombra del post qui sopra) dovrebbe avere una possibilità.
    Ma forse sono solo un pazzo.

    PS: per la prolissità non c’è problema, al limite puoi scrivermi direttamente.

  115. Stasera mi sento quasimodiano:

    “Oh cazzo,
    sono pazzo!”

    Icaro

    PS: nelle tue argomentazioni mi sembra che butti via il bambino con l’acqua sporca. E con questa, sono ancora tragicamente a tema…

  116. Cambiare idea è sano, farla cambiare è sano. Ma se non intendo condividere con te la mia pena, devo solo sapere che ci sei, che sei lì, disposto ad aiutarmi a farlo, non ti devi trasformare in un percorso ad ostacoli, non è detto che ti ritenga degno di condividere le mie responsabilità, non è questione di tatto è una scelta, che sfruttando una posizione di forza hai deciso di umilare, con violenza, disprezzo e un giudizio non richiesto. Magari ho bisogno d’aiuto anche dopo, non smetto di essere una persona, dopo. Magari con un po’ più di tatto avrei parlato con te anche prima.
    Sei hai già giudicato e incasellato le mie scelte nel tuo libro nero, se non sei in grado di metterti nei miei panni sporchi sporcando anche i tuoi, se transenni e rendi difficile il mio percorso perché hai deciso che è giusto così, io ti abbatto e ti scavalco senza pensarci nemmeno un secondo.
    La civiltà non passa attraverso il pregiudizio. Non c’è legge che educhi alla responsabilità. La libertà di scelta forma alla responsabilità.

    Ovviamente ci sono persone illuminate, ma in genere tendono a sparire quando compaiono i ruoli. Non ho mai creduto alla carità istituzionale.

    Icaro, guardo i pazzi con sospetto. Ci trovo sempre troppe similitudini. Ed è subito sera.

    skunk

  117. Skunk,
    c’è gente che ha già deciso, e non permette a niente e nessuno di fare breccia nel suo cuore; ma ci sono tanti altri che non aspettano altro che una parola, uno sguardo, una mano. Tanti e tanti.
    Siamo tutti indegni del compito che ci è dato, e quindi c’è solo da pregare che chi deve possa avere quello sguardo che è amore e misericordia, di cui a volte non è capace.
    Anche qui c’è chi si fa prendere dalla foga della dialettica nonostante l’intenzione buona iniziale. Anch’io. La misericordia è uno sguardo che si impara con fatica.
    Tu dici che non c’è legge che educhi alla responsabilità, e sono in parte d’accordo. Imparare la responsabilità passa anche attraverso gli sguardi, gli atti di persone che occorre incontrare, con cui occorre confrontarsi per potere apprendere quello che ci manca. Se ci si rifiuta di incontrarle si perde l’occasione, e si rimarrà per sempre quello che si è; che, per tutti gli uomini, è poco.

  118. Dalle mie parti un proverbio dice che la parola “manicomio” è scritta all’esterno della struttura, come a dire che i pazzi siamo noi, e non chi sta dentro al cancello. Quando guardo alla nostra società, a volte penso che forse è vero.

    Ma penso anche che le somiglianze di cui parli non so a cosa si riferiscano. Pensi che i “pazzi” cristiani siano fatti tutti con lo stampino? Se è così, sono certo di poterti smentire: nelle mie frequentazioni l’unico comune denominatore è il nostro amore a Cristo e alla Chiesa, e per il resto sono tutti diversi come il giorno dalla notte…

    Icaro

    PS: anche se non frequento molto i consultori, scommetto che i pregiudizi li hanno sicuramente entrambe le categorie: chi va ad abortire nei confronti degli obiettori e pro-life, e viceversa. Credo sia la verità.

  119. Credo che il modo migliore per diffondere una visione, sia la testimonianza e la disponibilità. Ecco, più che guardare a chi rifiuta il dialogo, si dovrebbe osservare come quest’ultimo viene proposto. Il vento che tira non mi fa presagire cambiamenti positivi in tal senso, per questo oppongo le mie idee alla revisione della legge 194. E’ vero, ci sono persone che hanno già deciso e comprendo il tuo illuminato desiderio nel cercare di dissuaderle. Ma ci sono anche persone che hanno già deciso cosa dovrebbe essere giusto e cosa sbagliato, nel desiderio d’imporre la propria morale, per legge, a tutti gli altri. Questo, nell’ambito della discussione specifica, lo trovo intollerabile.
    Non ho ancora sentito una proposta che meriti il mio rispetto.

    Icaro, il sospetto con il quale guardo i pazzi è inteso proprio nella sensazione di similitudine che esprimi con il tuo proverbio. Spesso mi sembra di percepire che la differenza sia solo esteriore. Ovvero, il pazzo smette di recitare il ruolo che gli è stato assegnato. E in questo, forse, è più libero di noi. C’è molta letteratura interessante a riguardo, specie sul concetto di borderline.

    Ecco, forse è solo una questione di ruoli. Nel gioco delle parti, al nostro paese, non mancano gli arbitri, semmai il sano divertimento del giocare.

    P.S.
    Il tuo credo finale è bellissimo.

    skunk

  120. La forma scritta mi impedisce di capire se il tuo PS è ironico o meno… Però anche il tuo credo iniziale non è male! ;-P

    Icaro

  121. Il mondo è un luogo già abbastanza orribile, senza l’ironia, insopportabile. Il p.s. era serio.

    Ora però finiscila di darmi ragione che mi spavento, quasi ti preferivo a digrignare.
    ;)

    skunk

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