La terra dei padri

La patria è il luogo da cui partiamo per iniziare il nostro cammino. Se non abbiamo una patria, ci manca il punto di partenza. Non sappiamo dove siamo. Non sappiamo chi siamo.
Ma se non sappiamo dove siamo, come facciamo a sapere in quale direzione andare?

Commesso_viaggiatore_nel_deserto

Informazioni su Berlicche

Ufficialmente, un diavolo che dà consigli ai giovani demonietti. Avrai letto anche tu "Le Lettere di Berlicche" di C.S. Lewis, vero? Attenzione, però: i diavoli CREDONO in Dio. E questo in particolare svolazza, un po' su un po' giù, ma complessivamente diretto verso l'alto, verso quel cielo di cui ha nostalgia.

Pubblicato il 21 settembre 2015 su meditabondazioni. Aggiungi ai preferiti il collegamento . 15 commenti.

  1. Il tuo inizio gioca sul suono patria/partire. Ritengo che PATRIA sia la terra dei miei padri e non avere una patria (e magari non avere neppure un padre o averlo rifiutato/ucciso etc) da amare, anche con un senso di sacro, è altrettanto deviante come il non avere il punto del primo passo di partenza: non sono comunque (la mia e la tua) due realtà antitetiche. Una patria conserva tutti i miei padri, anche di adozione, e ciascuno, meglio ancora la coralità anziche voci singole, può benedirmi e indicarmi un punto di giusta partenza, una direzione, un “ricordarti chi sei” e “dove ti trovi” …. e non finisce qui …. e tra i padri in autorità e sapienza vanno ascritti quelli in amore vero ….. giustamente chiamati MADRI

    Partirò dalla mia patria e anche dalla mia matria !!!!

  2. In pratica bisogna essere originali, cioè attenti alle proprie origini.

  3. la nostra patria è il mondo intero, la nostra legge la libertà.

  4. @RuggeroRomani

    ora rimane da capire cosa sia la libertà.

  5. In altre parole: non so chi è mio padre, non so chi sono, non so dove andare, ma guai a voi se me lo impedite.
    Grazie, troppo bella, l’esempio perfetto.

  6. Peraltro il mondo intero sono in tanti a non averlo mai visto…..

  7. Un po’ alla Totò e Peppino:

    :)

  8. vi consiglio di leggere il saggio di M. Bettini “Contro le radici”.

  9. Ne vediamo i risultati…

  10. anche su di voi che non l’avete letto.

  11. Se il tuo primo commento è tratto dal libro, sarà un bel romanzo d’appendic(it)e :D

    Comunque, tornando seri, tutto il movimento culturale post sessantottino è andato contro le radici, ed ecco i risultati. Sì, non c’è bisogno di leggere un libro per vedere la realtà.

  12. Grazie del consiglio, Romani. E’ indicativo che tu ponga le radici in un saggio “contro le radici”, e mi domando se quella libertà che rivendichi come tua legge la permetti a coloro dei quali sei responsabile. Ma è la normale conseguenza di immaginarsi sradicato: arriva il vento e porta via.

  13. venite e vedete…

  14. ho già dato grazie, ho cambiato strada perché il mondo e l’illusione della “libertà” non mi bastano.

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