La terra dei padri
Pubblicato il 21 settembre 2015 su meditabondazioni. Aggiungi ai preferiti il collegamento . 15 commenti.
Pubblicato da Berlicche
La patria è il luogo da cui partiamo per iniziare il nostro cammino. Se non abbiamo una patria, ci manca il punto di partenza. Non sappiamo dove siamo. Non sappiamo chi siamo.
Ma se non sappiamo dove siamo, come facciamo a sapere in quale direzione andare?
Pubblicato il 21 settembre 2015 su meditabondazioni. Aggiungi ai preferiti il collegamento . 15 commenti.
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Ufficialmente, un diavolo che dà consigli ai giovani demonietti. Avrai letto anche tu "Le Lettere di Berlicche" di C.S. Lewis, vero? Attenzione, però: i diavoli CREDONO in Dio. E questo in particolare svolazza, un po' su un po' giù, ma complessivamente diretto verso l'alto, verso quel cielo di cui ha nostalgia.
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Telegram: @Berlicche_tg
There are two equal and opposite errors into which our race can fall about the devils. One is to disbelieve in their existence. The other is to believe, and to feel an excessive and unhealthy interest in them. They themselves are equally pleased by both errors and hail a materialist or a magician with the same delight.
from "The Screwtape Letters"
Ci sono due errori uguali ed opposti nei quali la nostra razza può cadere a riguardo dei diavoli. Uno è non credere alla loro esistenza. L'altro è crederci, e nutrire un eccessivo e insano interesse in essi. Loro stessi sono ugualmente compiaciuti da ambedue gli errori e salutano un materialista o un mago con lo stesso piacere.
da "Le lettere di Berlicche"
I
Per rispetto e comodità i commenti vanno firmati e non devono essere anonimizzati
II
Si criticano le idee, non i commentatori
III
Ci si attiene all'argomento del post
IV
Scrivete commenti, non trattati; linkate, non copincollate
V
Se non rispettate le regole, neanche voi otterrete rispetto
VI
Comunque
Non nobis Domine, sed nomini Tuo da gloriam.
E vale anche per voi
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Il tuo inizio gioca sul suono patria/partire. Ritengo che PATRIA sia la terra dei miei padri e non avere una patria (e magari non avere neppure un padre o averlo rifiutato/ucciso etc) da amare, anche con un senso di sacro, è altrettanto deviante come il non avere il punto del primo passo di partenza: non sono comunque (la mia e la tua) due realtà antitetiche. Una patria conserva tutti i miei padri, anche di adozione, e ciascuno, meglio ancora la coralità anziche voci singole, può benedirmi e indicarmi un punto di giusta partenza, una direzione, un “ricordarti chi sei” e “dove ti trovi” …. e non finisce qui …. e tra i padri in autorità e sapienza vanno ascritti quelli in amore vero ….. giustamente chiamati MADRI
Partirò dalla mia patria e anche dalla mia matria !!!!
L’ha ribloggato su noncerosasenzaspinee ha commentato:
http://ilnestrosesansespine.blogspot.com/
In pratica bisogna essere originali, cioè attenti alle proprie origini.
la nostra patria è il mondo intero, la nostra legge la libertà.
@RuggeroRomani
ora rimane da capire cosa sia la libertà.
In altre parole: non so chi è mio padre, non so chi sono, non so dove andare, ma guai a voi se me lo impedite.
Grazie, troppo bella, l’esempio perfetto.
Peraltro il mondo intero sono in tanti a non averlo mai visto…..
Un po’ alla Totò e Peppino:
:)
vi consiglio di leggere il saggio di M. Bettini “Contro le radici”.
Ne vediamo i risultati…
anche su di voi che non l’avete letto.
Se il tuo primo commento è tratto dal libro, sarà un bel romanzo d’appendic(it)e :D
Comunque, tornando seri, tutto il movimento culturale post sessantottino è andato contro le radici, ed ecco i risultati. Sì, non c’è bisogno di leggere un libro per vedere la realtà.
Grazie del consiglio, Romani. E’ indicativo che tu ponga le radici in un saggio “contro le radici”, e mi domando se quella libertà che rivendichi come tua legge la permetti a coloro dei quali sei responsabile. Ma è la normale conseguenza di immaginarsi sradicato: arriva il vento e porta via.
venite e vedete…
ho già dato grazie, ho cambiato strada perché il mondo e l’illusione della “libertà” non mi bastano.