L’Utero

Il mio professore di italiano delle superiori lo chiamava Martin l’Utero. Qualcuno ha sostenuto che a spingerlo alla sua famosa rottura siano stati le pulsioni sessuali; in effetti, sposare una ex-suora ed andare a vivere in un convento espropriato può apparire improprio. Con lui il matrimonio, cioè il sesso, diventa non più affare di Dio, ma dell’individuo, cioè del potere; si può essere anche poligami, basta che non si sappia troppo in giro.
Per cercare conferme o smentite a questa tesi in questi giorni ho letto di tutto. In generale chi lo difende dice che ha agito con in mente uno scopo più grande – come, che so, Stalin – e ponendo l’accento sui molti protestanti degni di rispetto. Forse perché, dal punto di vista storico, molto di quello che ha personalmente detto, scritto e fatto è oggettivamente disgustoso al nostro occhio attuale.
Certo, è politicamente scorretto affermarlo, come del resto lo sarebbe chiamare assassino pedofilo l’altro grande eretico, Maometto, solo perché sposava bambine di nove anni e massacrava chi gli dava fastidio.

Qualcuno sostiene che è merito suo se siamo entrati nella modernità. Vorrei rispondere con le parole di Chesterton, scritte quando ancora era su quella stessa sponda:

“Sono fermamente convinto che la Riforma del sedicesimo secolo sia vicina come può esserlo una cosa mortale al puro male. Persino le parti di essa che possono apparire plausibili ed illuminate da un punto di vista puramente secolare sono risultate marce e reazionarie, anche da un punto di vista puramente secolare. Sostituendo la Bibbia al sacramento ha creato una casta pedante di quelli che potevano leggere, identificati superstiziosamente con quelli che potevano pensare. Distruggendo i monaci, prese il lavoro sociale dai poveri filantropi che avevano scelto di negare se stessi per darlo ai ricchi filantropi che sceglievano di affermare se stessi. Predicando l’individualismo mentre preservava l’ineguaglianza, ha prodotto il moderno capitalismo. Distrusse la sola lega di nazioni che aveva qualche possibilità. Produsse la peggiore guerra di nazioni che sia mai esistita. Ha prodotto la più efficiente forma di Protestantesimo, che è la Prussia. E sta producendo la peggiore parte del paganesimo, che è la schiavitù.”
(New Witness, 20 Giugno 1919)

Sì, forse è anche merito del protestantesimo se si è sviluppato l’odierno mondo. Ma niente mi leva dalla testa che, se non ci fosse stato, avrebbe potuto svilupparsi un mondo migliore.

Informazioni su Berlicche

Ufficialmente, un diavolo che dà consigli ai giovani demonietti. Avrai letto anche tu "Le Lettere di Berlicche" di C.S. Lewis, vero? Attenzione, però: i diavoli CREDONO in Dio. E questo in particolare svolazza, un po' su un po' giù, ma complessivamente diretto verso l'alto, verso quel cielo di cui ha nostalgia.

Pubblicato il 31 ottobre 2017 su meditabondazioni. Aggiungi ai preferiti il collegamento . 45 commenti.

  1. Su Lutero si puo’ leggere di tutto e di piu’, basta cercare, anche in rete (pure con l’apostrofo). I latini,dicevano: “In medio stat virtus”, e penso che cio’ possa valere anche per il “protestante” che, arrivato nella citta’ eterna pio ed armato delle piu’ buone intenzioni, cambio’ rotta in modo quasi subitaneo dinanzi alla corruzione ed al degrado morale che caratterizzavano quella societa’ ad ogni livello. La riforma protestante non stigmatizzando la ricchezza ma incentivandola, ha sicuramente favorito l’economia, tanto e’ vero che in tutte quelle aree geografiche a maggioranza “calvinista e luterana” si e’ assistito ad uno sviluppo economico florido e consolidato ignoto ad altre aree di pertinenza “cattolica”. Che poi di Lutero si dicesse che commise o fece commettere o ispiro’ cose truci, e’ allo stato dei fatti ben documentati.

  2. “l’altro grande eretico medioevale”

    …ove l’ “uno” sarebbe chi? dolcino? o lo stesso lutero?

    …da un medievalista medievalone come te non me lo sarei aspettato mai.

    geppo CQC

    (maometto le novenni le sposava, quel fesso. mica come noi che le – ehm – “attenzioniamo” in segreto. e i novenni pure…)

  3. Roberto, in realtà le cause di quella ricchezza si possono trovare altrove. In primis in ciò che era stato costruito dai cattolici ben prima della crisi protestante. Ti suggerisco “La vittoria della ragione”, di Rodney Stark, per una veloce e puntuale disamina delle dinamiche di quel periodo.

  4. Non conoscevo il giudizio di Chesterton, grazie!

  5. xR&s: giusto, non è corretto dire “l’altro eretico medioevale” giacché Lutero non lo era (medioevale). Tolto l’aggettivo.

  6. Se posso permettemri una chiosa , ciò che mi colpisce sempre dei commnenti sui blog, su certi eventi o personaggi , è il loro frequente limitarsi ad un giudizio sul fatto e mai sull’antefatto.
    Prendiamo ad esempio 4 eventi : la riforma, la rivoluzione francese, quella Russa ed il ’68.
    Leggo spesso critiche spietate , a volte eccessive a volte anche giuste, contro questi fatti storici.
    Molto meno spesso leggo analisi approfondite delle cause e degli antefatti che ne hanno reso possibile l’avverarsi. Anzi..spesso leggo commenti e testi che quasi sembrano annullare queste cause , dipingendo come idilliache le situazioni precedenti e descrivendo quindi questi fatti come sostanzialmente spiegabili solo con l’azione improvvisa del demonio su singole persone o generazioni.
    Siamo proprio certi che il demonio agisca in questo modo palese ? O forse è invece più credibile che egli abbia lavorato nei secoli precedenti a questi eventi per prepararne la strada? Come è possibile che una società ultra-cattolica o quantomeno ultra-religiosa abbia poi partorito Lutero, Roberspierre, Lenin e i sessantottini ? Cosa era successo nelle società e periodi antecedenti questi eventi perche gli stessi trovassero terreno fertile per svilupparsi senza praticamente reazioni ?
    Mi piacerebbe che , a partire magari da Lutero , si facesse una analisi piu critica e meno “buonista” degli antefatti, partendo dal presupposto logico e cronologico della storia e cercando di evitare posizioni ideologiche. Se certi fatti sono accaduti di certo c’erano delle ragioni profonde. Che, poi come spesso accade , la cura sia peggiore della malattia, questo non toglie che non ci fosse una malattia , evidente o nascosta.
    Giovanni XXIII diceva che la storia è maestra di vita.

  7. @mentelibera65: “di la’” sei piu’ che servito… 😉

  8. MenteSperoLibera65

    Grazie Roberto. Ho provato a rispondere sperando che mi pubblichino il commento. Altrimenti amen.
    Sinceramente certe persone, che fanno dell’offesa personale e gratuita l’unico strumento di scambio con gli altri, hanno già certamente i loro problemi nella vita di tutti i giorni , e c’è solo da avere carità per loro e per chi gli vive accanto.

  9. Io de lla nun posso piu’ interveni’ so stato banna’ ma non danna’ je possina..😂

  10. Hai ragione MenteLibera, ma nulla toglie al fatto che Lutero non sia stato la cura a quelle malattie. Se la cura è buona non ha come obiettivo quello di distruggere tutto il corpo, cosa che ha fatto Lutero. La tentata cura a quelle malattie può essere ad esempio il Concilio di Trento, che ha tentato di riformare alla luce della Tradizione della Chiesa. E’ verissimo che il male arriva e penetra dove sta già iniziando una certa corruzione, tanto è vero che “entrò in Giuda” nell’atto del tradimento, ma era già accovacciato alla porta del suo cuore quando, fingendo di essere per i poveri, si lamentò dello spreco di profumo in casa di Simone il fariseo. La malattia non si cura con la superbia, vizio che quando penso a Lutero non riesco ad associare proprio a lui. Mi vien sempre da contrapporre Lutero a San Francesco, il quale ha voluto riparare la Chiesa (anche in quel tempo “malata”) con umiltà. Tutto parte da una visione troppo materiale della Chiesa, la quale si pensa possa essere curata dalla malattia con le Rivoluzioni, e non piuttosto con il ritornare (con la disponibilità del cuore) all’origine, sempre, in ogni tentativo di purificazione, e riportando anche il senso della Tradizione all’origine che è Gesù Cristo.

  11. MenteSperoLibera65

    Grazie Fabio. Concordo con te, ed è questo l’approccio corretto secondo me.
    Molti eventi del passato sono state risposte sbagliate a domande reali e concrete. Giovanni Paolo II, in una intervista, disse questo addirittura del comunismo. Con troppa facilità si analizzano gli errori delle risposte, dimenticando la concretezza delle domande, e mi sembra che su Lutero la Chiesa stia tentando, già con GVII poi con BXVI ed infine con Francesco, di analizzare con più profondità le il contesto nel quale la riforma è maturata. E’ d’altra parte l’unico modo per evitare che tale contesto si vada ricreando in modo progressivo e nascosto, e per cercare punti di unione con il mondo protestante.

  12. A me, più che altro, piacerebbe che si commentasse il post e non qualunque altra cosa atta a distrarre da esso.
    E’ esattamente quello che fa il demonio: distrae dal vero ponendo l’accento su quello che pare a lui, dando come soluzione la rivoluzione.
    Perché ci sarebbe il male, altrimenti?

  13. Non pensi di essere un poco esagerato autodefinendo il tuo post come “il vero” e qualsiasi deviazione anche minima dall’oggetto dello stesso come una “azione del demonio” ?
    Ho solo provato a vedere lo stessa tema da una altra angolazione, e Fabio per esempio mi ha risposto.
    Nessuno comunque impedisce agli altri commentatori di proseguire sul tema “noi solo buoni, Lutero solo cattivo”. E’ un tema nuovo , sono solo 500 anni che se ne parla..:-)

  14. “La Germania settentrionale (Sassonia), storicamente epicentro del luteranesimo, la prima religione protestante, è oggi la zona più scristianizzata della Germania, anche per effetto del periodo sovietico: in Sassonia-Anhalt, terra nativa di Martin Lutero, l’80,4% della popolazione non è religiosa, mentre i protestanti sono il 14,1%.” Secondo Wikipedia la riforma luterana non ha avuto un grande successo nella terra che l’ha vista nascere ma forse questo lo dovremmo considerare un grande risultato se analizzassimo con più profondità il contesto nel quale la riforma è maturata come suggerisce MenteSperoLibera65.

  15. Mentelibera, tu *costantemente* parli d’altro rispetto al soggetto. Non sono deviazioni minime, e sono sicuramente volute in quanto tali.
    Non ho definito quello che scrivo come “vero”: ho solo definito come agisce il demonio. Sei tu che ti ci sei identificato.

  16. La tesi di Berlicche è che, documenti alla mano, è impossibile santificare Lutero e diventa anche molto difficile dargli la patente di “riformatore onesto”, ed ha ragione.
    Accade però che anche personaggi con parecchie manchevolezze possono farsi portavoce di ingiustizie non risolte e ferite rimaste aperte.
    In particolare credo che dietro Lutero ci sia l’ombra di Jan Hus. Se dobbiamo cercare un riformatore onesto e una persona di sincera fede in quell’area geografica bisogna guardare al professore boemo, che infatti non aveva alcuna intenzione di dividere la chiesa e si dice sia morto recitando il credo. Certe ingiustizie lasciano una scia di rabbia che, unite ad altri motivi di indignazione, possono essere raccolte da uno che sappia farsene carico.

  17. Ha scritto le 95 tesi su un cesso….Soffriva di problemi intestinali, forse gli sono servite come purgante…

  18. Ma pure tu…chissa’ dove hai elaborato questo pensiero… 🚾

  19. Lungi da me il voler santificare Lutero, anzi…MenteLibera, “noi solo buoni, Lutero solo cattivo”, il solito mantra, per dire che non esiste nulla di buono in sè e nulla di cattivo in sè, a cui sinceramente non credo. Lutero, se lasciato scorrazzare in pace, sarebbe stato la distruzione della Chiesa, su questo non ho dubbi, proprio perchè non partiva dall’amore per la Chiesa, ma dall’amore di sè, sfociato poi in una superbia distruttrice. Mi verrebbe da dire che era lo stesso Lutero che si riteneva “buono” e tutti gli altri “corrotti”. Ha sdoganato il soggettivismo religioso, cosa che stiamo pagando anche oggi. Ha favorito un lassismo nella vita religiosa senza eguali, partendo da una visione bassissima sulla dignità dell’uomo, che è sì peccatore ma può elevarsi a grandi altezze con l’aiuto della grazia. E qui, ad esempio, rientra il discorso del celibato, cosa per Lutero in fondo impossibile ad un uomo che non si può liberare dal peccato, soprattutto di concupiscenza.
    Qualcuno ne valuta le intenzioni, scordando il passo del Vangelo che alla fine afferma che da intenzioni davvero buone escono frutti buoni (il Vangelo parla di albero, ma credo sia la stessa cosa). Davvero le intenzioni di Lutero erano buone? Su questo feci una domanda al mio docente di Teologia morale: e se fossero state buone anche le intenzioni di Hitler? Chi lo può sapere? Però il politicamente corretto vieta di farsi questa domanda. Eppure, se si imposta il discorso così, nemmeno Hitler può essere giudicato male, vero MenteLibera?
    Ripeto il discorso di prima: un conto è san Francesco, un conto è Lutero, che è agli antipodi del santo di Assisi. Io voto senza indugio, al 100%, per san Francesco!

  20. MenteSperoLibera65

    Fabio, non capisco perchè fai menzione a me! Io non sono MAI per giudizi superficiali su nessuno, ma allo stesso tempo non ho alcun dubbio nell’identificare il male assoluto quando lo vedo.
    Però , come abbiamo detto prima, un conto è criticare e condannare la “risposta” (Lutero, Hitler, etc ) ed un conto è ignorare la “domanda” !
    Non ho mai ammirato Lutero, ma è indubbio che nelle sue 95 tesi alcune colpiscono, perchè evidentemente Lutero descrive una situazione a cui reagisce.

    Te ne faccio esempio di 4 :
    42 -Bisogna insegnare ai cristiani che non è intenzione del papa equiparare in alcun modo l’acquisto delle indulgenze con le opere di misericordia.
    43 -Si deve insegnare ai cristiani che è meglio dare a un povero o fare un prestito a un bisognoso che non acquistare indulgenze.
    44- Poiché la carità cresce con le opere di carità e fa l’uomo migliore, mentre con le indulgenze non diventa migliore ma solo più libero dalla pena.
    45- Occorre insegnare ai cristiani che chi vede un bisognoso, e trascurandolo dà per le indulgenze, si merita non l’indulgenza del papa ma l’indignazione di Dio.

    Ora cosa spinge Lutero a scrivere queste cose , che sembrano così ovvie ? Evidentemente tanto ovvie non erano! Quindi in quale contesto sociale e religioso effettivo Lutero si è inserito ?

    Come si può dimenticare che fino a 200 anni fa non esistevano i media (giornali, tv, radio , etc etc) e per la gente normale l’unica forma di Chiesa che vedevano e conoscevano non era il Papa o i Vescovi (che nessuno vedeva mai) , ma i preti ed il parroco, e dal comportamento di questi ultimi (e non dalle belle parole del Papa o dei Cardinali) derivavano i giudizi popolari sulla Chiesa stessa.
    Che immagine davano costoro della Chiesa , se Lutero arriva a specificare queste cose ovvie ?
    Queste sono le cose che andrebbero approfondite, perchè che la riforma sia stata un fallimento è un dato di fatto, ma di certo io non godo se intere aree dell’Europa, prima luterane, sono ora decristianizzate, perchè è un fallimento del Cristianesimo intero, prima che del Luteranesimo! L’ateismo vincente in queste aree come potrà essere recuperato ? Questa deve essere la domanda che ci dobbiamo porre, invece di sorridere sotto ai baffi del fallimento Luterano!

  21. Lutero, quando si reco’ a Roma nel 1510 rimase traumatizzato dal “mercato” delle indulgenze e dal degrado morale che permeava quella societa’ ad ogni livello, inducendolo a ritenere di essersi recato in una “babilonia imporporata” (termine da lui usato) piu’ che nella culla del cristianesimo. Fu’ questo aspetto che lo spinse a ripensare il suo concetto di cristianesimo e, ritornato nella terra natia, si adopero’ in tal senso. La sua pero’, non si potrebbe definire propriamente una riforma, in quanto non ha conservato nulla della tradizione da cui proveniva. Nel luteranesimo conta solo l’autoreferenzialita’: la fede e’ ridotta ad un atto di fede: non servono dogmi, ragioni, argomenti e contenuti, conta solo l’auto-coscienza e non la tradizione: quello che e’ giusto per me, va bene: Cristo e’ nella coscienza e non e’ la coscienza che ha come referente Cristo; contano le interpretazioni teologiche e non i contenuti della fede e tutto questo ha portato la societa’ luterana ad una deriva nichilista seppur debole, sprofonfandola nella profonda crisi ormai consolidata.

  22. E’ strano come si finisca ogni volta a giustificare, o esaltare, chi del male è oppure è stato servo. Forse identificare non basta, bisognerebbe anche volercisi opporre.

  23. Lutero è stato uno specialista della denuncia.
    Come tutti i rivoluzionari, all’ovvia constatazione che “il male esiste” e che “la società è malata”, è alla ricerca del colpevole, e il colpevole lo cerca e lo trova sempre nella gerarchia, nelle strutture di potere.
    Come tutti i rivoluzionari crede di essere un’illuminato, l’uomo della provvidenza, e si sarà detto: ecco la ricetta! che ci vuole! togliamo questo, rompiamo quello, modifichiamo quest’altro e, op-là il gioco è fatto!
    Tuttavia, specialisti della denuncia sono diventati oggi tanti cattolici, uomini di Chiesa, anche da posizioni di potere. E un po’ alla volta lo stiamo diventando anche noi, perché stiamo cedendo alla facile tentazione del moralismo politicamente corretto. Tutto questo può trascinarci sulla strada senza uscita di un protestantesimo “cattolico”.
    Ho l’impressione che solo un’invincibile ateismo di fondo, magari sofisticamente mascherato con fervorose devozioni e innocue pratiche religiose, può spingerci allegramente ad allontanarci così tanto dall’essenza del messaggio cristiano.

  24. @Tonis: non ho colto cosa vorresti significare.

  25. Se non ci fosse stato il protestantesimo sarebbe stato “un mondo migliore”? Mi permetto di dissentire e di invitarvi a rileggere la storia passata e presente del cattolicesimo, anche quella che non vi fa comodo. E magari a ripensare alle denunce per abusi su minori da parte del clero, invece di puntare il ditino ipocrita sul matrimonio del signor Lutero.

    Per dirla con Giovanni Sartori, “Teniamo sempre ben presente che la libertà delle società moderne democratiche derivano dalla Riforma, sicuramente non dalla Controriforma”. Dove libertà è anche non dover essere consegnati al potere temporale per aver rifiutati di genuflettersi a quel capo di stato estero, il papa, che oggi trova più conveniente essere tanto stucchevole da essere molto gradito persino agli eredi dei comunisti e dei radicali.

  26. Il luteranesimo e’ un movimento gnostico e nessuno, nemmeno Sartori potrebbe dire il contrario. Da qualche parte si legge che: ” in principio era il verbo” e non “in principio era la Gnosi”…Capito? La Chiesa e’ santa, e’ la sposa di Cristo, di Colui che ha promesso di accompagnarla sino alla fine dei tempi; sono gli appartenenti al clero ad essere peccatori…sei tu che dovresti documentarti e leggere il Vangelo e lasciar perdere Sartori.

  27. Dice bene Sartori il luteranesimo non avendo la tradizione come riferimento ma solo una impostazione teologica “fai da te”, tanto e’ vero che ogni pastore protestante dice e fa un po quello che vuole e’ sfociato nel nichilismo. La moderna societa’ e’ nichilista. Succede cosi’ che pastori lutetani uniscano in “matrimonio” due persone dello stesso sesso, che approvino l’aborto, insomma il luteranesimo e’ al passo coi tempi, con la modernita’; ci va proprio a braccetto.
    Viceversa, Giovanni Paolo II, fedele alla tradizione, ebbe a qualificare la modernita’ come apostasia, per tutte queste “derive” e aspetti morali (o amorali).

  28. La modernità politica è la nascita dello Stato, ossia del monopolio del diritto e dell’uso legittimo della forza. Basta dare un’occhiata ai vari autori che hanno voluto rompere con la tradizione filosofica scolastica, la quale ha permesso che prima di Lutero non esistesse il monopolio statale, e quindi (per dirla con Lord Acton) ha dato un fondamento teoretico al “medioevo delle libertà”.

    Guardacaso l’unico autore che aveva grande rispetto della speculazione scolastica è stato Grozio, il quale è forse l’autore più travisato dai laicisti (atei o economicisti).

    L’assolutismo monarchico è nato in conseguenza alla riforma, quando i corpi intermedi tra monarchia e popolo iniziarono a non essere più coesi, per via della rottura dell’unità religiosa dell’Europa.

    Sartori queste cose dovrebbe saperle. In teoria.

  29. Grazie Kosmo per il tuo contributo.

  30. I fatti mi confermano nell’idea che il luteranesimo ha tolto all’uomo proprio le libertà fondamentali, consegnando la “Città di Dio” all’arbitrio laico della “città secolare”.
    La Riforma segna il passaggio a quel “cristianesimo 2”, umanitario, senza Croce, senza Santo Sacrificio, che vuol essere ecumenico e “inclusivo” con quell’impazienza rivoluzionaria e atea di voler realizzare qui e subito il Regno promesso. A ogni costo, anche a prescindere da Dio.

  31. @Tonis:quale liberta’ fondamentali avrebbe tolto? Se puoi essere piu’ esplicito..

  32. Quando una dimensione inferiore si ribella a quella superiore, tutto viene rovesciato e la Chiesa diventa il braccio spirituale dello Stato; l’uomo non è più libero di sottrarsi al male senza essere perseguitato, e per non dover servire due padroni si dà da fare per adattare la Chiesa al mondo. Tutto ciò inizia col Rinascimento sul piano della vita sociale e con la Riforma sul piano della vita spirituale. Quale vera libertà rimane?

  33. tratto dall’ articolo su Gotti Tedeschi e Lutero dsl sito di Pennetta :

    “Vengono così poste le premesse che porteranno tre secoli dopo all’affermazione del capitalismo, di un sistema di sfruttamento che avrebbe provocato la reazione del marxismo:
    Il capitalismo luterano-calvinista ha (conseguentemente?) permesso che si generassero “eccessi capitalistici”, quelli che portarono Marx nel 1867 a scrivere Il Capitale.”

    E cosi , a quanto pare , Marx non era cosi folle e indemoniato quando ha descritto la natura e le caratteristiche del vero denonio (il capitale lasciato libero senza vincoli sociali).

    E’ dal braccio di ferro tra capitalusmo selvaggio ottocentesco e comunismo (che poi diverrà sovietico) che , attraverso i decenni, si è affermato il concetto di socialdemocrazia europea , che (piaccia o non piaccia) ha dato origine ai sistemi pensionistici, alle stutture sociali, alla sanita e scuola pubblica e per tutti. Tutte cose oggi date per scontate ma che sono il frutto dell affermarsi dei sistemi democratici e dei sistemi di controllo sulla parte selvaggia del capitalismo (da una parte) e della risposta alla minaccia comunista dall’altra. Senza la paura “comunista” mai il capitalismo avrebbe ceduto pezzi di potere. Senza l affermarsi dei movimenti socialisti di fine 800 e inizio 900 , staremmo ancora con le 72 ore lavorative settimanali che prevedeva a fine 800 il contratto dei minatori inglesi. 12 ore per 6 giorni a settimana, una morte lenta.

    Tutto quindi sembra partito da Lutero : la riforma ha prodotto il capitalismo selvaggio , questi la reazione marxista e le rivoluzioni comuniste le quali hanno dato l impulso per l affermarsi , a reazione dei fascismi e nazismi.

    Da tutto questo una economia sociale , emersa definitivamente dopo la 2^ guerra mondiale , sembrava essere quanto piu vicino possibile anche alla dottrina sociale della Chiesa , almemo dal punto di vista ecobomico : uno stato solidale significa anche uno stato che ha le risorse economiche per esserlo.

    Eppure c’è ancora qualche Cristiano che pensa che il liberismo ed il capitale , se lasciati liberi, siano capaci di produrre ricchezza diffusa autoregolandosi.

    In tutto il mondo si stanno lentamente ricreando le condiziono di capitalismo selvaggio , non piu bilanciate da altre teorie economiche.
    Gli stati e le organizzazioni statali e sociali vengono visti come “negatori della libertà” , mentre sono l unico argine all’anarchia economica che inevitabilmente sta portando all’allargarsi della forchetta tra ricchi e poveri , con la progressiva compressione verso il basso della classe media.
    Nessuno ha il coraggio di mettere in dubbio che il sistema capitalistico sia l unico in grado di funzionare , mentre tutti sanno pero’ che si regge sul posporre debiti che non possono venir mai pagati , in un mega-sistema Ponzi che a nessuno conviene sia denunciato. Fino a quando..?

  34. mentelibera
    …c’è ancora qualche Cristiano che pensa che il liberismo ed il capitale, se lasciati liberi, siano capaci di produrre ricchezza diffusa…
    Si, c’è ancora: il sottoscritto, per esempio.
    Il capitalismo “selvaggio” (frutto velenoso del luteranesimo) non è un prodotto del libero mercato, piuttosto è un prodotto del clientelismo politico.
    Se c’è un'”economia che può uccidere”, come dice il Papa, bisogna capire qual’è, e questa è (oggi come nel settecento) il risultato di economie controllate o pesantemente regolate dallo Stato. Che si tratti di pianificazione o di mercantilismo cambia poco, alla base c’è sempre la stessa presunzione di poter correggere i difetti della libertà d’impresa, il che comporta una manipolazione politica (questa sì spesso “selvaggia”) dei mercati e della finanza, forme di clientelismo parassitario, inefficienza, elevata tassazione, creazione di enormi debiti statali e inevitabile generale impoverimento delle popolazioni.

  35. In effetti e’ cosi’, pur con tutti gli aspetti negativi di tale sistema economico.

  36. Tonis allora bisogna che arriviamo ad una definizione condivisa di capitalismo selvaggio e di capitalismo virtuoso.
    Per te cosa significa in pratica ?

  37. Scusate se mi inserisco ma il capitalismo, per definizione, e’ sempre selvaggio…o no? Esiste un capitalismo dal volto umano? Guardate, ad esempio, cosa sta accadendo in Africa: una nuova colonizzazione mascherata volta al selvaggio accaparramento delle ingenti risorse materiali basilari per il mantenimento del benessere e funzionamento delle economie occidentali e non solo: pure la Cina si e’ gettata con una aggressivita’ inusitata nel nuovo “business”.

  38. Il capitalismo per sua natura nom ha etica e persegue il massimo profitto. Ad avere l’etica dovrebbero essere i capitalisti , i quali però se esercitano realmente questa etica rischiano di trovarsi fuori mercato , favorendo quelli senza scrupoli. Per questo il capitalismo va regolato dagli stati e dalle leggi in modo che contribuisca alla sua funzione essenziale che non è quella di arricchire all infinito l imprenditore ma quella di dare lavoro e dignità e benessere a piu persone possibili. Questo perché solo dalla redistribuzione del reddito viene un effettiva crescita del benessere collettivo. il reddito redistribuito , infatti , finisce in consumi di beni. il reddito concentrato invece finisce in investimenti finanziari , alimentando all infinito la speculazione.

  39. …e nel caso degli stati africani, il “capitalismo” ci va a nozze, cosi’ come il “nuovo capitalismo cinese” ancora piu’ aggressivo che, a prezzi irrisori, acquista i migliori terreni agricoli con il beneplacito dei governanti corrotti, per soddisfare le enormi e qualitative necessita’ alimentari di una popolazione sempre in crescita esponenziale, lasciando agli indigeni spazi sempre piu’ ridotti per la loro necessita’…

  40. Capitalismo? Marxismo? Siamo tornati agli anni ’70 e nessuno mi ha avvisato?
    Perdonate, ma le vostre categorie sono stantie.
    Provate a ragionare da cristiani, quali siete o dite di essere.

    PS: giusto oggi pranzavo con una grande esperta di Africa. Suggerirei di non avventurarsi in analisi (peraltro OT) senza una approfondita conoscenza di cosa davvero stia accadendo.

  41. Vedo che è impossibile continuare a discutere, data la complessità dell’argomento e la quantità industriale di preconcetti etici storici e economici riguardo mercato capitale e finanza che leggo negli ultimi commenti (non me ne vogliate!).
    Evidentemente non è bastata la crisi economica nella quale ci ha gettato una folle rincorsa degli Stati (STATI, non privati imprenditori che rischiano sul libero mercato) a reperire capitali sul mercato finanziario (+o-creativo) per alimentare le loro politiche clientelari. Altro che redistribuzione! distruzione continua di risorse, magari pensando di creare a tavolino “posti di lavoro”. E’ incredibile come la cecità ideologica alimentata dal pregiudizio, riesca a rovesciare la realtà per spostare le colpe altrove.
    Chiudo perché altrimenti faccio notte, ma sopratutto perché, come giustamente ci ricorda il titolare, siamo ampiamente OT…

  42. E no Berlicche! E di qualche mese fa l’intervista trasmessa da TV2000 ad un missionario che parlava della “nuova colonizzazione” mascherata del continente africano parimenti e forse piu’ aggressiva dei tempi che furono; l’arma pero’ e’ economica e non militare, attuata con la collusione dei governi “fantoccio” o foraggiando la burocrazia corrotta ad ogni livello. Solo il Togo, pur nella sua miseria, si potrebbe dire non attenzionato dal “capitalismo” aggressivo delle economie forti occidentali e non, perche’ di nessun interesse strategico ed economico, a differenza di tutti gli altri stati (vedi Sierra Leone-[diamanti], Nigeria-[petrolio],ecc. la cui popolazione, nonostante le immense ricchezze naturali, non beneficia di alcunche’…

  43. Benissimo, Roberto. Però
    1- questo non c’entra niente con l’argomento del post
    2- le dinamiche sono decisamente più complesse di queste, e semplificarle può condurre a non comprendere del tutto cosa sta avvenendo. Per questo invitavo a prudenza.
    Evitiamo di cadere nelle trappole dei troll.

  44. E’ vero, diciamo allora che sono caduto nella deriva luterana…
    ☛🐍

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