XV – Non Credo…nel Giudice

“E di nuovo verrà, nella gloria,
per giudicare i vivi e i morti”

Non se potremo evitarlo. Perché non dovremmo dire la nostra in proposito? Siamo parte in causa.
Questa pretesa del Nemico-che-sta-Lassù di ritornare e giudicare è decisamente sopra le righe e pecca di realismo.

Il mondo è nostro. Gli umani sono nostri. Perché dovremmo permettergli di venire di nuovo, dopo che l’abbiamo scacciato? Non gli è bastato essere ucciso da quelli che pensava di salvare? E’ evidente che il popolo non lo vuole, la piazza si ribella all’imposizione dall’alto di un volere che si pretende divino.

Gli uomini l’hanno ucciso una volta, l’uccideranno ancora. In effetti lo fanno quotidianamente, con le loro azioni. La popolazione della Terra rifiuta i comandamenti calati dall’alto e fa di testa sua, in piena libertà. E se ne gloria. Noi demoni collaboriamo solo marginalmente, incoraggiando per quanto possiamo lo sforzo dei mortali nella loro ricerca di totale autonomia e indipendenza. Il nostro pagamento? Il minimo dovuto, incamerato quando a loro non serve più, dopo la fine della vita stessa. Se l’anima non la usano, tanto vale che la diano a noi.

Tornare, e poi? Chi pensa di essere?
Perché è quello il punto, se vogliamo rendere assurde quelle righe del Credo. Ha veramente il diritto di mettere su un tribunale, il Figlio del Nemico? Non è proprio lui che ha ripetuto in tutte le salse “non giudicare”? Predica bene e razzola male. D’accordo che subito dopo aggiunge “se non vuoi essere giudicato a tua volta”, ma che ipocrita è se poi, quando l’hanno fatto, si è lamentato tutto il tempo? E il Sinedrio, e Pilato, e la folla…l’hai voluto tu, quindi adesso taci e subisci. Troppo comodo dire “non sanno quello che fanno”: no, no, lo sanno bene.
Un tempo gli umani si sarebbero sottoposti a quel giudizio senza osare fiatare, come pecorelle. Ma siamo riusciti a portare una nuova consapevolezza nel loro spirito. Che dice “Ehi, chi sei tu per giudicarmi? Sei tu, creatore mio, che ti devi piuttosto giustificare per tutte le atrocità, il male, il dolore e per il fatto stesso di farmi esistere. Giudicato a tua volta.” E’ il Nemico ora a sedere sul banco degli imputati. E la giuria siamo noi.

Scommettiamo che si ribellerà a questa giusta pretesa e userà la forza per affermarsi, come suo solito? Imporrà quel suo ridicolo Giudizio Universale. Un giudizio finale che assomiglia proprio ad una vendetta. Mi avete appeso ad una croce? Adesso che me ne sono liberato attenti a voi. Vi voglio, vivi o morti.
Sì, sappiamo cosa racconta: misericordia e tutto il resto. Ma sta anche scritto che quello sarà il giorno dell’ira, dove si piangeranno lacrime amare e il tempo stesso brucerà.
Noi nelle fiamme stiamo a nostro agio, e non ci farà problema: perché a noi nessuno ci può giudicare. La verità fa male, lo sappiamo bene, ma che abbiamo a che fare noi con la verità? Quella è un affare per deboli, per gli schiavetti del Nemico: noi non ne siamo condizionati, siamo di un altro stampo. Non siamo d’accordo con quello che il Nemico definisce verità, quindi non ha il diritto di obbligarci ad adeguarci ad essa. Fine del discorso.

Perché un uomo dovrebbe essere portato davanti alla corte suprema solo per avere usato fino in fondo del suo libero arbitrio? Chi lo dice che solo perché uno non ha sfamato pezzenti o amato il prossimo deve subire una qualche pena? Il suo è un punto di vista come un altro. Più legittimo di tanti altri. Io chiamo bene ciò che per il Nemico è male; siamo uno contro uno, voglio vedere chi darà ragione a lui.

Alla fine cosa dovrebbe poi essere, questo giudizio? Nient’altro che la conferma di quello che già sappiamo. Chi viene con noi è perché lo ha desiderato. Ha agito o non agito perché preferiva stare con noi piuttosto che quei suoi noiosissimi santi. Avendo la possibilità di fare quello che si vuole, imporre il proprio volere agli altri, prendersi quanto piace, chi vorrebbe invece seguire uno che sorride sempre, fatica per gli altri e con ogni probabilità sarà ammazzato come un cane? Il mondo è dei potenti e dei prepotenti, sono loro che formano la nostra base di consenso. Loro, e tutti i fessi che si inginocchiano davanti a loro perché pensano convenga.
Desiderate il male, umanucci miei? E noi ve lo diamo, quanto ne volete. La scelta è vostra, tutta vostra: se c’è una cosa che fa il Nemico è comunicare per tempo cosa vi aspetta. Che poi non ci crediate, e ignoriate ogni avvertimento non è nostra pertinenza. Noi possiamo al limite suggerire, ma mai obbligare. I cattivi siete voi.

D’accordo, il bravo tentatore sa come spingere il mortale che gli è affidato verso la sua giusta destinazione. Convincendolo che tutto quello che fa è bene; oppure che tutto quello che fa è male. Che sia la voluta ignoranza o la disperazione, il risultato è quello che conta: l’umano penserà di non potersi salvare comunque, e agirà di conseguenza. Quindi è meglio che gli umani non ci pensino al Giudizio Finale, anzi, che neghino ci possa essere. Che si illudano di vivere una sola vita definitiva da sprecare come meglio possono.

Sarebbe ingiusto, del tutto ingiusto per il Nemico salvare chi non desidera essere salvato. Prendersi per forza chi l’ha rifiutato fio all’ultimo istante, e oltre. Non sarebbe un giudice, ma un tiranno. E di questo gli diamo atto: fa quello che ha detto, mantiene le promesse, da fesso qual è.

Se poi dovesse veramente ritornare ancora, beh, nessun problema. Non lo temiamo, anzi.
Gloria? Il terrore accompagnerà la sua seconda venuta. Sì, la gente sarà terrorizzata, e farà bene. Sai che rottura di scatole dovere passare tutti i secoli lassù tra i beati, tra la luce e la bontà.

Quel giorno sarà il giorno in cui finalmente tutta la nostra potenza sarà svelata, in cui prenderemo definitivamente possesso del reame che ci è stato promesso dal Nostro Padre che sta Quaggiù. Dove trascorreremo l’eternità con coloro che ne saranno stati giudicati degni.

E ce ne saranno, oh se ce ne saranno. Non temiamo certo la solitudine qui all’Inferno.

Michelangelo_-_Cristo_Juiz2

Informazioni su Berlicche

Ufficialmente, un diavolo che dà consigli ai giovani demonietti. Avrai letto anche tu "Le Lettere di Berlicche" di C.S. Lewis, vero? Attenzione, però: i diavoli CREDONO in Dio. E questo in particolare svolazza, un po' su un po' giù, ma complessivamente diretto verso l'alto, verso quel cielo di cui ha nostalgia.

Pubblicato il 12 luglio 2016 su Non Credo. Aggiungi ai preferiti il collegamento . 2 commenti.

  1. Bello, come al solito. Noi non vogliamo essere salvati, questa è la triste realtà. Peccato non sappiamo cosa c Perdiamo!
    PS fio al posto di fimo.

  2. PPS “fiNo” (niente fimo, meglio il das…).

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