Un altro modo

C’è qualcosa di commovente nelle parole che Yamanaka, il novello Nobel per la medicina, pronunciò qualche anno fa in una intervista al New York Times.

“Il dottor Yamanaka era un assistente professore di farmacologia che faceva ricerca sulle cellule staminali embrionali (…) Su invito di un amico guardò attraverso un microscopio uno degli embrioni umani conservati nella clinica. Quello sguardo cambiò la sua carriera scientifica.
“Quando vidi l’embrione, mi accorsi improvvisamente che c’era piccolissima differenza tra lui e le mie figlie, ” disse il Dr. Yamanaka (…) “Pensai, non possiamo continuare a distruggere embrioni per la nostra ricerca. Ci dev’essere un altro modo”

Quello sguardo, quella nuova consapevolezza non ha cambiato solo la vita di Yamanaka, ma la storia della scienza. La tecnica di distruzione degli embrioni per ottenere staminali, fallimentare e tuttavia ostinatamente perseguita, è ormai superata da quella di riprogrammazione cellulare che lo scienziato giapponese ha ideato. Non sapremo mai con precisione la vera estensione del massacro di questi anni, fatta in nome di una ricerca che tutto può. Quando c’era “semplicemente” da cercare un altro modo.

Una domanda però mi sorge: se questa persona, che non credo nessuno possa affermare essere un fideista ignorante, ha visto in un embrione un essere umano, come mai tanti ancora oggi non ci riescono? Da quale microscopio occorre farli guardare per mostrare loro l’evidenza?

Informazioni su Berlicche

Ufficialmente, un diavolo che dà consigli ai giovani demonietti. Avrai letto anche tu "Le Lettere di Berlicche" di C.S. Lewis, vero? Attenzione, però: i diavoli CREDONO in Dio. E questo in particolare svolazza, un po' su un po' giù, ma complessivamente diretto verso l'alto, verso quel cielo di cui ha nostalgia.

Pubblicato il 10 ottobre 2012 su meditabondazioni. Aggiungi ai preferiti il collegamento . 9 commenti.

  1. Noterai che Yamanaka, quando ebbe questa rivelazione guardando un microscopio, non disse: “farò campagna politica per proibire l’utilizzo di cellule staminali embrionali”, ma “Si potrà fare in modo diverso?”.

    Stiamo parlando di epifanie morali, di opinioni personali, che sono tutte legittime ma non possono essere estese a regola generale.

    Comunque, giusto per fare un po’ di polemica sterile, l’anno scorso l’Accademia era uno strumento del Demonio che premiava l’inventore della FIVET, come si spiega questo cambio di marcia?

  2. un passo avanti verso la vita…

  3. Quente, Yamanaka ha fatto quello che aveva la possibilità di fare: trovare una strada nuova. Non essendo un cattolico e, probabilmente, avendo una sua etica, ha agito in base a quella circostanza che l’aveva colpito ma che non ha inquadrato eticamente oltre un certo limite. Io ti domando: se tu capisci che a cosa è male anche se è permessa, continui a farla oppure no? Nel sudafrica dell’Apartheid avresti discriminato i neri oppure no? Nell’impero, avresti tenuto schiavi? Sono regole personali, o cosa?
    Il giudizio sul Nobel permane. Il fatto che difficilmente avrebbero potuto evitare di premiarlo è però evidente.

  4. Yamanaka ha semplicemente visto la realtà così come è.
    Scegliendo la verità ha dimostrato di essere un uomo libero.

  5. Se pensassimo che ogni embrione porta in sè l’immenso patrimonio accumulato dai suoi avi in secoli di vite capiremmo la sua sacralità ed il rispetto a lui dovuto.

  6. @cachorroquente
    Secondo me se ha cercato un’altra via significa che considerava la distruzione di embrioni un abominio. Probabilmente se gli venisse richiesto di firmare contro la distruzione di embrioni a scopo di “ricerca” firmerebbe visto lo sforzo che ha fatto per evitarla. Chi è a favore della ricerca utilizzando embrioni è peggio di quegli scienziati che praticano la vivisezione e difendono le loro pratiche con gli stessi argomenti

  7. @Cachorroquente: con tutto il rispetto, ho l’impressione che tu ti stia un po’ arrapicando sugli specchi. Yamanaka, ad un certo punto della sua vita, ha capito che l’embrione è vita e ha deciso che non poteva più distruggere embrioni. Questo risulta evidente dall’intervista. Il fatto che non abbia proposto una legge per vietare la ricerca sugli embrioni non significa che sia un sostenitore di tale ricerca. Non era suo compito proporre leggi o fare propaganda.
    Per quanto riguarda l’Accademia, critichiamoli per le cose sbagliate, ma lodiamoli per quelle giuste!

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