Longe pulcherrima quae ignorantur

Quelli che vanno oggi su Google possono vedere un curioso doodle fatto a “strati geologici”. Cliccandoci sopra potete apprendere che si tratta di un tributo a Niels Stensen, alias Nicolaus Steno, alias Stenone.
Nel corso degi vostri studi magari siete incappati in qualcuna delle sue scoperte. Esiste un “dotto di Stenone” in anatomia; la stratigrafia, nei suoi assunti fondamentali, si deve a lui; ha detto la sua in paleontologia, biologia e cristallografia. Era una mente curiosissima, che lo condusse dalla nativa Danimarca in Italia, dove visse gran parte della vita.
Ma c’è un particolare su questo sagace e brillante scienziato del XVII secolo che forse ignorate. Potete pregarlo, perché è stato fatto beato.

Questo danese, nato luterano, non si fermò a quello che vedeva. Da quello che vedeva – fosse un dente di squalo fossilizzato o la struttura di un muscolo o una processione religiosa – tirava le conseguenze.
Suo il detto
Sono belle le cose che si vedono, più belle quelle che si conoscono, bellissime di gran lunga quelle che si ignorano.

Verificava ogni cosa, anche la sua fede. Capì che il cattolicesimo, più che il luteranesimo, era ciò che poteva sostenere l’impeto della sua intelligenza indagatrice. Questo scienziato a tutto campo, conteso dalle corti umanistiche italiane per il suo genio indiscusso, si fece sacerdote.
Poco dopo fu nominato vescovo e vicario apostolico e tornò su nel freddo nord, dove i cattolici non erano ben visti. I prìncipi protestanti non lo gradivano certo. Visse gli ultimi anni sempre in viaggio, vestito di cenci. Aveva venduto anello e croce vescovile per dare il ricavato ai poveri. Morì di malattia, probabilmente dovuta agli stenti, a soli 48 anni.

Ora, io vi domando: la morte di Stenone deve essere considerata un di meno o un di più? Lui lasciò gli agi dei palazzi toscani per un carro scoperto nella inospitale Germania; attraversò tutta la scienza del suo tempo e andò oltre. Ve lo chiedo ancora: volete fermarvi all’apparenza, a ciò che si vede, o cercare di scoprire le cose bellissime che ancora ignorate?

Informazioni su Berlicche

Ufficialmente, un diavolo che dà consigli ai giovani demonietti. Avrai letto anche tu "Le Lettere di Berlicche" di C.S. Lewis, vero? Attenzione, però: i diavoli CREDONO in Dio. E questo in particolare svolazza, un po' su un po' giù, ma complessivamente diretto verso l'alto, verso quel cielo di cui ha nostalgia.

Pubblicato il 11 gennaio 2012, in meditabondazioni con tag , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. 3 commenti.

  1. E io ho scoperto la sua tomba per puro caso, attirata dalla stranezza di mille bigliettini appoggiati sopra, quindi ho scoperto la sua esistenza, quindi la sua identità… Ho lasciato allora anche io un biglietto sulla sua tomba (lasciano le preghiere per iscritto, non so perchè. Forse perchè gli piaceva leggere?)

  2. Denise Cecilia S.

    Conoscevo il dotto di Stenone, appunto, ma non chi gli ha dato il nome. Un’ignoranza che hai riempito con qualcosa di bellissimo.

  3. In effetti anch’io non sapevo realmente chi fosse Stenone. Ho visto il doodle, ho seguito il link e mi sono stupito. Pensavo di conoscere bene gli scienziati cristiani…ed invece ignoravo uno dei più grandi.

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