Uomini senza misericordia

Popule meus, quid feci tibi? aut in quo contristavi te? responde mihi.
Michea 6,3 – Liturgia del Venerdì Santo

“Popolo mio, che ti ho fatto? O in che cosa ti ho stancato? Rispondimi.”
E’ Dio che parla. Un Dio un po’ stufo di noi. Delle nostre scuse. Dei nostri tradimenti. Del nostro volere seguire la strada che ci immaginiamo migliore, invece di quella che Lui traccia per noi.
Tante volte pensiamo “Non è colpa mia se non credo. Che ha fatto Dio per me? Se vedessi, se si facesse vedere, allora…”
No, non è così.

Gesù ha girato la Palestina per tre anni. Ha compiuto miracoli immensi. Era Cristo, non credo proprio dicesse cose banali, in modo trito o poco convincente. Quanti erano sotto la sua croce, alla fine?
Quanti, da Cafarnao? Quanti, da Nazareth, da Korazim? Quanti da Gerusalemme?

Certo, direte, ma era pericoloso. Il potere voleva cancellarlo, “Eradamus eum de terra viventium“, raschiamolo dalla terra dei viventi; aveva contro “Viri absque misericordia“, uomini senza misericordia. Quando si innalzano la croci meglio evitare di finirci sopra, meglio scappare.

Ma non è il potere. Il potere non può piegarci se noi non vogliamo farci piegare. Siamo noi, siamo noi a decidere. La nostra libertà.

Il Venerdì Santo è il trionfo della cattiveria umana. E’ la fine di ogni speranza. E’ un susseguirsi di tradimenti. Chi tradisce il proprio Maestro, chi il proprio ufficio, chi se stesso. La morte sembra farla da padrona.

Ma è un’illusione. La Pasqua svelerà quell’illusione. C’è un perdono che è più forte della morte. Di tutti i nostri tradimenti. Di tutte le nostre incredulità. Del nostro essere uomini senza misericordia. Perché quella misericordia che non abbiamo ci è stata offerta, liberamente, da una croce.
Tutto sta ad accettarla.

Informazioni su Berlicche

Ufficialmente, un diavolo che dà consigli ai giovani demonietti. Avrai letto anche tu "Le Lettere di Berlicche" di C.S. Lewis, vero? Attenzione, però: i diavoli CREDONO in Dio. E questo in particolare svolazza, un po' su un po' giù, ma complessivamente diretto verso l'alto, verso quel cielo di cui ha nostalgia.

Pubblicato il 2 aprile 2021 su tra lassù e quaggiù. Aggiungi ai preferiti il collegamento . Lascia un commento.

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