Credere, obbedire, essere liberi

Una volta arrivavo più puntuale. Adesso sembra che ci sia sempre qualcosa che mi fa essere in ritardo. Deve essere la vecchiaia. E anche il fatto che, guidando mi sono trovato davanti prima l’auto del Torero Camomillo e poi quella di Zio Giuseppe, l’anziano con il cappello di Cuneo ritenuto responsabile del famoso Ingorgo Letale del ’93.
In ogni caso, anche se quando alla fine sono giunto alla sala la conferenza di Costanza Miriano doveva ancora iniziare, tra saluti e acquisto in loco dell’ultimo libro (mancava!) io sono uno di quelli che rimangono in piedi. La sala è strapiena.
Poco male, sono giovane (devo continuare a ripetermelo). Più che altro è la scomodità di pigliare appunti. Chissà se il lasciare l’iPad terminalmente scarico può essere etichettata come una prerogativa delle mogli o è unisex. In ogni caso mi devo analogicamente adattare a carta e penna, con il libro appena accattato come scrivania pro tempore.

Data la conseguente inabilità a capire le mie stesse note (il geroglifico lo so solo scrivere, non leggere) non scenderò nei particolari dell’opera che Costanza è venuta a presentare. “Obbedire è meglio”, recita la bella copertina, che accenna pure con un geniale gioco di parole ad una “Compagnia dell’agnello”. Cosa questa sia, e perché obbedire sia effettivamente meglio, lo lascio comprendere ai lettori del volume. Io racconterò solo un paio di cose che mi hanno colpito.

A me ha affascinato la maniera con la quale l’autrice ha replicato alle domande di coloro che erano con lei sul palco. Io sono uomo e ingegnere. A domanda, io rispondo. Preciso. Conciso. Se la questione fosse una figura da colorare, io comincerei dai bordi e procederei verso l’interno, fino a colmarla tutta. Costanza Miriano invece “colora la figura” come fanno i bambini piccoli: avete presente? Grandi tratti di pastello che coprono tutto il foglio. Alla fine quanto si doveva colorare è colorato, ma la pittura è andata ovunque. Così nelle sue repliche la nostra scrittrice con amabile accento centroitalico spazia per le tematiche più differenti, non esitando a tirarsi in ballo con esperienze personali.

Come del resto accade anche nei suoi due precedenti libri. Ho visto poche altre persone con una simile capacità di rapporto umano. L’incontro è finito dopo due belle orette, e Costanza Miriano si è fermata a firmare libri. Anche qui, fossi stato io, un grugnito, una dedica e via. Lei si fermava a parlare con tutti, dopo tre quarti d’ora ci hanno cacciato a forza fuori dal salone e si è continuato al bar interno.
Io conoscevo un buon numero di persone in sala, sono del luogo, ma pareva che lei fosse amica di molti più di me. Neanche mia moglie, al cui confronto sono un eremita stilita, riesce a fare altrettanto. Mi sono trovato intimorito e stupefatto, con un tocco di invidia per la sua simpatia e umiltà. Aveva persino idea di chi fossi io.

Mia moglie, che una improvvida riunione di catechismo ha trattenuto al paesello, dal cuscino mi ha chiesto com’era andata. Bene, ho risposto. Ti ho fatto fare la dedica sul libro, leggila. Accidenti, anche da in piedi la sua scrittura è impeccabile.

obbedire

Informazioni su Berlicche

Ufficialmente, un diavolo che dà consigli ai giovani demonietti. Avrai letto anche tu "Le Lettere di Berlicche" di C.S. Lewis, vero? Attenzione, però: i diavoli CREDONO in Dio. E questo in particolare svolazza, un po' su un po' giù, ma complessivamente diretto verso l'alto, verso quel cielo di cui ha nostalgia.

Pubblicato il 8 ottobre 2014 su gusto e disgusto. Aggiungi ai preferiti il collegamento . 10 commenti.

  1. Ciao Berlicche, da più di un anno seguo con assiduità il tuo blog (anche se mi staengo dai commenti). leggendo il tuo post scopro che entrambi apprezziamo la Miriano e che tu hai partecipato alla veglia delle Sentinelle a Torino (partecipai il 29 marzo mentre domenica mi è stato impossibile). Se mi permetti ti invito a venire domani sera a Torino ad ascoltare Mario Adinolfi,avrò il piacere e l’onere di introdurre il suo intervento Credo tu lo conosca già. Per cui se ti interessa puoi trovare tutte le informazioni al link seguente (è il link del mio piccolo blog) Grazie.

    http://opinionescorretta.blogspot.it/2014/10/una-serata-da-non-perdere.html

  2. Avevo già intenzione (non una sera a casa, questa settimana…e stasera dovrei trilocarmi…)

  3. Bene! Ti capisco, anche io con la famiglia e tutti gli impegni dovrei avere almeno 3 o 4 cloni :)
    Spero di poterti salutare, io sarò quelli vicino ad Adinolfi. Grazie

  4. Ho la fissa dei frutti che escono dall’albero buono. Con una punta di umiltà, certamente con rispetto, posso chiedere a quelli che stanno fuori del recinto di indicarmi qualche persona fuorecintata accostabile in grazia e generosità e chiarezza di idee alla Miriano? Lo chiedo perchè se dai frutti riconoscerete l’albero, il frutto Miriano è una prova che l’albero in qualche posto esiste e dà frutti buoni.

    Ma ci sono anche i frutti cattivi da quell’albero, mi si replicherà.

    Ok. Facciamo un gioco come dicono spesso i bambini. Parliamo solo di frutti buoni sia nel recinto che fuori del recinto. Per un volta sola. Poi un giorno parleremo dei frutti velenosi dell’albero cui ho alluso (albero a 3 rami e con radici a Gerusalemme) e parleremo per correttezza anche dei frutti velenosi fuor di albero e fuor di recinto (…. i tuoi frutti velenosi, quelli della tua appartenenza che hai scelto … spesso ce ne dimentichiamo per parlare dei soli frutti di dentro il recinto …)

    Non voglio calare l’asso dei grandi santi di ieri e di oggi, ma solo la dolcezza e la disponibilità della Miriano tratteggiata da questa esperienza reale di Berlicche.

    Tu, caro amico fuor di recinto, che spesso scrivi su questo blog con sana polemica e correttezza, tanto per validare la mia fissa (E’ dai frutti che riconoscerete l’albero) chi mi metti accanto alla Miriano per fare il paio ?

    Grazie

  5. No, va be’… Ma è troppo!!!!! Grazie!!!! E dimmi se lo devo scoprire per caso di questa meraviglia di regalo per me! Grazie grazie grazie.

  6. Grazie a te, Costanza.
    Un paio di precisazioni: no, non sono su facebook. Una delle ragioni è l’ora in cui sto scrivendo questo commento: avessi anche facebook da seguire, potrei fare una tirata fino al mattino.

    Quanto all’accento centritalico…diciamo che al mio finissimo orecchio veteropiemontese si sente, anche se mi aspettavo un romanesco ed invece sembra tenda di più verso il toscano o, come naturale, l’umbro. Mica sono tutti come me, c’a parlu sansa ‘nflesiun, neh?

  7. ah ma Berlicche è piemontese, e sentinellava con me? E poi pure alla Gam con Introvigne e Costanza?? Ecco perché mi sentivo in ottima compagnia (dell’agnello, ça va sans dire)!!

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