Il giocatore di freccette

Parlavo ieri sera con un amico un po’ sconfortato, che mi aveva cercato per comunicarmi il prematuro decesso di un nostro comune conoscente. Mi raccontava che si chiedeva talvolta se non fossimo delle freccette lanciate a caso nel mondo. Gli ho risposto che, mano a mano che il tempo avanza, mi rendo sempre più conto che ciò non è vero, che c’è un disegno buono dietro ogni cosa, di cui a volte captiamo la sfumatura di un colore, il bagliore di una scintilla.

Certo, a noi tutti piacerebbe essere rassicurati che tutto ciò che facciamo di buono, tutte le occasioni di egoismo e di male che rifuggiamo, non siano delle perdite da rimpiangere, ma ciò che rende migliori noi e ciò che ci circonda; perché è di questo che siamo fatti, è a questo che siamo destinati.
Desideriamo insomma che qualcuno di immensamente più grande di noi ci conforti; ci tenga una mano sulla testa e ci tolga ogni timore.

Forse sarebbe un po’ troppo comodo, sarebbe come imbrogliare per toglierci ogni fatica, come leggere l’ultima pagina del giallo o vederti la soluzione dell’avventura a cui stai giocando perché non ha voglia di lambiccarti il cervello. Ma dell’enigma della nostra vita non c’è il walkthrough, non ci sono le istruzioni. O meglio: ci sono, ma occorre fidarsi di esse; avere fede in esse.

Forse quella mano sulla testa c’è, la soluzione ci è suggerita; ma scegliamo di non fidarcene, come adolescenti ribelli, come vecchi stremati da scetticismo e delusioni.

Oggi l’amico mi ha riscritto: “Non si viene al mondo come freccette lanciate da un giocatore strabico ed ubriaco, ma come gemme incastonate su una corona, o tessere posate su un mosaico, o colori stesi su di un affresco. Che tu sia gemma, tessera, o colore, ben poco sai del capolavoro che l’artista sta compiendo, ma cerca di splendere al meglio.
Questa mattina mi sono svegliato così. Dubito che duri fino a sera, ma questa mattina radiosa me la godo fino in fondo
“.

No, il giocatore di frecce non è ubriaco e non tira a caso, ha un bersaglio ben preciso davanti; solo, spesso questo bersaglio non riusciamo a scorgerlo.
Poi a volte, per un breve luminoso istante, lo intravediamo.

Informazioni su Berlicche

Ufficialmente, un diavolo che dà consigli ai giovani demonietti. Avrai letto anche tu "Le Lettere di Berlicche" di C.S. Lewis, vero? Attenzione, però: i diavoli CREDONO in Dio. E questo in particolare svolazza, un po' su un po' giù, ma complessivamente diretto verso l'alto, verso quel cielo di cui ha nostalgia.

Pubblicato il 27 Maggio 2024 su meditabondazioni. Aggiungi ai preferiti il collegamento . 4 commenti.

  1. “Poi a volte, per un breve luminoso istante, lo intravediamo….” proprio vero👍

  2. ruggero romani

    mi spiega quali sono i suoi criteri di censura?

  3. Sono scritti sotto il sito, da sempre.
    Se un commento è fatto solo per trollare, OT, insultante, allora mi riservo di non pubblicarlo (specie di autori recidivi). Anche se il commento fosse contrario al post ma dimostra comunque un’apertura, un ragionamento, la possibilità di una discussione allora lo pubblico.

  1. Pingback: Il giocatore di freccette – l'ovvio e l'evidente

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