Chi c’è alla porta?

Ai tempi antichi dei greci e dei romani, la malattia era vista come la conseguenza di un peccato, di uno sfavore divino. Chi era ammalato doveva perciò tentare di riconquistarsi la benevolenza degli dei con offerte e sacrifici.

Per i cristiani, invece, la persona malata era Cristo. Non figura di Cristo: proprio Cristo, e in quanto tale occorreva accoglierlo e curarlo al meglio. Nel buio medioevo la Francia contava oltre duemila ospedali, in tutta Europa erano quasi ventimila. Non erano buchi maleodoranti: l’arredo, i pasti, l’assistenza erano tutte della massima qualità possibile.
I sacerdoti che facevano assistenza, per esempio ai lebbrosi, ovviamente avevano alte probabilità di rimanere contagiati. Chi poteva accettare di fare un mestiere tanto pericoloso, se non per qualcosa di differente da uno stipendio?

L’ingresso dell’Ospedale del complesso di S.Antonio di Ranverso, che ho visitato qualche mese fa, era imponente quanto quello della chiesa: perché in ambedue potevi trovare fisicamente Gesù.
Poi arrivò l’Umanesimo, e la Ragione, e piano piano la cura dei sofferenti passò in mano a professionisti che non condividevano le stesse vedute. Oggi i paziente è visto come un caso da curare, nella migliore delle ipotesi; e sappiamo cosa si auspica per gli incurabili.

Tutti abbiamo in mente gli ospedali del nostro tempo. Chissà cosa sarebbe se ancora oggi si avesse la stessa consapevolezza verso chi soffre che dimostra quell’ingresso di più di mezzo millennio fa.

Informazioni su Berlicche

Ufficialmente, un diavolo che dà consigli ai giovani demonietti. Avrai letto anche tu "Le Lettere di Berlicche" di C.S. Lewis, vero? Attenzione, però: i diavoli CREDONO in Dio. E questo in particolare svolazza, un po' su un po' giù, ma complessivamente diretto verso l'alto, verso quel cielo di cui ha nostalgia.

Pubblicato il 31 luglio 2023 su tra lassù e quaggiù. Aggiungi ai preferiti il collegamento . 3 commenti.

  1. Se perdiamo Dio perdiamo l uomo. Tutti gli ultimi tre secoli ce lo dicono.

  2. Una volta rimosso il Bene assoluto (Dio) non esiste più alcun bene oggettivo, ma solo convenzionale e con annesse scuse, cavilli e scappatoie varie (non che ce ne sia bisogno, ma vuoi mettere con il gusto di manipolare e prendere in giro le vittime?). Per cui che differenza fa tra un ospedale e un genocidio? Ma anche qualora si decidesse di seguire la “morale cattolica” e il Discorso della Montagna nessuno diventerebbe migliore se Dio non agisse con la Sua Grazia – “ateismo devoto”…come costruirsi un manichino e lamentarsi che non si muove!

    L’uomo da solo non fonda nulla di moralmente vincolante e normativo, per cui non serve lamentarsi dei risultati – non esistono risultati buoni o cattivi.

  3. Nell’agosto di dieci anni fa, andai a vedere l’Heiligen-Geist-Hospital di Lubecca.
    Heiligen-Geist-Hospital
    Quella costruzione gotica del 1200 era una Chiesa-Ospedale: vera Chiesa e vero Ospedale, con quelle piccole celle in legno nella grande navata… Concretezza d’altri tempi, dove i feriti erano veri feriti e non i vari fragili che si vorrebbero accogliere nell’emozionale e goffa versione “da campo” dei nostri tempi!

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