Al chiuso

L'uomo discute ad alta voce. "La Chiesa non serve. Ma l'avete letta la Bibbia? Se uno deve pregare lo deve fare da solo, a tu per tu con Dio. Io mi chiudo nella mia stanza e prego benissimo". Lui e i suoi interlocutori si dirigono verso l'uscita, hanno terminato la visita. Fuori il sole accecante del pomeriggio. Dentro, la magnificenza barocca dell'antica chiesa, i suoi quadri, la sua architettura, i suoi colori che rischiarano l'anima.

Un popolo chiuso nella sua stanza a rigirar pensieri chiusi su se stessi non costruisce queste meraviglie colore dell'alba. Non costruisce niente.
Si costruisce quando si è insieme.

Informazioni su Berlicche

Ufficialmente, un diavolo che dà consigli ai giovani demonietti. Avrai letto anche tu "Le Lettere di Berlicche" di C.S. Lewis, vero? Attenzione, però: i diavoli CREDONO in Dio. E questo in particolare svolazza, un po' su un po' giù, ma complessivamente diretto verso l'alto, verso quel cielo di cui ha nostalgia.

Pubblicato il 26 ottobre 2011 su meditabondazioni. Aggiungi ai preferiti il collegamento . 11 commenti.

  1. utente anonimo

    pregare tutti assieme non è meglio che pregare da soli?

    non dubito della preghiera in solitudine, io lo faccio.

    alèudin

  2. utente anonimo

    Nel mio quartiere ci sono mussulmani , cinesi, indiani, thailandesi,sik…
    I Sik per esempio hanno una tradizione secolare di mangiare insieme, tutti ricchi e poveri partecipano ai pasti comuni….
    La mensa dei poveri al monastero francescano vicino è stata molto ridotta, sia perchè qualcuno ne abusava, sia perchè è condotta da un cuoco regolarmente assunto dai frati…

    La soluzione non sarebbe unire i Sik ed i frati e rilanciare la mensa pubblica?
    Credete che Cristo si offenderebbe?
    Credete che non si arricchirebbero spiritualmente sia i Sik che i cattolici partecipanti?

    Mara nada

  3. @Mara Nada

    credo che l'idea sia buona a patto che il sincretismo sia solo culinario.

    stendec

  4. utente anonimo

    facciamo un "Incontro Assisi Culinario" !

    No al sincretismo si agli assaggini!

    Alèudin

  5. utente anonimo

    Io porto il cus cus rigorosamente di pesce e incocciato a mano,abbasso il sincretismo della semola precotta.
    Velenia

  6. utente anonimo

    Questa cosa del chiuso, a me, ricorda il film L'angelo sterminatore di Luis Bunuel. La scena finale, in particolare, quando dopo il Te Deum nessuno riesce più ad uscire dalla chiesa e ne nascono disordini.

  7. Il problema scottante non è pregare da soli, ma pensare di capire da soli. Il resto va di conseguenza.

  8. utente anonimo

    Sta scritto "dove due o più sono uniti nel mio nome io sono in mezzo a loro", ciò non significa che la preghiera personale sia da scartare, anzi dovrebbe essere un momento importante nella giornata di ciascuno.
    Quello che significa è che se Lui ha deciso di venire tra noi è per dimostrarci che siamo una cosa, vite e tralci, ma lo stesso albero.
    Pensare di vivere la comunione con Lui senza viverla con i nostri fratelli non ha significato. Secondo me.

    Kiki

  9. utente anonimo

    Amo le chiese: silenziose, raccolte, immote, fresche d'estate e, qualuna, calda d'inverno. Sono un'oasi nel fragore quotidiano. Ora ho tempi e orari diversi e iugulatori, ma fino a qualche anno fa non c'era mattina che non entrassi in chiesa, a inginocchiarmi. Dieci minuti di pace e di quiete, il tempo di raccogliersi e liberare la mente da ogni pensiero.

    Bellissimo.

    Nel duomo della mia citta, alle sette e mezza di mattina, la navata era sempre vuota e accogliente: entrare e mettermi nel banco in fondo era magnifico. Il prete diceva messa in una cappellina accanto all'altare maggiore, per le dieci vecchiette superstiti: si sentiva un mormorio soffuso, quasi un bisbiglio.

    Poi, un giorno, chissà perchè, al prete è venuto in mente di collegare quella messa minuta a tutti gli altoparlanti del duomo, così che – anzichè il silenzio usato – l'intera chiesa rimbombava di parole che prevenivano dal nulla, perchè quasi non si vedeva proprio, dov'è che il prete diceva messa.

    Perchè diavolo avesse deciso di disturbare quelli che, come me, restavano in fondo per pregare in silenzio, Dio solo lo sa.

    Dopo qualche giorno di rimbombi inutili – perchè chi voleva pregare a voce alta poteva andare nella cappellina, no? – ho cambiato chiesa.

    Ma non era bella e silenziosa e solenne come il duomo deserto.

    Ho una grande nostalgia di quel silenzio.

    Massimo

  10. utente anonimo

    Massimo:
    Del silenzio?
    Il silenzio è non essere, mancanza di qualcosa che sia!
    Non vuoi essere?
    Come fai ad aver nostalgia del vuoto?
    Del non essere?

    Mara nada

  11. utente anonimo

    Quello sopra era un discorso ironico, specifico, qualcuno potrebbe non capirlo.

    Mara nada

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