La conoscenza è un’avventura
Ragionavo qualche ora fa con un lettore sul fatto che il post di un blog è limitato per natura, esattamente come chi lo scrive. Nello specifico, io.
Per sviscerare certi argomenti altro che un post, ci vorrebbe. Sarebbe necessario un libro, e non sarebbe neanche lontanamente sufficiente. Le biblioteche di tutto il mondo lo testimoniano.
E’ una cosa di cui mi sono accorto quando sono passato dallo scrivere racconti alla forma del romanzo. Il protagonista di un racconto è per forza di cose un schizzo impressionistico, un ritratto al carboncino tratteggiato lungo la via. Se lo spazio si allarga, non ci si può accontentare di questo. Se si vuole che il proprio scritto prenda vita occorre scendere più in profondità, aumentare la definizione dei particolari, dare spessore, colore, anima al tratto sul foglio.
In un racconto, il personaggio è il mezzo per raccontare una tesi. In un romanzo deve acquistare carattere e personalità autonome, deve uscire dalle pagine per iniziare a vivere nella testa di chi legge. Ciò vale anche per il tema di un post, se lo si vuole far crescere, se si desidera che non sia un lampo nella notte ma una luce che illumini.
Il rischio è che il personaggio cominci a vivere di vita propria, reclami un suo posto, un seguito delle sue storie, lo esiga. Può essere un rischio che vale la pena correre, se c’è qualcosa da dire, qualcosa da fare. La conoscenza è un’avventura, non sai dove può portarti, ma ci vai.

Pubblicato il 23 marzo 2023 su meditabondazioni. Aggiungi ai preferiti il collegamento . Lascia un commento.
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