I vescovi, questi dilettanti
E’ sempre entusiasmante parlare di argomenti caldi come l’Indice dei libri proibiti che la chiesa oscurantista e retrograda mantenne in vigore per secoli.
La scusa ufficiale era che i libri eretici, oppure che ospitavano punti di vista i quali potevano trarre in inganno il lettore, fossero pericolosi per la salute dell’anima. Esposto alla menzogna, l’ingenuo e il semplice potevano scambiarla per verità, con nefaste conseguenze. La Chiesa si credeva madre dei suoi figli, e come tale vincolata a proteggerli; da rischi esterni e anche da loro stessi. Come una mamma, certi libri in casa non dovevano entrare.
Diciamocelo chiaramente, non ha mai funzionato granché. I libri messi all’Indice diventavano appetibili perché proibiti, e quindi non correvano il rischio di andare perduti. Il divieto, che era poi la scomunica, era aggirato in ogni maniera possibile, e agli autori era lasciata ogni possibilità di emendare in segreto il loro testo. Con il moltiplicarsi dell’offerta, con centinaia di libri pubblicati ogni giorno, stare dietro a tutto ciò che era definibile come “cattiva stampa” è poi diventato impossibile. Un po’ come le madri moderne che vedono sconsolate il figlio con il telefonino guardare chissà cosa.
Però, che brutta figura la Chiesa! Che macchia per la sua reputazione! Cose del genere oggi non potrebbero mai accadere.
Ad esempio, che in Inghilterra certe opinioni non si possano non dico scrivere, ma pronunciare o anche solo pensare è sicuramente una notizia falsa, e come tale non va propagata, salvo in Inghilterra dove è meglio esserne consci per evitare di finire nei guai.
Negli Stati Uniti se chiami qualcuno con il pronome sbagliato sei socialmente defunto. E buttare al macero Huckelberry Finn o editare i libri di Dahl per togliere ciò che è scorretto per il pensiero dominante non deve essere visto come una censura, ma come un mezzo di promozione sociale. Per non parlare dello sforzo governativo USA per tacitare chi aveva opinioni differenti sul Covid o, se è per questo, sul riscaldamento globale; anche questa una notizia diffamatoria, fuorviante e quindi da tacere.
Tutto molto differente da quanto avveniva un tempo: se l’Indice era pubblico, qui è più un pissi-pissi. La lezione è stata imparata: non fare elenchi, colpisci senza avvertire con la nuova scomunica.
In Italia certamente non poteva accadere, no? D’altra parte, leggere Mein Kampf (oggi) sarà legale, ma provatevi a farlo o citare Mussolini. Certamente ci sono delle ragioni valide per astenersene, ben più valide di quelle addotte dai vescovi oscurantisti di sei secoli fa. Erano proprio i nazisti che bruciavano i libri, come adesso fanno gli ucraini con i volumi in russo, ma certo per questi ultimi il caso è differente.
La discussione sui libri però sa tanto di passato. Oggi, chi li legge più? Sono i siti internet a trasmettere idee. E chi può bloccare un sito internet, rimuovere un account di social, oscurarlo?
Tutti tranquilli, quindi, non siamo più nel ‘500. I vescovi, questi dilettanti.

Pubblicato il 17 marzo 2023 su meditabondazioni. Aggiungi ai preferiti il collegamento . 4 commenti.
Certo, le misure adottate dal parlamento Ucraino sono sbagliate. Ma invadere l’Ucraina non è il modo migliore per favorire la popolarità della cultura russa; nel breve periodo non è strano osservare reazioni del genere, tipiche dei periodi di guerra.
xPagliaro: Si potrebbe argomentare che il rogo della cultura russa è iniziato prima dell’invasione, e in un certo senso ne è è stato una delle cause. Comunque comprendo il punto di vista: gli uomini tendono a distruggere tutto ciò che è percepito come una minaccia.
Ieri sera ascoltavo la prima puntata del podcast “Predatori”, dedicata alla figura di Joseph Goebbels. Mentre la speaker parlava dei metodi della propaganda nazista, dei modi per ottenere il consenso della popolazione… vedevo tutto, ma proprio tutto, quello che sta accadendo adesso. A parte i campi di concentramento, ma ci si arriverà prima o poi. Ma nessun podcast lo ammetterà mai.
Strano come l’intervento militare sia invadere quando effettuato dalla Russia, mentre diventa esportazione di democrazia se svolto dagli Stati Uniti.
La percezione cambia in maniera considerevole