Te Deum rolling stone
Grazie, Signore, perché quest’anno mi hai levigato. Mi hai fatto rotolare nella Tua tempesta staccandomi di dosso residui e imperfezioni, mi hai preso nel Tuo vortice e fatto urtare ciò che di me era duro con ciò che era più duro di me, mi hai scheggiato e hai rimosso le schegge, mi hai reso più lucido togliendo ciò che mi sporcava, mi hai colpito e colpito e colpito togliendo ciò che era in eccesso fino a che ha cominciato a fare meno male, fino a che ho cominciato a capire.
Non so se ancora sono macchiato, ruvido, aspro, non so fino a quando mi macinerai nel Tuo mulino. Forse finché si sarà staccata da me ogni imperfezione e ogni macchia, quindi per sempre (tale io sono, una aspra pietruzza catturata dalla Tua corrente).
O forse fino a che sarò della forma giusta con la quale Tu possa prendermi e costruire qualcosa. Non so cosa, perché sono un ciottolo, e i sassi non sanno quale sia il loro posto. Sarà una strada, o un muro, una torre o un altare; sarà la tua mano a mettermi là dove debbo stare, perche sei Tu il costruttore.
Io sono il sasso che rotola, e piano piano diventa ciò che deve essere.

Pubblicato il 31 dicembre 2021 su tra lassù e quaggiù. Aggiungi ai preferiti il collegamento . 2 commenti.
Carissimo..mi ricorda la “passione delle pazienze”.Il Signore ci lavora…..Beati noi!!! Monsignor Negri e andato al Padre.
Meraviglioso pensare di essere un sasso utile a qualcosa che ha in mente Chi vede più lontano di me e di cui sarò felice di fare parte, perché è ciò per cui sono nata…
e a te tanti auguri, Berlicche :-)