Appare il Maestro
Nei film di kung-fu degli anni ’70 del secolo scorso c’era un proverbio spesso citato: “Quando il discepolo è pronto il Maestro appare“.
In quelle lontane pellicole il Maestro era di solito un vecchietto con la barbetta da capra che faceva a pezzi i nemici con un dito, come efficacemente parodiato in Kung-fu Panda o Kill Bill.
Di questo detto si può avere una visione misticheggiante, che includa karma ed esoterismi vari.
In realtà credo che la sua interpretazione sia molto più semplice di così: il maestro appare quando il discepolo è disposto a riconoscerlo. Un Maestro che magari era lì per tutto il tempo, ma che l’allievo era incapace di ri-conoscere, conoscere di nuovo oltre l’apparenza.
Per imparare occorre avere una certa disposizione d’animo: accettare che qualcun altro ne sappia più di te. In altre parole, deporre arroganza ed orgoglio e tenere gli occhi aperti sulla realtà. In mancanza di ciò nessun maestro sarà mai in grado di farci progredire.
Diceva Don Giussani:
Il progetto della tua maturità non può venire da te… L’importante nella vita è riconoscere il maestro! Perché non lo si sceglie il maestro: lo si riconosce! Scegliere il maestro significa andar dietro la violenza dei propri pensieri e dei propri arzigogoli.
E San Paolo, nella lettera a Timoteo (2, 3-4):
“Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole.”
Il vero maestro lo si trova quando si rinuncia a quelli falsi, che ci coccolano insegnandoci quello che vogliamo sentire. Ai tempi di San Paolo come adesso.

Pubblicato il 17 novembre 2021 su meditabondazioni. Aggiungi ai preferiti il collegamento . Lascia un commento.
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