Scelte
Due brevi, brevissimi pensieri riguardo alla “conversione” all’Islam di quella italiana recentemente rientrata in Italia dopo il pagamento di un notevole riscatto.
Molti, anche in casa cattolica, hanno inneggiato alla libertà religiosa e apparivano quasi contenti che la suddetta signora avesse deciso di sottomettersi, una sottomissione ben diversa da quella cristiana. Permettetemi di dissentire.
Certo, c’è la libertà religiosa. Ma non posso essere contento se qualcuno usa di questa libertà per farsi schiavo. Dovrei inneggiare a Giuda, che fece la sua scelta libera; dovrei essere contento di tutti quei cristiani che tradirono e tradiscono per paura, per mancanza di fede, per opportunismo: anche la loro è, secondo il concetto di costoro, libertà.
Siamo liberi di sbagliare. Ma un libero sbaglio rimane tale: la scelta consapevole di un errore. E un errore ha sempre conseguenze.
Per me la libertà è qualcosa di differente: è volere ciò che si deve essere. E’ seguire la verità che, secondo le parole di Nostro Signore, ci rende liberi. Chi sceglie qualcosa di differente fa una scelta di prigionia, di schiavitù, di morte. Se qualcuno non pensa che Cristo sia la verità, può pure dissentire; ma sentire opinioni diverse da chi asserisce di essere cristiano fa nascere tante domande.
Poi, è chiaro, “il figliol prodigo”; ma non ditemi che quel padre era contento di vedere andare via suo figlio, dell’uso che faceva della sua libertà. Il suo comportamento successivo lo smentisce. E’ felice quando torna, non quando va.
Non mi manca che una piccola nota al completamento del pensiero. Certo, quella donna si è convertita a una religione falsa e omicida, e giù tutti a stracciarsi le vesti.
Ma quanti dei figli di questa nostra cristianità si convertono ad altri dei, se possibili persino più feroci? Al Denaro, al Successo, alla Lussuria? Alle ideologie assassine? Al dio più terribile in assoluto, al Nulla?
Mi aspetterei che si condannassero anche quelle scelte, che sono scelte di morte; sono scelte di dannazione, di vite vuote, gettate via. Guardare tanti che si allontanano dalla verità non si può fare con il sorriso sulle labbra, o con l’indifferenza; se non c’è dolore, se non c’è preghiera per loro, vuol dire che quell’amore non c’è neanche in noi. Perché di chi si ama non si vuole che il bene.
Pubblicato il 13 Maggio 2020 su meditabondazioni. Aggiungi ai preferiti il collegamento . 6 commenti.
Nota: il post di ieri, per la prima volta in tutti questi anni è mancato. Cause tecniche, internet irraggiungibile. Me ne scuso con i lettori.
Personalmente ho dei dubbi sulla genuinità di questa conversione. Aspetterei qualche mese ed il ritorno ad una vita normale, per vedere quali saranno davvero le convinzioni di Silvia. Di tutta questa faccenda ho trovato vergognosi il comportamento del governo, che per godere di una photo opportunity ha fatto uno spottone ai fondamentalisti, le reazioni di molta parte del mondo della destra, che ha infierito con illazioni volgari ed insulti su una povera ragazza frastornata dopo 18 mesi di prigionia, e le reazioni altrettanto esecrabili di molta parte del mondo della sinistra, che come spesso accade si è scagliata contro i “seminatori d’odio” della destra vomitando addosso a questi una dose altrettanto cospicua d’odio e di insulti grossolani e faziosi. Ah, alla lista aggiungerei anche Mentana ed il suo delirante intervento social con protagonisti la Polonia, rea di aver ospitato Auschwitz, ed il “cattolico” Hitler, che si spiega solo con un pregiudizio ideologico anticristiano (perché l’intelligenza ed una conoscenza base della storia mi pare non gli manchino) .
Genuina o no, è una falsità; o una falsità creduta o una falsità messa in mostra.
Se Silvia Romano ci ripensasse , cioe’ se apostatasse dall’ Islam, rischierebbe la morte. Per l’ Islam infatti chi si macchia di apostasia deve essere punito con la morte.
Queste ragazze italiane , idealiste e sentimentali,magari attratte dal “ sapore medio-orientale” , giocano col fuoco. Chissa’ se si rendono conto. D’ ora in poi la poveretta sara’ sotto la Sharia. Chissa’ se l’ ha capito. Tornare indietro non si puo’ .
Molte donne occidentali non lo capiscono: ne conosco che si sono innamorate e sposate con musulmani. Poi avrebbero voluto tornare indietro, recuperare la loro liberta’, magari riavere voce in capitolo sull’ educazione dei figli. Troppo tardi.
La povera Silvia Romano ha dietro di se’ una brutta esperienza, ma ha ha davanti a se un ancor piu’ triste futuro. A parte l’ aver rinnegato la propria fede ( ma era cristiana?) nel suo futuro non sono previsti ripensamenti sulla nuova fede abbracciata, con tutto quello che ne consegue.Nel suo futuro ci dovra’ essere un matrimonio con un musulmano, dovra’ essere velata, sottomessa ecc. .Non avra’ piu’ liberta’ . Sara’ prigioniera per sempre .
Non so se la ragazza ci abbia pensato davvero.
Per il padre buono il figlio che torna “era MORTO ed è tornato in vita, era PERDUTO ed è stato ritrovato” (Lc 15,32).
Il Vangelo dice che lo abbraccia quando torna, non quando lo lascia andar via, proprio perché in lui agisce un’amore forte e vero, non un debole quanto facile e falso sentimentalismo.
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