Ritorno alla caverna
Mia figlia prende le carote in frigo. “Ehi, esce dell’acqua da sotto!”
E’ vero. Sotto il frigorifero c’è una piccola pozza, e va aumentando.
Apro lo sportello. Sembra tutto a posto, eppure c’è qualcosa che non va, ma non riesco a capire cosa. Ci metto un paio di minuti a comprendere. Non si stente rumore. Il motore dell’elettrodomestico non gira. E’ fermo.
La luce interna si illumina, quindi non può essere la corrente. Alzo il termostato, lo abbasso, spengo, riaccendo. Niente. Mi siedo e contemplo il futuro.
Difficile trovare un momento peggiore. Tutti i comparti sono zeppi, mia moglie ha fatto la spesa stamattina. Ovviamente di riparatori neanche a parlarne. E’ un frigo da incasso vecchio di quasi un quarto di secolo, anche me ne facessi arrivare uno simile sarebbe estremamene complicato montarlo da solo.
Cosa sarà? Il termostato? Qualche scheda elettronica? Il motore? Potrebbero anche essere folletti, il risultato non cambia.
Scende su di me la comprensione di quante cose diamo per scontate che non sono affatto garantite. Quanta è precaria la nostra tecnologia: basta un piccolo inconveniente per buttarci indietro di migliaia di anni, ma con molte meno risorse mentali di quante ne avevano i nostri antenati. Mi domando se sia un buon momento per imparare a scheggiare la selce.
Si cerca insieme una soluzione. Intanto, su suggerimento di mia figlia, spengo tutto, e riaccendo alcuni minuti dopo. Ancora niente.
Che dite, ne compriamo uno piccolo online…
Il frigorifero riparte, improvvisamente, da solo, con un ronzio sommesso.
Non so se siano stati i santi invocati, i folletti si siano stufati dei loro scherzi o qualche vecchio componente elettronico abbia deciso che non era ancora il momento di tirare le cuoia. Abbiamo tirato tutti un sospiro di sollievo.
L’età della pietra per ora è rimandata.
Pubblicato il 3 aprile 2020 su meditabondazioni. Aggiungi ai preferiti il collegamento . 8 commenti.
Meno male che qualche santo ci ha messo le mani :-)
Potrebbe anche essere stato un gentile avvertimento, un’avvisaglia di disastro prossimo…
Niente niente incomincerei a comprarne uno di medie dimensioni on line, consegna bordo strada.
Pragmatismo ingegneristico condito da qualche vaga conoscenza di pedagogia divina (della serie: Figliolo eppure ti avevo avvisato….! ) :-)
Il guaio è che nelle presenti condizioni il solo posto dove potremmo piazzare il frigorifero ausiliario è di fianco al mio letto, sul comodino.
Al posto della lavastoviglie.
Questi scherzi io li attribuisco a quello che non sa amare e che cerca di mettere alla prova la nostra capacità di accettare dei terribili inconvenienti. Una supplica ed un fiat, e spesso arriva la soluzione. Siano rese grazie a Dio per tutte le cose!
Anch’io, mentre mi rallegro per lo scampato (per ora) pericolo, ti suggerisco di cuore di provvedere ad una alternativa fintanto che sei in tempo. Non ho idea del perché non abbiate spazi (la lavastoviglie in camera da letto??? Poveri!😱), ma tra frigo e lavastoviglie non avrei dubbi su cosa mantenere e cosa sacrificare. I figli puoi convincerli o costringerli a lavare i piatti, non a fare freddo 24h su 24…
Be’, però è carino questo “turbo-miracolo”, del tipo “scongelato cotto e mangiato”.
Del resto, questo Covid sembra amico del progresso: a Shenzhen, dal primo maggio, sarà finalmente vietato mangiare cani e gatti. L’età della pietra si allontana, inesorabilmente.
Uno scuotimento improvviso, poi due-tre botti secchi provenienti dal bagno.
Mia moglie corre: “Ecco! la lavatrice è partita, …e adesso?”
Faccio ripartire il programma. Niente da fare, deve essersi rotta qualche cinghia, forse è schiantato il contrappeso…boh.
A casa mai niente “turbo-miracolo”, da domani penitenza: ci toccherà lavare a mano…
Data la frequenza delle rotture di elettrodomestici, ci sono probabilità altissime che almeno un evento di questo genere capiti in ogni casa…