Del taglio dei capelli
Perché tagliare i capelli? O la barba? O l’erba nel prato, che appena hai finito di tosarlo è già ricresciuta? E’ una gran perdita di tempo. Tu tagli, e poco dopo devi ricominciare da capo. Non lo fai, e loro crescono lo stesso. Comunque. Senza chiedertelo. Crescono, non si fermano.
Se passi accanto ad una casa abbandonata, vedrai che le piante hanno preso il sopravvento: alberi allignano persino sui tetti e sui balconi, l’erba impedisce quasi di aprire le porte. Le persone disperate, coloro che cessano di essere persone, si riconoscono dalla testa incolta.
L’uomo è diventato civile quando ha imparato a tagliare l’erba e ad acconciarsi la chioma.
Se hai cura di qualcosa, non la lasci a se stessa. Una lama affilata per potare, con accortezza, con amore, è quanto è necessario.
Così è anche per noi. Una crescita senza controllo non fa il nostro interesse. Occorre che qualcuno che ci vuole bene individui il taglio giusto che ci valorizza. E poi intervenga. Ancora, e ancora.
Su ciò che è disordinato, su ciò che è di troppo.
Pubblicato il 1 agosto 2019 su meditabondazioni. Aggiungi ai preferiti il collegamento . 1 Commento.
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