Viabilità
“Allora, Fedele, ci vediamo alla festa stasera? Hai l’indirizzo?”
“Sì, non ti preoccupare. Non è cambiato, vero? Quel posto vicino alla chiesa.”
“Uhm… sì, è sempre è lo stesso, ma adesso devi fare attenzione alla viabilità.”
“Se non ricordo male avevi detto che la strada era piuttosto stretta.”
“Non è solo quello. La via è la medesima, ma pare che abbiano cambiato i sensi di marcia. Prima erano a senso unico in una direzione, ora sono nell’altra; hanno tolto i limiti di velocità, le precedenze e gli stop, negli incroci e nelle curve pericolose; c’erano dei divieti di accesso che sono stati aboliti, ma senza molto criterio, per cui adesso rischi di imboccare vie che finiscono nel nulla.”
“Ci saranno indicazioni, spero.”
“Non così tante. Più che altro sono ambigue, un po’ dicono una cosa, un po’ un’altra. Ti accorgi di avere sbagliato solo quando è tardi, perché continui a credere che vada tutto bene. Parte della segnaletica è stata rimossa, alcuni segnali si contraddicono. Sei lasciato un poco a te stesso.”
“Ma che fa l’amministrazione?”
“Neanche l’assessore alle strade si esprime in merito, e nei vigili urbani ci sono stati parecchi licenziamenti ma i nuovi assunti non sembrano molto capaci. So che anche alcuni di loro avevano espresso dubbi, sai, prima le contravvenzioni non erano negoziabili e ora invece più nessuno paga; ma pare che finora non abbiano avuto risposta.”
“Non ha molto senso. Non dovrebbe essere competenza dell’amministrazione facilitare il traffico, evitando che ci si infili in strade senza uscita?”
“Che vuoi, è il nuovo corso. Dicono che così vuole la gente, che occorre adeguarsi, che le regole sono superflue e nessuno le vuole. Sembrano essere convinti che le persone regoleranno la velocità e troveranno la strada per conto loro, ma per ora sono aumentati solo gli incidenti. E poi c’è questa voce.”
“Quale voce?”
“Che un parente dell’assessore possieda uno sfasciacarrozze…”
Pubblicato il 12 settembre 2018 su fiaboidi. Aggiungi ai preferiti il collegamento . 4 commenti.
Genius as usual.
Geniale. Soprattutto lo sfasciacarrozze…..
Sì, è un po’ un pasticcio. Ma si può sempre andare a piedi.
Oppure optare per i percorsi sotterranei, per i viaggi in metrò; vero che il nome di Roma è l’acronimo di: “Rinvenute Ossa Metropolitana Addio”; però si può guardare la cosa sotto un’altra luce, quella che ci fa dire che noi cristiani — e soprattutto (nonostante tutto) quelli ….romani — siamo avvantaggiati, perché con le catacombe ci siamo portati avanti col lavoro già da un paio di migliaia di anni. Altro che ponte Morandi.
Senza contare che, se proprio dovessimo perdere la bussola, e per giunta incappare in “mute di cani inferociti”, il rimedio, l’Arca di salvezza, il Rifugio, è già stato predisposto dal Cielo e da molto prima che il primo cristiano cominciasse a scavare. (http://www.santuariodivinoamore.it/section.php?page=origini)
Ci dev’essere del metodo in questa follia.